Un Foggia col passo del granchio, due in avanti e tre indietro. Allo Zaccheria perde rovinosamente con il Crotone, ultimo in classifica - NOC Press

Un Foggia col passo del granchio, due in avanti e tre indietro. Allo Zaccheria perde rovinosamente con il Crotone, ultimo in classifica


I due punti ottenuti per grazia e misericordia dalla Federazione non hanno sbloccato la mente di chi in campo dovrebbe dare il massimo. Il Foggia perde rovinosamente in casa contro l’ultima in classifica, un Crotone deciso, messo bene in campo, sempre in corsa. 2 a 0 il risultato finale di una partita che gli ospiti hanno saputo chiudere nel primo quarto d’ora del primo tempo, e non è poco.

Un Foggia col passo del granchio, due punti in avanti senza giocare e tre indietro giocando finanche allo Zaccheria. La vergogna è andata in scena in un contesto che attendeva tre punti per risollevare morale, classifica, maldicenze e verità latenti che partita dopo partita si concretizzano con le sconfitte. Neanche l’innesto di Kragl, assente la scorsa partita, ha fatto la differenza. Eppure, con Gerbo, ha giocato meglio degli altri. Ma da soli non possono far la squadra. Agnelli inguardabile, Mazzeo sempre vagante in campo e Iemmello che cerca palla e quando la trova la svirgola a pochi metri dalla rete, al 76’ per essere precisi. Unico tiro in porta degno di cronaca quello di Kragl al 12’ nella prima metà di gioco, un bolide da 30 metri fermato con i piedi dal portiere avversario, poi il nulla ha regnato nelle file rossonere.

Si sperava in un Greco più incisivo, ma anch’egli non ha sortito l’attesa. La difesa, come sempre, fa acqua dappertutto, con un centrocampo senza argini.

Un quarto d’ora e gli atleti di Mister Stroppa chiudono i conti con lo Zaccheria. Prima Rohden al 6’, favorito dall’inguardabile Agnelli che pasticcia, poi al 14’ Zanellato, siglano le due reti che in classifica portano il Crotone a quota 17, uscendo dall’ultima posizione. Il Foggia rimane sempre nelle bassissime retrovie, a quota 18, due punti in più della scorsa partita grazie a quelli concessi dalla Federazione dopo lo sconto di pena. Una posizione che è lo specchio inequivocabile delle forze che mette in campo, il nulla.

Il risultato dà ragione alla “confusa”, assente, concentrazione dei Satanelli, avvalorata dalla scarsa condizione fisica vista in campo. Dà ragione all’ex di turno, a Stroppa, che mnemonicamente ha saputo indirizzare i suoi ragazzi contro la squadra che ha portato in B. Che tempi, quelli…

Neanche la diretta TV su Rai Sport ha smosso l’orgoglio dei foggiani, che hanno sfoggiato un calcio orrendo, privo di mordente, almeno per render omaggio a chi in tutta Italia tifava Foggia, e ne sono tanti. Sugli spalti erano presenti moltissimi tifosi infreddoliti, che hanno sostenuto i colori rossoneri ma che alla fine li ha fischiati, non accettando il solito saluto dei calciatori che hanno abbozzato ad avvicinarsi alla curva ma poi hanno inteso che era meglio starne alla larga.

Padalino fa il possibile, con un remake di calciatori che sanno di minestra scaldata, voluti dal DS Nember che la proprietà dovrebbe interrogarsi se è ancora il caso di tener in conto.

Il Crotone fa festa a Foggia e se lo merita. Dopo 11 giornate ritorna a vincere; era dal 20 ottobre 2018 che non assaporava la gioia di espugnare uno stadio e il Foggia glielo ha concesso.

Ora per i Satanelli è crisi, lo era già, ma dalla prossima potrebbe siglarne la decapitazione. Tre turni difficili contro Palermo, Pescara e Padova, che la dice lunga, se non proprio impossibile, per una rimonta di classifica tale da tirarli fuori dalla retrocessione. E chi parla che ora è il momento di far punti senza badar al gioco non comprende che in campo ci sono 11 persone e non una squadra. Ovviamente il pallone è tondo e tutto può accadere, anche che il Foggia vinca e si tiri fuori dalla crisi che lo investe dall’inizio del campionato, almeno per non riassaporare la C. Lo si spera.

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