[Il Grido sei Tu] "Caro Conte, salvi Radio Radicale" la Lettera Aperta di Francesco Merlo su Repubblica - NOC Press

[Il Grido sei Tu] "Caro Conte, salvi Radio Radicale" la Lettera Aperta di Francesco Merlo su Repubblica


Riceviamo da un giornalista che spesso scrive per noi l'invito a pubblicare una Lettera Aperta. Ecco l'invito, seguito dal testo. 
«Riporto con spirito libero la Lettera Aperta di Francesco Merlo pubblicata su Repubblica, indirizzata al Premier Giuseppe Conte, per salvare dalla chiusura Radio Radicale. "Conoscere per deliberare" è la trave portante per la buona e corretta informazione, che Radio Radicale in tutto questi anni ha saputo e sempre fatto, e deve continuare a fare liberamente. Il suo patrimonio informativo culturale e storico costituito da migliaia di inchieste, fascicoli, testimonianze, deve continuare a vivere, per contribuire nella dura ma affascinante lotta per la democrazia» [Nico Baratta]

- Il Grido sei Tu "la voce ai Cittadini" -
fonte: Repubblica

“Caro Giuseppe Conte, caro presidente, non le scriviamo per costringerla a fare le cose che non vorrebbe fare, ma per aiutarla a fare le cose che vorrebbe e non riesce a fare.
Perdoni questo inizio in "pannellese", ma noi di Repubblica non ci saremmo rivolti a lei, affidandole la nostra speranza di salvare Radio Radicale e dunque l'impareggiabile servizio pubblico che offre e il bellissimo mondo di passione e di lavoro che rappresenta, se non avessimo letto e pubblicato il suo dialogo nonviolento, spiritualista, moralmente energico con Severino(...) Creda a noi professore non si possono sradicalizzare i radicali e dunque non si può seppellire Radio Radicale con stile cerimonioso, i toni bassi della voce, i passi felpati di una funzione alta alla quale, a volte, la costringe il contratto di governo di cui è garante .(...) Certonci fosse ancora di mezzo il corpo di Pannella che nell’astinenza diventava diafano, smunto, tutto pelle e ossa e occhi stralunati sarebbe meno difficile per lei salvare i preziosi servizi della Radio, non importa come ma non affidandola alla presunta libertà di mercato e alla famosa flessibilità’ (...) Radio Radicale che e’per statuto un servizio pubblico, senza pubblicità senza guadagni e virtuosamente senza passivi e’ da un lato il microfono dentro le istituzioni con le dirette da Camera e Senato, dai congresso dei partiti e dalle aule di giustizia. Dall’altro lato e’ la Radio dei radicali da Salvemini a Pasolini, da Ernesto Rossi a Leonardo Sciascia, da Domenico Modugno a Vasco Rossi, da Umberto Veronesi a Franco Battiato,ai suoi direttori da Lino Jannuzzi a Massimo Bordin ad Alessio Falconio, e’ il “ragionevole sregolamento dei sensi” come recita il testo di Rimbaud che Pannella scelse come manifesto politico. Non pretendiamo che le piaccia sempre ma solo che lei intervenga perché continui a vivere, e con la ragione non con la pietà. Ci sono ancora corpi radicali che per movimentare la politica passano la vita a mettere a rischio la vita, una piccola folla di digiunatori per la Radio, tutti in fila dietro a Rita Bernardini che delle carceri italiane e’ la regina bella e dolente, Maria Antonietta Farina, Paola di Folco, Irene Testa, Maurizio Bolognetti. C’è anche il corpo ingiuriato di Massimo Bordin che con la sua straordinaria rassegna stampa racconta la politica italiana da oltre trent’anni ed e’ diventato senza volerlo il leader della comunità di Radio Radicale, l’ultimo dei moicani, il radicale libero, l’erede via radio di Marco. (...) Nel mondo radicale solo la Radio ha saputo reagire con la vita alla morte del suo fondatore e protettore. Non rinnovare la Convenzione negando a questa Radio i 15 milioni che a maggio le spetterebbero, graverebbe come un peso di responsabilità sull’anima collettiva di un Governo e di un Movimento, quello dei i 5 stelle, che nato per spazzare via l’Ancien Regime,spazzerebbe via la sola comunità dei giornalisti che l’Ancien Regime ha raccontato ma non ne ha mai fatto parte, anzi lo ha combattuto. (...) il passato ci segue e galoppa al nostro fianco. “La durata e’ la forma delle cose”, significa che il grosso mangiafuoco logorroico imprigionato nel ruolo di digiunatore, e’ nel flusso della sua coscienza di Presidente anche lo scheletro di Pinocchio imbavagliato che con il girocollo nero e il naso affilato, beve la sua orina in TV per salvare Radio Radicale.(...) Se davvero imboccasse la strada senza ritorno della violenza contro l’informazione libera non il suo Governo ma il suo Movimento potrebbe presto trovarsi disprezzato dall’avversario e abbandonato dall’amico. Di tutti gli errori che ha commesso, questo sarebbe il più nefasto, il definitivo. Come diceva Leonardo Sciascia “se bussiamo a quella porta e’ perché sentiamo che ci stanno aspettando”.
E’ Francesco Merlo su Repubblica.

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