[Il Grido sei Tu] Monte Sant’Angelo, «Quartiere GALLUCCIO, nell’oblio di un’Amministrazione silente», la denuncia di molti residenti
Come sempre, Scriviamo facendo appello all’art. 18, all’art. 21 e all’art. 28 della Costituzione della Repubblica Italiana, cercando di narrare fatti, e questa volta, lo specifichiamo.
"Il Grido Sei Tu - la voce ai Cittadini" questa volta si occupa di un problema che riguarda una buona parte di una comunità. Stiamo parlando del rione Galluccio, a Monte Sant’Angelo. Un quartiere progettato negli anni ‘90 ma realizzato negli anni 2000. Da allora son stati costruiti palazzi e strade, mentre i servizi, da quanto ci giunge in redazione, sembrano rimanere nell’immaginario comune di un Comune che dovrebbe intervenire.Molti residenti da anni si lamentano e attraverso uno di loro hanno fatto giungere in redazione il loro “Grido”. Detto questo la redazione pubblica quanto ricevuto e invita l’Amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo a fornire risposte, cosa sta facendo o almeno come diritto di replica. La Redazione NOC Press.Nota in premessa - Questa "Lettera Aperta" è stata pubblicata integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione.
- Il Grido sei Tu "la voce ai Cittadini" -
«Quartiere GALLUCCIO, nell’oblio di un’Amministrazione silente»
Questo quartiere, situato alla periferia di Monte S. Angelo, ospita circa 300 famiglie. Il progetto risale agli anni ‘90 ma la sua realizzazione si è avuta nel primo decennio dell’anno 2000. Considerando i periodi ci si aspetta di trovarsi dinanzi ad un fiore all'occhiello in quanto a modernità e comodità.
Invece la dura realtà è questa:
NO TELECOM
NO FIBRA
NO MEZZI PUBBLICI (singhiozzo ma ancora Nessuno sa gli orari)
SI BARRIERE ARCHITETTONICHE
NO COLLEGAMENTI FRA STRADE
NO VERDE PUBBLICO
NO STRUTTURE DI COMUNITA'
NO SERVIZI (Negozi, uffici, ecc..., ecc..)
In compenso una montagna di DISAGI!
20 (VENTI) ANNI DI NULLA.
La Procura? La Magistratura? La Prefettura?
ASSENTI INGIUSTIFICATI!
CI CHIEDIAMO QUANDO ANCHE NOI, ABITANTI DEL GALLUCCIO, VEDREMO RICONOSCIUTI I NOSTRI DIRITTI!».
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