Il “Sistema Trani” (magister a strati?) - NOC Press

Il “Sistema Trani” (magister a strati?)



Imprenditore al gip di Lecce fa i nomi di alcuni magistrati pugliesi definiti corrotti, tra cui un noto Pm della città di Barletta. 

Per alcuni dei magistrati antimafia coinvolti, Foggia pare sia stata una tappa ricorrente. La corruzione sta tutta nell’orbita di compiacenti atti giudiziari che, emersi, hanno portato all’arresto dell’allora pm Antonio Savasta (ottenendo i domiciliari) e dell’allora gip Michele Nardi, ritenuto secondo l’accusa 


la mente del sistema corruttivo per incassare mazzette. Gli addebiti che vengono rivolti ai magistrati riguardano presunti episodi di corruzione durante gli incarichi ricoperti presso la commissione tributaria. Grazie alla denuncia dell’imprenditore Flavio D’Introno, di Corato (BA) ha permesso agli inquirenti di attivare un’articolata indagine. Su ammissione dello stesso D’Introno l'accusa è quella di aver versato “bustarelle” ai magistrati per accomodare alcuni andamenti giudiziari. Lo stesso D’Introno davanti al gip di Lecce, Giovanni Gallo, dichiarava: “Dopo gli arresti e il mio interrogatorio del 2 febbraio ho ricevuto minacce da un altro magistrato – così si esprimeva l’imprenditore – e per questo motivo ho presentato denuncia alla Procura di Bari”. Di queste minacce l’imprenditore aveva parlato anche durante un colloquio tenutosi in novembre con l’ex pm Savasta; tale colloquio fu registrato e consegnato ai carabinieri e riportato nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Gallo, chiedendo a D’Introno “Pure questo qua, che ti dice che ti manda la mafia garganica…” E D’Introno rispondeva: “Quello è proprio un animale”. La stessa Procura in virtù della denuncia depositata non ha indugiato nell’invitarlo e a fargli mettere per iscritto le pesanti asserzioni su quel “pezzo grosso” barlettano, che a suo dire, per spaventarlo, avrebbe fatto riferimento alla mafia garganica. Si tratterebbe di uno stimato magistrato che ha lavorato in Terra di Capitanata, espertissimo della faida del Gargano, per poi essere trasferito in altra sede. 

Questo “pezzo da novanta” da poco tempo è Sostituto Procuratore Generale presso la Cassazione. Anni fa fu anche membro della commissione tributaria di Bari, quella stessa commissione che ha annullato le cartelle esattoriali da circa 8 milioni di euro all’imprenditore D’Introno. E dulcis in fundo, “titolare” per anni della Procura di Lucera, dove nell’operazione “Reset” furono accusati ingiustamente 4 Carabinieri per associazione mafiosa, salvo poi essere assolti con formula piena Tutti ricordano la storia del M.llo Giuseppe Sillitti dove la trasmissione televisiva "Le Iene" dedicò un ampio servizio. Sul territorio foggiano si conquistò la nomea di “mangia poliziotti” per indagini condotte contro appartenenti le Forze dell’ordine. Il fatto che la Procura di Lecce abbia deciso ieri di sollevare il velo su questa parte della storia, coperta da omissis (ma non integralmente) sia nell’ordinanza cautelare di gennaio che nei verbali di interrogatorio di D’Introno, fa segnare un punto di svolta dell’inchiesta. Ieri infatti si è parlato anche di un commercialista barese, che Savasta ha definito «il tramite» per arrivare al “pezzo grosso”. Difatti il professionista ha assistito D’Introno nel contenzioso davanti alla commissione tributaria di Bari. 


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