L’Area industriale di Monte Sant’Angelo inserita nella ZES Adriatica. Incentivi fiscali e semplificazione amministrativa. Entusiasta il Sindaco d’Arienzo: “Ora nuovi investitori” - NOC Press

L’Area industriale di Monte Sant’Angelo inserita nella ZES Adriatica. Incentivi fiscali e semplificazione amministrativa. Entusiasta il Sindaco d’Arienzo: “Ora nuovi investitori”


La Regione Puglia ha riconosciuto l’Area industriale di Monte Sant’Angelo all’interno delle Zone economiche speciali (ZES). Entusiasta il Sindaco, Pierpaolo d’Arienzo: “Abbiamo una delle aree industriali più infrastrutturate del Mezzogiorno e con il riconoscimento della ZES sarà possibile avere incentivi fiscali e lo snellimento delle procedure burocratiche per le imprese che operano all’interno di questa zona. 64 ettari sono a disposizione di chi vuole fare impresa pulita e investimenti seri e duraturi. Probabilmente inizierà una nuova fase per il nostro territorio con risposte importanti anche dal punto vista economico ed occupazionale”.

La Regione Puglia ha approvato il Piano Strategico per la ZES Interregionale Adriatica. Articolata su cinque poli, in quello di Foggia è inserita l’Area industriale di Monte Sant’Angelo. Le ZES sono delle aree geografiche dotate di un regime economico differente dalla legislazione in atto nella nazione di appartenenza, attraverso incentivi fiscali e semplificazione amministrativa, il tutto con il fine di attrarre investimenti.

Grande soddisfazione viene espressa dall’Amministrazione comunale per il risultato raggiunto: “Stiamo gettando le basi per attrarre nuovi investimenti nel nostro territorio e quindi creare occupazione. Non era affatto scontato perché le superfici assegnate alla Regione Puglia erano limitate. Il risultato è frutto del lavoro di circa un anno in sinergia con il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’Assessore regionale Raffaele Piemontese”.

“L’area oggetto dell’inquadramento è di 64,64 ettari ed è composta da lotti liberi totalmente infrastrutturati nella zona industriale di Macchia – Marina di Monte Sant’Angelo” – aggiungono dall’Amministrazione – “Nell’Area ci sono tutte le infrastrutture: depuratore di acque biologiche e acque industriali, porto industriale alti fondali, approdo turistico, vettori energetici, metano, fogna, strade, svincoli, ferrovia, telecomunicazioni”.

L’approvazione del Piano Strategico della ZES Adriatica segue di qualche settimana l’analogo Piano della Zes Interregionale Jonica. Seguirà la trasmissione a Roma della Delibera (già approvata anche dalla Regione Molise) per il provvedimento finale da parte del Governo centrale.

Tra le proposte più importanti messe in campo dalla Regione Puglia - che il Governo potrebbe anche integrare - vi sono i contratti di programma (finanzia programmi di investimento in ricerca e sviluppo per lo sfruttamento di tecnologie e soluzioni innovative), i Pacchetti Integrati di Agevolazione – PIA (finanzia progetti integrati con investimenti in ricerca e sviluppo dei processi e dell’organizzazione), i PIA turismo (finanzia investimenti per il recupero ed il riutilizzo di strutture già esistenti), aiuti agli investimenti delle piccole e medie imprese (finanzia investimenti di imprese che operano nei settori manufatturiero, commercio, ICT artigiano), Tecnonidi per le start up innovative (agevolazioni per avvio o sviluppo di piano di investimento a contenuto tecnologico), N.I.D.I. (finanzia investimenti finalizzati alla creazione di nuove imprese e al ricambio generazionale), aiuti per la tutela dell’ambiente - Titolo VI (agevolazioni per investimenti in efficienza energetica, cogenerazione ad alto rendimento, produzione di energia da fonti rinnovabili), Fondo garanzia PMI (concessione garanzie per finanziamenti),Estrazione dei talenti (finanzia percorsi personalizzati di accompagnamento alla creazione d’impresa), Legge 181/89 (finanziamento di programmi di investimento).

Il commento dell'Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Mino Borraccino
 "La Zona Economica Speciale Interregionale "Adriatica" è finalmente realtà. E' stato sottoscritto ieri, infatti, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il decreto di formale istituzione della ZES che completa un lungo e articolato percorso che, come Governo regionale, ci ha visti impegnati per diversi mesi in un costante e proficuo confronto innanzitutto con l'Amministrazione regionale del Molise (altra regione interessata dalla ZES "Adriatica") e con l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, senza dimenticare l'ampia concertazione condotta con tutti i soggetti del partenariato economico-sociale e con le tante istituzioni locali coinvolte.
Si tratta di un obiettivo di straordinaria importanza perseguito e raggiunto dal Governo regionale con forza e determinazione, che segue solo di poche settimane l'istituzione già formalizzata della ZES "Jonica", facendo della Puglia l'unica regione italiana ad avere due ZES interregionali sul proprio territorio.
Ora ci sono tutte le condizioni, affinché il sistema produttivo e imprenditoriale pugliese possa cogliere la grande opportunità rappresentata dai notevoli benefici, in termini fiscali e di semplificazione amministrativa, che questo strumento comporterà, consentendo di generare, nel vasto territorio perimetrato della ZES "Adriatica" (esattamente come avverrà per la ZES "Ionica"), un significativo impulso in termini di crescita economica e occupazionale.
Ora che il complesso iter amministrativo e burocratico è completato, parte la sfida più avvincente e cioè quella finalizzata a rendere concreti ed effettivi i benefici della Zona Economica Speciale, puntando anche ad attrarre sul territorio potenziali investitori esteri interessati ad insediare le loro attività nell'area della ZES al fine di beneficiare di questa grande opportunità. Lavoreremo alacremente, come Governo regionale, a questo scopo, soprattutto con una intensa attività di marketing e informazione, anche su scala internazionale, finalizzata a far conoscere i vantaggi di investire in queste aree della Puglia.
Esprimo, infine, il mio ringraziamento al Ministro Barbara Lezzi per il grande lavoro svolto, con passione e competenza, al fine di ottenere questo importante risultato che è giunto proprio nell'ultimo giorno di sua permanenza al Dicastero per il Sud. Abbiamo lavorato alacremente, in questi mesi, nel massimo rispetto reciproco in uno spirito di leale collaborazione tra diversi livelli istituzionali, avendo come stella polare unicamente il perseguimento degli interessi dei cittadini. Sono molto soddisfatto, per questo, e sono certo che con lo stesso spirito di collaborazione si potrà continuare a lavorare con il nuovo Governo nazionale che, in queste ore, si insedia ufficialmente".

Il commento del Consigliere regionale Enzo Colonna
 "ZES Adriatica, firmato il decreto di istituzione. Portato a compimento un grande lavoro. Apprendo con grande soddisfazione la notizia della firma, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, del decreto di formale istituzione della ZES Interregionale “Adriatica”. Si tratta di un passaggio formale, atteso da tempo, che conclude il complesso e articolato percorso burocratico condotto dalla Regione Puglia da quasi due anni e finalizzato a offrire una grande opportunità di crescita economica e occupazionale ai territori interessati da questa realtà che potranno beneficiare di significativi vantaggi per sostenere e incentivare il sistema produttivo.
La ZES Adriatica, ricordo, costituisce una delle due macroaree geografiche del territorio regionale (l’altra è quella “Jonica”, per cui il DPCM di formale istituzione è stato sottoscritto qualche settimana fa), collegate a una o più aree portuali, per le quali sono previste specifiche misure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative) finalizzate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese, all’attrazione di investimenti, all’incremento di scambi commerciali ed export. La ZES Adriatica (il cui iter di istituzione seguo, passo passo, sin dall'inizio) è connessa, per quanto riguarda la Puglia, ai porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Molfetta, Monopoli e Brindisi (nonché agli snodi logistici degli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia, dell’interporto regionale della Puglia, della piattaforma logistica di Incoronata) e comprende superfici pari a circa 2889 ettari che, oltre alle aree portuali e aeroportuali, include:

• il polo di Foggia (con la zona industriale di Manfredonia e l’agglomerato ASI Foggia-Incoronata);
• il polo di Barletta (con la zona industriale di Barletta);
• il polo di Bari (con la zona P.I.P. di Bitonto, l’agglomerato ASI Bari-Modugno, la zona industriale di Altamura, la zona P.I.P. di Gravina, le zone industriali di Monopoli e Molfetta);
• il polo di Brindisi (con le aree ASI di Brindisi, Fasano e Ostuni);
• il polo di Lecce (con le aree ASI di Lecce-Surbo, Galatina-Soleto, Nardò-Galatone, le zone industriali di Casarano e Matino, il centro intermodale di Melissano).

La Regione ha promosso la creazione di questa ZES come strumento per facilitare l’attrazione di investimenti diretti, promuovere la crescita della competitività delle imprese, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro e il più generale rafforzamento del tessuto produttivo.
Sono molteplici gli strumenti previsti a questo scopo: semplificazioni amministrative, credito d’imposta sugli investimenti, esenzione IRAP, esonero quota comunale IMU per i proprietari degli immobili ricadenti nelle aree ZES, esonero TASI (sempre per la quota destinata ai Comuni) per i possessori e detentori di immobili nelle medesime aree, esclusione di addizionali comunali TASI, esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree.
Con la definitiva approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri siamo davvero alla vigilia della piena operatività di questo importante strumento che interesserà anche ampie aree produttive del territorio della Murgia barese. In particolare, di Altamura (183,50 ettari, la zona industriale, tipizzata come D dal piano regolatore, che insiste sulla strada statale 96 per Gravina) e Gravina (circa 10 ettari di aree della zona P.I.P.).
Ora, così come previsto dal Piano Strategico della ZES approvato dalla Giunta regionale e recepito dal governo nazionale, spetterà anche ai Comuni coinvolti nel perimetro della Zona Economica Speciale adottare misure di sostegno, ad esempio quelle finalizzate a ridurre il carico fiscale locale per le imprese, in modo da integrare queste misure con quelle previste a livello regionale e nazionale. Sotto altro profilo auspico che i Comuni intervengano fattivamente per semplificare e sburocratizzare i procedimenti amministrativi previsti a livello locale in modo da renderli più celeri, efficaci e più rispondenti alle reali esigenze delle imprese e, in diverse realtà, per rendere il più accessibile possibile, per nuovi investitori, la disponibilità di aree sotto il profilo economico e infrastrutturale.
Solo in questo modo, infatti, con una piena assunzione di responsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali coinvolti (che si traduca presto in iniziative concrete in favore del sistema produttivo), la ZES potrà effettivamente creare occasioni di crescita e di sviluppo per i territori interessati. A questo proposito, nel frattempo, i Comuni di Altamura e Gravina in Puglia hanno ottemperato proprio in questi ultimi giorni alla richiesta formulata dalla Regione Puglia e rivolta a tutti gli enti locali inseriti nella perimetrazione della ZES, di trasmettere alla Sezione “Attività Economiche, Artigianali e Commerciali” l’elenco preciso delle aree interessate, con i riferimenti catastali pertinenti e tutti i dati identificativi necessari, in modo da poter compiere una ricognizione completa e certa dei territori coinvolti.
La Regione Puglia, assieme ai dati di tutti gli altri comuni coinvolti, potrà trasmetterli al Dipartimento Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da determinare con precisione e chiarezza tutti i territori ricompresi nella ZES e permettere alle imprese ivi insediate di poter beneficiare, forse già a partire dalla fine di settembre (come ci si propone di fare a livello ministeriale), del credito di imposta per gli investimenti realizzati nelle aree perimetrate.
Tra l’altro, come ho già segnalato nelle settimane scorse, si potranno aggiungere altre aree di altri comuni grazie al bando recentemente approvato dalla Giunta regionale e pubblicato sul BURP n. 84 del 25 luglio che prevede di estendere le aree già perimetrate, pari a 2.628 ettari, con l’assegnazione agli enti locali interessati, a seguito di apposita procedura comparativa, di ulteriori aree disponibili e non assegnate pari a 261,10 ettari.
A questo proposito ribadisco il mio auspicio affinché ci sia la partecipazione a questo bando da parte dei Comuni della Murgia barese, a partire da Gravina in Puglia (con la proposta di inserimento delle altre aree della zona PIP), Grumo Appula (la zona PIP lungo la statale 96, all'altezza della stazione di Mellitto), Santeramo in Colle (ma anche Acquaviva delle Fonti, Toritto, Gioia del Colle, Corato, Cassano Murge, Poggiorsini) a cui, oltre un anno e mezzo fa, avevo indirizzato una mia sollecitazione da cui si era sviluppata una iniziativa finalizzata all’inserimento dell’area murgiana nel perimetro della ZES Adriatica.
Purtroppo, come ho già avuto modo di evidenziare, nel corso dell’istruttoria alcune delle aree o non erano state proposte o non erano adeguatamente accompagnate da supporti informativi e documentali e, pertanto, erano state escluse dalla perimetrazione iniziale della ZES.
Ora, però, quella progettualità può essere ripresa e valorizzata, grazie all’opportunità fornita da questo bando della Regione Puglia, in modo da completare il lavoro già avviato e fornire un’occasione ulteriore di sviluppo ad un territorio ampio come quello della Murgia barese che esprime un tessuto economico e imprenditoriale particolarmente vivace.
Sarebbe il completamento di un progetto di grande rilievo strategico in grado di accompagnare le aziende già presenti nei loro percorsi di crescita e di rilanciare lo sviluppo del territorio.
Ringrazio, infine, per l’importante lavoro svolto e per la grande dedizione profusa nella definizione di un percorso di tale complessità che, oggi, finalmente vede il suo completamento, il Presidente Michele Emiliano e l’Assessore allo Sviluppo Economico, Cosimo Borraccino (e il suo predecessore Michele Mazzarano), il Direttore del Dipartimento “Sviluppo Economico e Innovazione”, Domenico Laforgia, la Dirigente della Sezione “Attività Economiche”, prima Teresa Lisi e ora Francesca Zampano, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, oltre che la qualificata Task Force impegnata nell’elaborazione del Piano Strategico della Zona Economica Speciale".

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