ESCLUSIVA - Legalità usata e abusata a Monte Sant’Angelo, per un nonnulla che smaschera chi la acclara occupando sine titulo una casa
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Il documento di "Invito e Diffida" a lasciar l'alloggio (foto copyright ©NOCPress All rights reserved) |
Stiamo parlando di una famiglia di Monte Sant’Angelo, che dopo la dipartita dell’usufruttuaria dell’abitazione in oggetto, ha continuato a disporre della casa. Lo ha fatto “sine titulo”, come ha ben evidenziato l’Arca Capitanata, ricordando, tra l’altro, la legge vigente : “Diffida ex art. 20 della L.R. Puglia n. 10/2014 e art. 18 del D.P.R. n. 1035/1972 per occupazione sine titulo – alloggio di ERP – sito in Monte Sant’Angelo alla via (…omissis). Rif. cont. D.R. 135/2019 (Diff. Amm.)”.
Sembrerebbe un normale e uno dei tanti avvisi di sgombero di case quando chi le occupa non ha più i requisiti. E lo è. Risalta, però, che nella famiglia occupante c’è una persona pubblica, che ricopre un incarico pubblico, eletto dal popolo. È una Consigliera comunale di Monte Sant’Angelo, della maggioranza per esser precisi, e ancor di più della lista CambiaMonte/PD, che a tutti gli effetti è anche un Pubblico Ufficiale, perciò ancor più grave, che abitando in un nucleo che occupa un’abitazione in modo arbitrario contravviene alle leggi vigenti.
La notizia dell’occupazione arbitraria è nota, già ripresa mesi fa da altri organi di stampa. Questa volta, però, è giunta l’ufficializzazione, con “Diffida” a lasciare l’appartamento di Arca Capitanata, l’Agenzia Regionale per la Casa e l'Abitare, che “agisce come operatore pubblico nel campo dell’edilizia residenziale pubblica e sociale e nel campo dell’edilizia e dei piani e programmi di rigenerazione urbana, comunque denominati (art.7 della legge)”. In altre parole è l’ente che conferisce abitazioni agli aventi diritto, secondo graduatorie ben definite e in base a determinate condizioni sociali e economiche disagiate, per poi toglierle quando l’intestatario/a termina di vivere o ha reddito sufficiente per averne una tutta sua. E qui, a quanto pare i termini sono maturati, purtroppo. Eppure, la Consigliera continua a abitare lì.
Perché tanto clamore? Facile, la Consigliera comunale è parte di un’Amministrazione comunale che della Legalità ne ha fatto un vessillo, un punto fermo di riferimento, uno slogan usato in ogni dove.
Peccato che questa volta la Legalità tanto acclarata, anche sdoganata, sia stata violata, non solo dalla Consigliera, bensì da tutta l’Amministrazione di maggioranza che continuando imperterrita a esser silente, a non pronunciarsi, a non invitare a chi sta violando una legge a ritornare nell’alveo legale, diventa favoreggiatrice. La controprova è che mesi addietro il caso fu discusso dall’opinione pubblica e oggi continua a essere al centro di dibattiti pubblici senza ricevere risposte dal Sindaco e tutta la sua Amministrazione CambiaMonte/PD. Si grida, politicamente, “dimissioni”. Mesi fa sarebbe bastato aver rispettato la legge. Ora, però, è tardi, poiché la diffida è giunta, ed è improrogabile: “Si Invita e Diffida al rilascio dell’alloggio, libero e sgombero da cose e persone….entro e non oltre, 155 gg dal ricevimento…”, quanto si legge nel documento di Arca Capitanata, protocollo 0024141/19 del 17/12/2019, inviato al Comune di Monte Sant’Angelo, all’attenzione del Sindaco, con prot. n. 0017119 – E, del 18/12/2019, con PEC protocollo@montesantangelo.it, e, p.c., al Settore Amministrativo Ufficio Inquilinato – Sede.
Un brutto esempio di predicare bene e razzolare male, che i montanari hanno già evidenziato ampiamente nei loro commenti pomeridiani e serali durante incontri in piazza e sui social.
Peccato, ancora una volta si cade per un nonnulla, evitabile, che rende, e amplifica, non credibile chi del potere conferito dal Popolo Italiano attraverso il voto ne fa uso e abuso.
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