Segreti di Stato, ricordando il Piano Solo, un golpe incompiuto - NOC Press

Segreti di Stato, ricordando il Piano Solo, un golpe incompiuto


Foto: Wikipedia il Generale Giovanni de Lorenzo


Fu un tentativo di colpo di Stato ideato dal capo dell'Arma dei Carabinieri, il Generale Giovanni De Lorenzo, durante la crisi del Governo Moro. 

Il Piano 

Il progetto si proponeva di assicurare all'Arma dei Carabinieri (il cui comandante generale era al tempo il Generale Giovanni De Lorenzo) il controllo militare dello Stato per mezzo dell'occupazione dei cosiddetti «centri nevralgici» e soprattutto, prevedeva un progetto di «enucleazione», cioè il prelevamento e il conseguente rapido allontanamento di 731 persone considerate pericolose del mondo della politica e del sindacato: costoro sarebbero dovuti essere raggruppati e raccolti nella sede del Centro Addestramenti Guastatori di Poglina, vicina a Capo Marrargiu, nel territorio di Alghero (in seguito principale base militare di addestramento della struttura clandestina Gladio), adattata a tempo di record dal SIFAR, e dove sarebbero stati «custoditi» sino alla cessazione dell'emergenza. La lista dei soggetti da prelevare sarebbe stata ricavata ed elaborata sulla base delle risultanze di riservati fascicoli del SIFAR, pretesi da De Lorenzo qualche anno prima. Nel frattempo l'Arma avrebbe assunto il controllo delle istituzioni e dei servizi pubblici principali, compresi la televisione, le ferrovie ed i telefoni. 

Foto: emporioae.com


In pratica, all'ordine del comandante generale (che in teoria avrebbe potuto impartirlo anche sua sponte, cioè anche sprovvisto di istruzioni superiori), i carabinieri avrebbero catturato quei personaggi politici loro indicati e li avrebbero inviati in Sardegna via mare o su aerei coi finestrini oscurati, detenendoli in uno dei siti più impervi del territorio nazionale. Una delle varianti del piano prevedeva l'uso di sommergibili, ma la circostanza che gli unici adatti fossero posseduti dalla marina degli Stati Uniti fece ripiegare su navi ordinarie della Marina Militare Italiana. 

La scoperta del Piano (1967) 

Nel dicembre del 1965, dopo aver lasciato l'Arma, De Lorenzo diventò Capo di Stato Maggiore dell'Esercito al posto del generale Giuseppe Aloja. 

Il piano era stato tenuto ovviamente segreto, sebbene alcune voci avessero sin dall'inizio preso a circolare (sempre più insistentemente, provocando nel 1965 la metamorfosi del SIFAR, evolutosi nel pressoché identico SID, formalizzata l'anno successivo). La sua scoperta pubblica si ebbe soltanto qualche anno dopo, grazie ad alcuni articoli, L'Espresso diretto da Eugenio Scalfari, che diede inizio a una campagna giornalistica che ricostruiva le vicende del «bimestre nero» dandone i connotati di un golpe incompiuto ma innegabile. Alla «bomba» dell'Espresso seguirono una causa giudiziaria tra De Lorenzo da una parte, Scalfari e Lino Jannuzzi (autore degli articoli) dall'altra; dopo una condanna dei giornalisti in primo grado tutto si concluse con una remissione di querela.



Roberto Arcu Fedele
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