AGCOM interviene sui SERVIZI PREMIUM
Dopo le tante truffe perpetrate ai danni di utenti che senza nemmeno rendersene conto si vedevano attivati sulle proprie SIM servizi non richiesti, l’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha approvato e pubblicato una delibera, la delibera 10/21/CONS, che disciplina il blocco e l’attivazione dei servizi premium.
La normativa mira a far si che l’utente sia pienamente consapevole di ciò che sta attivando.
A tal fine AGCOM ha previsto due misure, che saranno applicate sulle NUOVE SIM.
Prima di tutto c’è il blocco sulle nuove SIM (c.d. barring), per evitare che ci siano chiamate verso numeri a pagamento a meno che non ci sia una espressa manifestazione di volontà da parte dell’utente, e poi si continua con una procedura che sia in grado di acquisire e documentare il consenso dell’utente.
Dal blocco sono esclusi alcuni servizi: SMS per donazioni solidali, servizi bancari e postali, biglietteria e televoto.
In merito al blocco, questo sarà operativo di default su tutte le nuove SIM, mentre su quelle che già esistono, sarà attivato, dopo 30 giorni dalla ricezione di un SMS informativo, a meno che l’utente non esprima una diversa volontà.
Per attivare servizi a pagamento, ora la procedura prevederà l’inserimento del proprio numero di telefono e di un codice usa e getta (OTP, One Time Password) da inserire manualmente, proprio per confermare la propria volontà.
Inoltre gli operatori dovranno inserire sui propri siti web una pagina dove viene inserito l’elenco dei servizi bloccati di default, di quelli esclusi e delle funzioni di blocco totale o parziale.
Gli operatori hanno a disposizione 45 giorni per adeguarsi alla nuova normativa sul blocco della SIM e di 120 giorni per attivare le nuove pagine web con le informazioni previste, dalla data di pubblicazione della delibera, che è il 5 febbraio 2021. ( delibera 10/21/CONS)
Naturalmente, un respiro di sollievo e grande soddisfazione da parte delle principali associazioni di consumatori: Codacons e Assoutenti, che ricordano che attualmente c’è un giro di affari di circa 800 milioni di euro l’anno, la maggior parte grazie a raggiri o errori inconsapevoli.
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