Catanzaro: Operazione “Coccodrillo” Blitz della Guardia di Finanza, sequestrati oltre 50 milioni di beni (VIDEO) - NOC Press

Catanzaro: Operazione “Coccodrillo” Blitz della Guardia di Finanza, sequestrati oltre 50 milioni di beni (VIDEO)




I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro questa mattina hanno eseguito un’operazione coordinata e diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

L’indagine è stata coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri e dall’aggiunto Vincenzo Capomolla.

Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio, favoreggiamento reale ed estorsione.

L’indagine (convenzionalmente denominata “Coccodrillo”), diretta dalla Procura Distrettuale di Catanzaro e condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Catanzaro, ha evidenziato un grave quadro indiziario a carico degli imprenditori catanzaresi Lobello Antonio, Lobello Giuseppe e Lobello Daniele, in ordine a plurimi reati di intestazione fittizia di beni, realizzati attraverso un sistema di società, formalmente intestate a terzi, e tuttavia dagli stessi controllate e gestite, e ciò al fine di sottrarre il proprio patrimonio aziendale all’adozione di prevedibili misure di prevenzione antimafia.








Il gip Valeria Isabella Valenzi su richiesta della Procura ha emesso 10 ordinanze cautelari e il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 50 milioni di euro nei confronti di alcuni imprenditori catanzaresi e dei loro prestanome.

Le investigazioni, che si sono avvalse anche delle plurime dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e di intercettazioni, hanno evidenziato, oltre al legame mantenuto nel tempo dalla famiglia Lobello con il clan Mazzagatti di Oppido Mamertina, anche il rapporto con il clan Arena di Isola Capo Rizzuto e altre cosche del crotonese, tra cui quella riconducibile a Nicolino Grande Aracri.

Nell’ambito dell’operazione le fiamme gialle hanno eseguito il sequestro preventivo disposto dal gip delle imprese e dei beni aziendali della: Strade Sud srl di Simeri Crichi, Trivellazioni Speciali srl di Botricello, Marina Café Srls di Catanzaro, Consorzio Stabile Genesi di Catanzaro, Consorzio Stabile Zeus di Simeri Crichi.

Complessivamente 16 indagati.

Un indagato è finito in carcere, sei ai domiciliari, misure interdittive per tre professionisti (ragionieri, consulenti, commercialisti).

Tra i destinatari delle misure cautelari gli imprenditori edili Antonio Lobello e i figli Daniele e Giuseppe, i primi due ai domiciliari, il terzo finito in carcere.

I destinatari dell’ordinanza sono:

Giuseppe Lobello (Carcere) – 27.11.70

Antonio Lobello (Arresti domiciliari) – 1.3.49
Daniele Lobello (Arresti domiciliari) 26.10.74
Francesco Iiritano (Arresti domiciliari) 23.2.91
Vincenzo Pasquino (Arresti domiciliari) – 11.6.61
Domenico Rotella (Arresti domiciliari) – 4.12.78
Anna Rita Vigliarolo (Arresti domiciliari) – 21.1.78

Vitaliano Maria Fulciniti di Catanzaro (Interdittiva, divieto di esercitare la professione per un anno) – 23.9.77
Pasquale Torchia di Botricello (Interdittiva, divieto di esercitare la professione per un anno) – 11.4.77
Pasquale Vespertini di Catanzaro (Interdittiva, divieto di esercitare la professione per un anno) 10.9.82

Altri indagati:

Antonio Capellupo
Pietro Garcea 
Marika Lobello
Gaetano Oliveti
Giuseppe Rotella Francesca Rotella

Nel corso della conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri ha sottolineato: “L’indagine di oggi è importante perché è un’ulteriore passo avanti nella dimostrazione di quella che oggi è la ndrangheta. Siamo nel mondo delle imprese che si relazionano in modo diretto con famiglie di ‘ndrangheta. Decine di imprese che noi seguiamo e loro cercano di mutare nel corso degli anni proprio per non farsi acchiappare sul piano delle misure di prevenzione, sul piano delle interdittive antimafia e sul piano penale. Questa volta però la Guardia di finanza è stata più brava e più veloce di loro ed è riuscita a dimostrare con questa indagine come queste imprese muovendosi con la complicità, con la connessione e con l’”abbraccio” delle famiglie di ‘ndrangheta possano essere dominanti rispetto ad altre imprese di persone perbene, che rispettano le regole dello Stato, pensando quindi di riuscire a saturare il mercato nel mondo degli appalti sia pubblici che privati”, e continua: "Io sono molto soddisfatto della qualità e del lavoro fatto dal mio ufficio e dalla Guardia di Finanza".

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