Confiscati beni per 13 milioni di euro all'ex boss della banda della Magliana e ai suoi complici - NOC Press

Confiscati beni per 13 milioni di euro all'ex boss della banda della Magliana e ai suoi complici


Foto: Roma Today



I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, questa mattina, hanno dato esecuzione al decreto di confisca di beni, emesso a seguito di richiesta della Procura della Repubblica di Roma, dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma nei confronti di Salvatore Nicitra (uno degli ex boss della Banda della Magliana), Rosario Zarbo, Francesco e Rosario Inguanta (padre e figlio) sulla base del riconoscimento della pericolosità sociale dei soggetti e della riconducibilità del patrimonio alla conduzione di gravi illeciti.

Nei loro confronti è stata anche applicata la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per anni tre nel Comune di residenza.

L’odierno provvedimento trae origine dagli elementi emersi nel corso di una complessa indagine, convenzionalmente denominata “Jackpot”, condotta dal Nucleo Investigativo di Roma in seguito all’omicidio di B.A. compiuto da ignoti in data 13.03.2013 a causa di contrasti emersi nel settore della distribuzione e installazione di apparecchiature per il gioco d’azzardo, indagine conclusasi nel febbraio 2020 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 39 soggetti.

Tali indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma DDA, avevano infatti permesso di acquisire importanti elementi di prova che avevano consentito di: 

- disarticolare un sodalizio criminale attivo nei quartieri romani di Primavalle, Casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio e di individuare gli assetti verticistici del suddetto gruppo criminale, organizzato e diretto da Salvatore Nicitra, elemento di spicco della malavita romana ed ex appartenente alla c.d. “Banda della Magliana”;

- di ricostruire il sistema di illecita gestione dei giochi d’azzardo, utilizzando raggiri informatici che consentivano di eludere le verifiche da parte dell’amministrazione autonoma monopoli di stato; 

- di ricostruire la distribuzione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo, imposta con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e Provincia e di riscontrare la commissione di attività di riciclaggio per l’occultamento e il reimpiego dei capitali di illecita provenienza, anche attraverso l’intestazione fittizia di beni, così da prevenire l’applicazione di misure ablative.

Le indagini fecero emergere come negli anni, Salvatore Nicitra aveva monopolizzato l'area a Nord della Capitale, assumendo il controllo, con modalità mafiose, del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d'azzardo (slot machine, videolottery, giochi e scommesse on line), imposte con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e provincia. “

Dal toto nero degli anni '80 ai giochi online del nuovo millennio. In mezzo 40 anni di carriera criminale che hanno attraversato la Capitale, Salvatore Nicitra risulta essere riconosciuto dalle organizzazioni criminali, romane e non, come "Capo dei capi". 

Un business "pulito", senza rischi come per la "droga", come riferiva lo stesso Re di Primavalle ai tempi della Banda della Magliana, in alcune intercettazioni.

Al momento delle indagini Salvatore Nicitra era già in carcere dopo essere stato arrestato nel giugno 2018 nel corso dell’indagine Hampa, quando fu sgominato il gruppo di Franco Gambacurta a Montespaccato. “

Tra i beni oggetto di confisca figurano 10 società, 1 quota societaria, 11 rapporti finanziari, 11 autoveicoli, 2 nude proprietà e 33 immobili, per un valore complessivo stimato in 13 milioni di euro.

Tra gli immobili in confisca figurano 1 villa sita in via della Giustiniana di 509 m2 con valore stimato di € 1.700.000,00 circa; 1 villa sita in via Vittorio Ascoli di 264 m2 con valore stimato di € 700.000,00 circa; 1 abitazione sita in via Rocco Santoliquido di 359 m2 con valore stimato di € 1.000.000,00 circa; 1 locale per attività commerciale ubicato in Roma largo Corrado Ricci, sede dell’esercizio commerciale con insegna “MARACUJA”; nonché 1 locale per attività commerciale ubicato in Roma via del Banco di Santo Spirito, sede dell’esercizio commerciale con insegna “LA FRASCHETTA”.

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