Roma: inaugurata la nuova sala C-SOC (Cyber Security) della Polizia Criminale [VIDEO]
Questa mattina, a Roma, presso la Direzione centrale della polizia criminale, si è svolta la cerimonia di inaugurazione e intitolazione, al dirigente generale Ilio Corti, della nuova sala C-SOC (Cyber Security Operations Center) all’interno del Servizio per il Sistema informativo interforze.
La sala che ospita il C-SOC e’ stata intitolata al Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza Ilio Corti, scomparso a 54 anni nel 1976, che gia’ negli anni ’60, ebbe un pensiero visionario per l’epoca, si rese conto dell’importanza della raccolta e sistematizzazione elettronica delle informazioni per finalita’ di polizia, lavorando per la creazione del primo centro di elaborazione dati del Ministero dell’Interno, che rappresenta ancora oggi le fondamenta delle banche dati interforze.
La nuova sala operativa, una struttura d’avanguardia, si occuperà di proteggere le banche dati interforze, da eventuali malfunzionamenti o da attacchi informatici, attraverso un complesso sistema di controlli e allarmi gestiti da software e operatori specializzati nell’analisi del funzionamento dei sistemi informatici.
Credit Video Polizia di Stato
Inaugurata e intitolata, al dirigente generale Ilio Corti,
la nuova sala C-SOC (Cyber Security Operations Center)
all’interno del Servizio per il Sistema informativo interforze.
Una struttura hardware e software di ultima generazione, che grazie alla formazione mirata di analisti ed operatori appartenenti alle quattro forze di polizia, lavora attraverso protocolli standardizzati perche’ la reazione all’incidente informatico sia la piu’ tempestiva e risolutiva.
La funzione del C-SOC è quella di vigilare sulla sicurezza dei sistemi informativi presenti nella Direzione centrale della polizia criminale, affinché tutte le informazioni possedute (sui documenti, sulle persone, sui veicoli) siano adeguatamente protette; nello stesso tempo garantisce la protezione dei dati personali per evitare che questi vengano dispersi.
Presenti all’inaugurazione il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza, Franco Gabrielli, il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, il Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia, il Segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali Fabio Mattei.
Il ministro Lamorgese, insieme ai figli del dirigente generale Ilio Corti, Maria Consolata e Giovanni, ha proceduto a scoprire la targa del C-SOC e ha consegnato loro il decreto di intitolazione della Sala. Il Ministro ha quindi tagliato il nastro inaugurale che ha dato il via all’evento.
La presentazione è stata aperta dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi: “Se in passato il rapporto tra sicurezza e privacy veniva visto come un gioco a somma zero, perché si riteneva che ai maggiori livelli dell’una corrispondevano più pesanti intrusioni nella sfera personale, la sfida che oggi ci aspetta è molto più complessa, dove invece sicurezza e protezione dei dati possono convivere secondo un principio più generale e consapevole di responsabilità , perché ad un più alto livello di sicurezza corrisponda anche un più alto livello di protezione dei dati personali".
Dopo l'illustrazione delle nuove funzionalità di cui è dotata la sala, fatta dal direttore dell’Ufficio per la sicurezza dei dati Stefano Moni, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nel suo intervento conclusivo, ha sottolineato: "Questa sala, che oggi inauguriamo, ha come obiettivo principale la tutela della privacy dei cittadini. Le attività delle Forze di polizia non si insinuano nella riservatezza della vita quotidiana dei cittadini bensì operano per la tutela dei loro diritti fondamentali tra i quali rientra la protezione dei dati sensibili, che vengono gestiti per finalità di pubblica sicurezza. Il dottor Corti è stato un precursore e se oggi siamo qui è anche grazie all'intuizione che lui ha avuto molti anni fa, quando tecnologia e informatica non avevano l'importanza che hanno oggi".
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