Anzano di Puglia (FG): a Foggia la Prefettura ritarda per un “Timbro” e i Carabinieri costretti a fare i pendolari
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Foto: Anzano di Puglia, la nuova Caserma dei Carabinieri |
La questione Caserma
Il Comune di Anzano di Puglia pur di tenersi stretti i “loro” Carabinieri, ha messo a disposizione sul proprio suolo pubblico con un enorme sacrificio economico, visto il bacino di utenza in termini di popolazione, permettendo di dare il via libera alla costruzione della nuova caserma dei Carabinieri per sostituire la fatiscente struttura in uso ai militari.
La costruzione prevedeva la consegna ai militari della nuova “casa” entro il secondo semestre del 2020.
Il Comune con in testa la propria Amministrazione si è prodigata nell'accelerare l'iter di propria competenza effettuando in tempi celeri il rispettivo collaudo strutturale e annessa omologazione di agibilità .
Ma il percorso burocratico ora spetta alla Prefettura di Foggia, poiché essendo un nuovo stabile, come previsto da circolare ministeriale, occorre che l'ufficio prefettizio preposto dia attraverso il suo iter, parere di congruità.
Il Comune di Anzano di Puglia ha avanzato richiesta di un contratto di affitto di circa 3 mila euro annui.
Questo mutismo, o meglio menefreghismo (termine propriamente italiano) da parte della Prefettura, continua a vedere ormai da anni i locali Carabinieri costretti in attesa che la situazione si sblocchi, ad avere dapprima spostato il loro centro operativo “ospiti” nella caserma del comune limitrofo di Accadia a circa 10 Km di distanza dal Comune di pertinenza della locale stazione Carabinieri di Anzano di Puglia, e successivamente vedere causa di forza maggiore (costringendo tutti i santi giorni ormai da anni da quando la caserma è stata “dirottata” in quel di Accadia) i militari fare i pendolari pur di garantire il servizio al cittadino anzanese con la loro “gazzella”.
Ma a farne le spese del disagio sono gli stessi abitanti, che per una denuncia sono costretti loro malgrado a recarsi in altro comune. Per non parlare del disagio procurato agli stessi militari che per esigenze fisiche e fisiologiche durante le ore di servizio per usufruire dei servizi igienico-sanitari sono in netta difficoltà.
A quanto pare, visti i tempi biblici, alla Prefettura poco importa che il circondario anzanese abbia la propria caserma, ed è inaudito che in un era digitale per un timbro bisogna aspettare anni.
Nonostante le azioni repressive messe in campo durante la pandemia con multe salate a ben 23 abitanti per essersi resi protagonisti di assembramento violando il dpcm, e nonostante le numerose contravvenzioni amministrative elevate per infrazioni al codice della strada che per un comune di poche anime ha visto un dato elevato di sanzioni in rapporto ad altri comuni della capitanata, gli anzanesi "Ci tengono" all'Arma e all'Istituzione che essa rappresenta.
Pertanto, date la caserma agli Anzanesi e ai loro Carabinieri.
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