Condanna definitiva per ex carabiniere: violentò 5 turiste - NOC Press

Condanna definitiva per ex carabiniere: violentò 5 turiste

 

Foto: Irpimedia



La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato contro le sentenze di primo e di secondo grado che avevano inflitto a Dino Maglio, originario del Salento e in servizio presso una stazione in provincia di Padova, 9 anni e 8 mesi per aver stuprato cinque ragazze straniere e per averne intontite con la droga altre nove.

Con la sentenza della Corte di Cassazione la sua condanna diventa definitiva.

In base a quanto ricostruito dalle indagini e che poi ha trovato riscontro nel processo, l’uomo adescava le ragazze on line, tramite un sito di couchsurfing (servizio di scambio di ospitalità) dove veniva pubblicizzato il bed&breakfast che lui gestiva a Padova.
Ma non solo, l’accusa nei suoi confronti è stata anche di tentata concussione per aver abusato del suo ruolo cercando di convincere tre vittime a tacere.

In primo grado la condanna fu di 12 anni e 8 mesi, poi scontata dalla Corte d’Appello a 9 anni e 8 mesi, diventata ora definitiva.

La vicenda è emersa grazie ad un sito di giornalisti investigativi, l’Irpi, che è partito da alcuni racconti di ragazze che nel web raccontavano l’esperienza che avevano vissuto in Italia nel b&b. I giornalisti decisero di raccogliere notizie e riuscirono a raccogliere un dossier di cui poi si è occupato il sostituto procuratore Giorgio Falcone, il magistrato che poi ha rintracciato le ragazze e ha raccolto tutti gli elementi investigativi.

Le ragazze provenivano da Polonia, Canada, Portogallo, Usa Ceca e Germania, solo cinque di loro ricordavano la violenza subita, le altre ricordavano il vino che Maglio le aveva offerto e che poi le aveva fatto addormentare, in realtà all’interno del vino era stato diluito del benzodiazepine (la cosiddetta “droga dello stupro”),

Nel primo processo l’accusato disse: “Non sono un mostro. Le ragazze si sono influenzate tra loro attraverso una chat. Una si è fatta pure pagare da una televisione americana per rilasciare un’intervista. La verità è che si sono ubriacate da sole. Su di me hanno realizzato anche un cartone animato”.

Poi, però in Corte d’Appello un’altra dichiarazione di Maglio: “Mi scuso per quello che ho fatto, ero in un periodo difficile perché ero stato appena lasciato dalla mia ragaza”, ammissione che gli è valsa uno scontro di tre anni".

Qualsiasi commento è superfluo.

Dino Maglio ha aspettato la sentenza a i domiciliari, ma a questo punto è previsto il trasferimento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.


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