Corte Suprema indiana chiude il caso dei due Marò - NOC Press

Corte Suprema indiana chiude il caso dei due Marò

Foto: La Presse




La Corte Suprema indiana ha ordinato la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari nel Paese a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due Marò coinvolti nella morte di due pescatori indiani nel 2012.

Lo riporta il giornale indiano in lingua inglese The Hindu, secondo cui la Corte Suprema ha accettato il risarcimento del valore di 100 milioni di rupie (pari a 1,1 milioni di euro) per le famiglie dei pescatori, facendo così cadere tutti i procedimenti in corso contro i due marò italiani.

La Corte Suprema indiana aveva rinviato la chiusura del caso lo scorso 19 aprile perché l'indennizzo di cento milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro) che l'Italia doveva versare alle famiglie delle vittime non era stato ancora depositato. In effetti la corte la Corte aveva deciso che il caso sarebbe stato chiuso solo dopo il deposito del risarcimento pattuito.

Il risarcimento è stato accettato da parte dei proprietari dell’imbarcazione, dal governo indiano, dallo Stato del Kerala e dagli eredi dei due pescatori. “Siamo soddisfatti che il pagamento ex gratia già presentato possa essere considerato un importo ragionevole di compensazione e interesse degli eredi. Riteniamo che sia adatto a chiudere tutti i procedimenti in India, compresi i procedimenti penali”, si legge in una nota della Corte riportata dai media locali. Ottanta milioni dovranno essere depositati a favore degli eredi dei due pescatori (40 per ogni famiglia) e 20 milioni al proprietario dell’imbarcazione.

Ricordiamo che i due militari erano accusati di aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani, al largo delle coste del Kerala: i fucilieri, che erano impegnati in una missione antipirateria a bordo della nave commerciale italiana Enrica Lexie, videro avvicinarsi il peschereccio Saint Antony e, temendo un attacco di pirati, spararono alcuni colpi di avvertimento in acqua. A bordo della piccola imbarcazione, però, morirono i due pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, e rimase ferito l'armatore del peschereccio, Freddy Bosco. Dopo un lungo contenzioso, nel luglio del 2020 il tribunale internazionale dell'Aja, che aveva riconosciuto "l'immunità funzionale" ai fucilieri, aveva stabilito che la giurisdizione sul caso spettava all'Italia e aveva disposto il risarcimento alle famiglie delle vittime.


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