Chiusura dell'Ambasciata Italiana a Kabul: riportate a casa la Bandiera - NOC Press

Chiusura dell'Ambasciata Italiana a Kabul: riportate a casa la Bandiera

 






Quando si verifica che una Nazione abbandona la sua sede diplomatica in un altro stato è sinonimo del più completo fallimento politico-militare in terra straniera.

Quando il fuggi fuggi generale è ormai inevitabile, ci sono alcune procedure che ogni intelligence planetaria adotta prima dello smantellamento degli uffici e dell'abbandono dell'edificio.

Qualunque documento, reperto, note informative e agende che contengono dati sensibili riconducibili allo Stato vengono inceneriti, pratica usata dopo l'esperienza negativa degli americani a Teheran, i quali prima di lasciare la struttura diplomatica, passarono i documenti nel trita-documenti nella convinzione di averli completamente distrutti. Ma gli americani non fecero i conti con gli uomini al potere di Teheran, che utilizzarono una moltitudine di bambini per riportare allo stato originale ogni singolo documento “triturato”, ottenendo i volti degli agenti CIA sul campo. Poi in un'Ambasciata vi è l'anima delle comunicazioni ovvero la sala di crittografia contenenti le cosiddette “liste chiavi” dove i documenti riservati sono accessibili solo a personale autorizzato e con abilitazione al livello di sicurezza alto, e in caso di evacuazione sono i primi ad essere messi in sicurezza.

Ma la cosa che più di tutte viene recuperata, preservata e custodita affinché faccia ritorno in patria anche a costo della morte è la BANDIERA.

Riportatela a casa sana e salva.


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