Colpo di stato in Guinea, golpe riuscito o fallito? - NOC Press

Colpo di stato in Guinea, golpe riuscito o fallito?

 

Mamady Doumbouya © EPA


Colpo di Stato oggi in Guinea, dove il capo delle forze speciali militari, il tenente colonnello Mamady Doumbouya, un ex ufficiale della Legione straniera, ha annunciato alla tv di Stato di avere catturato il presidente Alpha Conde.

Testimoni hanno riferito di spari fin dalla prima mattinata e militari nelle strade del centrale quartiere di Kaloum, dove si trovava il presidente. Poi i golpisti hanno proclamato la sua cattura mentre, nelle stesse ore, dal governo giungevano annunci di un tentativo respinto con l'arresto di 25 ribelli.

Il caos è scoppiato in mattinata. I corpi speciali dell'esercito avrebbero arrestato il capo dello stato Alpha Condé, 83 anni, rieletto per la terza volta - tra mille controversie - lo scorso anno. Il colonnello Mamady Doumbouya ha pronunciato un discorso alla nazione alla Rtg (la prima rete tv del Paese), con la bandiera alle proprie spalle, un berretto rosso in testa e la tuta mimetica addosso: governo sciolto, Costituzione sospesa e creazione di una giunta (la Cnrd, acronimo di Comitato nazionale per la ripresa e lo sviluppo). Il militare ha promesso "il rispetto della sovranità popolare e l'avvio di un dialogo inclusivo volto a redigere una nuova Carta".

La personalizzazione della vita politica è finita. Non affideremo più la politica a un uomo, la affideremo al popolo", ha detto Doumbouya, aggiungendo che anche la costituzione sarebbe stata sciolta e le frontiere chiuse per una settimana.

Doumbouya, che ha guidato un'unità delle forze speciali nell'esercito, ha affermato di agire nell'interesse della nazione che conta oltre 12,7 milioni di persone. "Non sono stati fatti abbastanza progressi economici dall'indipendenza dalla Francia nel 1958", ha detto il colonnello.

"Se vedi lo stato delle nostre strade, se vedi lo stato dei nostri ospedali, ti rendi conto che dopo 72 anni è ora di svegliarsi", ha detto. "Dobbiamo svegliarci".

Invece, il ministero della Difesa aveva affermato che l'attacco era stato respinto, ma l'incertezza tuttavia è cresciuta quando non c'era traccia di Conde né alla televisione nè alla radio di stato.

Jeune Afrique, uno dei principali media africani, conferma l’avvenuto colpo di Stato. Mentre, alcuni media locali riportano dichiarazioni attribuite a «fonti governative» secondo cui il presidente sarebbe «al sicuro».

La popolarità del presidente Alpha, con il suo carisma e la sua storia di dissidente a lungo esiliato e incarcerato sotto i precedenti regimi militari, ha perso terreno dopo che alla fine dell’anno scorso Condé aveva cercato di cambiare la Costituzione per assicurarsi un terzo mandato. Proteste e manifestazioni di piazza erano state represse duramente.

La Guinea è stata il primo Paese africano a ricevere vaccini, non a caso una simbolica partita di Sputnik dall’amica Russia. Il Paese africano è tra i principali esportatori di minerali di ferro al mondo, una ricchezza non condivisa visto che la maggioranza della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Le compagnie russe hanno una fetta preminente della torta mineraria, ed è difficile pensare che Mosca non stia monitorando da molto vicino la situazione. L’attacco al potere di Condé è avvenuto all’insaputa di Vladimir Putin? La sorte del presidente non è chiara, ma la sua “scomparsa” dalla scena è un segnale significativo.

Silenzio per ora dall’Unione Africana e dai Paesi vicini.

L'Onu ha condannato l'azione, chiedendo la liberazione di Conde. Nelle strade deserte si aggirano solo uomini in divisa. I civili si tengono al sicuro, compresa la nazionale di calcio del Marocco che domani avrebbe dovuto disputare con la Guinea una partita di qualificazione per i Mondiali, rimasta chiusa in albergo in attesa di un volo che la riporti a casa.

Secondo quanto riferito da un funzionario della federcalcio marocchina, Mohamed Makrouf, all'agenzia AFP i componenti della nazionale "sono al sicuro e attualmente si trovano in un hotel lontano dal centro degli scontri". La federazione "sta lavorando per evacuare la squadra oggi. C'è già un aereo in aeroporto", ha aggiunto.

Vahid Halilhodzic, commissario tecnico deI marocchini, ha raccontato la situazione che sta vivendo la sua nazionale: "Siamo in hotel, abbiamo sentito spari nelle vicinanze per tutta la giornata. Aspettiamo il permesso per andare all'aeroporto, al momento siamo bloccati qui nonostante ci sia un aereo ad attenderci. Per arrivare all'aeroporto ci vogliono 45-60 minuti, quando senti dei colpi fuori la sicurezza non è mai al 100%. Non sappiamo veramente cosa stia accadendo all'esterno dell'hotel. Il palazzo presidenziale non è molto lontano, ho visto dei soldati correre per strada, ma non sappiamo bene che succede. I calciatori non sono sicuri, l'inquietudine è tangibile".

In base alle ultime notizie, la Nazionale del Marocco dovrebbe comunque essere autorizzata a lasciare entro questa sera il paese, ma da parte del nuovo governo pare sia stato comunicato che nessun altro potrà fare lo stesso.


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