"Motor Pay": Polizia Stradale denuncia 38 persone per truffe online
Una banda specializzata nelle truffe online è stata scoperta dagli agenti della Polizia stradale di Orvieto (Terni) al termine dell’indagine “Motor Pay”, che è durata oltre un anno.
Tutto è partito dalla denuncia di un imprenditore della zona che aveva acquistato su Internet un motore per un autoveicolo, che non era mai stato consegnato. Il motore da acquistare era stato trovato su un sito web e la ditta, con tanto di centralino con musica di attesa telefonica e cortese segretaria che risponde alle richieste, in un primo momento sembrava affidabile. Era poi iniziata la trattativa, conclusa con il pagamento di mille e 400 euro attraverso un bonifico su un Iban associato ad una carta Postepay Evolution. Successivamente al pagamento, però, il venditore si era reso irreperibile ed il motore non era stato mai consegnato.
L’imprenditore si era reso conto di essere stato vittima di una truffa e ha presentato denuncia alla Stradale di Orvieto.
Sono così cominciate le indagini per tentare di identificare il responsabile del reato. Sia i numeri telefonici forniti dal denunciante che il sito internet non erano riconducibili a persone realmente esistenti così come non esisteva il luogo in cui avrebbe dovuto trovarsi la presunta azienda venditrice.
Unico punto di partenza per i poliziotti era la carta Postepay su cui era stato eseguito il pagamento del motore. Gli approfondimenti della Stradale di Orvieto hanno consentito di scoprire che vi erano legate oltre 100 carte, sempre Postepay sulle quali avvenivano numerosi movimenti di denaro provenienti da altre truffe online. Una di queste carte in un solo mese aveva avuto movimenti per oltre 50 mila euro.
Nonostante le difficoltà e una lunga attività di indagine, gli agenti sono però riusciti a scoprire una rete ben organizzata che movimentava, attraverso truffe, centinaia di migliaia di euro.
Sono così stati denunciati all’autorità giudiziaria, 38 persone, tra uomini e donne, di cui alcuni già conosciute alle forze dell’ordine per reati specifici, perché ritenute responsabili, in concorso tra loro, dei reati di riciclaggio, truffa aggravata, falsa denuncia all’autorità .
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