Escluso dal concorso dei carabinieri perché “obeso”, il Tar lo riammette: “Può entrare nell’Arma”
Un ragazzo di 19 anni era stato giudicato non idoneo per una presunta obesità. Dopo il ricorso, il Tribunale amministrativo regionale lo ha giudicato idoneo
La storia parte dalla Sicilia dove un ragazzo di Palermo, viene escluso da un concorso dei carabinieri perché ritenuto “obeso“, è stato riammesso e giudicato idoneo dal Tar.
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha infatti annullato il giudizio di inidoneità, per presunta obesità, del giovane palermitano aspirante carabiniere. E adesso il ragazzo, risultato idoneo, sarà arruolato e potrà entrare nell’Arma.
Tutto è iniziato nel 2019, precisamente l’8 novembre 2019, quando al ragazzo di Palermo di 19 anni era stato presentato il provvedimento con il quale era stato escluso dal concorso per l’arruolamento nell’Arma, in quanto ritenuto obeso.
Il 19enne, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, aveva fatto ricorso giurisdizionale, proprio per quel provvedimento, contro il ministero della Difesa e il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri.
Sulla base delle certificazioni sanitarie prodotte dai legali, attestanti la piena sussistenza dei requisiti per l’arruolamento, il Tribunale amministrativo regionale ha disposto una verifica, in contraddittorio tra le parti, incaricando la Direzione centrale di sanità del Ministero dell’Interno.
In seguito alle visite mediche, agli accertamenti sanitari e in particolare, al test bioimpedenziometrico – l’esame che viene effettuato per conoscere la composizione corporea di un soggetto -, la Commissione sanitaria ha attribuito al giovane candidato un profilo sanitario perfettamente compatibile con l’iter del concorso.
I giudici amministrativi, a questo punto, hanno accolto l’istanza cautelare, disponendo l’ammissione, con riserva, alle ulteriori fasi concorsuali e ponendo a carico dell’Arma il pagamento delle spese di verificazione.
Nelle more del giudizio era stata pubblicata anche la graduatoria di merito, che è stata impugnata per “illegittimità derivata”.
Il giovane palermitano di 19 anni è stato dunque sottoposto a ulteriori accertamenti e giudicato idoneo.
Infine, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, ritenendo fondate le censure evidenziate dai legali e in linea con l’orientamento giurisprudenziale secondo cui “le valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psico-fisici – seppure costituiscano tipica manifestazione di discrezionalità tecnica amministrativa – non sfuggono al sindacato giurisdizionale, laddove siano in esse ravvisabili ipotesi di eccesso di potere per travisamento dei fatti ed illogicità“, ha accolto il ricorso, condannando il Comando generale dell’Arma al pagamento delle spese giudiziali.
E alla fine, il giovane siciliano di 19 anni sarà arruolato nei carabinieri.
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