Isernia: arrestato il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate per tentata concussione
È stato arrestato dai carabinieri il direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Isernia, con l’accusa di tentata concussione.
Il Procuratore della Repubblica di Isernia, Carlo Fucci, comunica che è stata data esecuzione all’Ordinanza emessa del GIP presso il Tribunale di Isernia nei confronti del Direttore Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Isernia, a carico del quale è stato riconosciuto sussistente, da parte dell’Autorità Giudiziaria, un grave quadro indiziario rispetto alla commissione del reato di tentata concussione, ed è stata disposta la sottoposizione agli Arresti Domiciliari presso la propria abitazione.
Le indagini coordinate dal Procuratore, dirette da un Magistrato dell’Ufficio, sono state effettuate dal predetto e dai C.C. del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia nonché dall’Aliquota della Guardia di Finanza della Sezione di P.G. della Procura.
Secondo quanto sino ad ora riscostruito nel corso delle indagini, ln particolare, il Dirigente avrebbe richiesto al commissario giudiziale nominato dal Tribunale di Isernia nell’ambito di una procedura concordataria riguardante un Importante gruppo Imprenditoriale operante in Provincia di Isernia nell’ambito della produzione e commercializzazione di autoveicoli e, tramite questi, agli amministratori delle società del gruppo, di garantirgli un lauto riconoscimento economico a fronte del suo Impegno ad astenersi da una serie di azioni dirette ed indirette in danno delle società, degli amministratori e dello stesso Commissario giudiziale, che altrimenti avrebbe posto in essere, a sua volta promettendo di far ottenere alla società in concordato preventivo importanti vantaggi in termini di riduzione dell’esposizione debitoria verso l’Agenzia delle Entrate.
I fatti, inizialmente denunciati da un Pubblico Ufficiale che ha riferito alla Procura della Repubblica la notizia di reato nell’esercizio delle proprie funzioni, sono stati poi supportati da ulteriori elementi probatori acquisiti nel corso delle successive indagini, anche tecniche, sino a permettere a Questo Ufficio di richiedere al GIP l'adozione di una misura cautelare volta ad evitare la prosecuzione o la reiterazione della condotta criminosa ipotizzata ed a permettere il prosieguo delle indagini senza pericoli di inquinamento probatorio.
I fatti qui sommariamente riferiti, allo stato e salvo ulteriori riscontri probatori, non risultano Imputabili a soggetti diversi dall’indagato, non risultando il coinvolgimento di altri soggetti operanti presso l’Agenzia delle Entrate, Ente con il quale Questo Ufficio ha sempre operato in stretta sinergia per la repressione dei reati di natura fiscale e nei confronti del quale deve permanere, anche da parte dei cittadini, la piena fiducia.
Allo stesso tempo con la presente comunicazione si vuole rappresentare a tutti coloro che, in qualsiasi forma, siano vittime di presunte condotte illecite da parte di appartenenti alla Pubblica Amministrazione, che la denuncia alle autorità competenti, anche quando non è per loro obbligatoria, è un diritto/dovere civico ed è l’unica reale forma di tutela contro simili abusi.
Essendo il procedimento nella fase delle indagini preliminari ,nei prossimi giorni l’indagato, essendo venuto a conoscenza degli elementi di prova a suo carico, potrà esporre al G.i.p. ed al Pubblico Ministero tutte le ragioni a sua difesa ed esperire ai sensi del C.P.P. tutti i rimedi volti a rappresentare elementi a sua difesa e rivendicare la propria Innocenza la quale, si rammenta, è sempre presunta sino alla definitività dell’eventuale condanna.
Nel corso della mattinata, l’Agenzia dell’entrate ha comunicato in una nota che il direttore provinciale è stato immediatamente sospeso dal servizio. L’ente ha assicurato “totale collaborazione” alla procura e ai carabinieri nell’ambito dell’indagine: “Nei confronti del dipendente l’Agenzia ha immediatamente adottato la sospensione cautelare dal servizio, in attesa di ricevere i provvedimenti dell’autorità giudiziaria che consentiranno di assumere tutte le misure disciplinari, contrattuali e risarcitorie normativamente previste”.
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