El Salvador: condannata a 30 anni di carcere con l’accusa di omicidio dopo un aborto spontaneo - NOC Press

El Salvador: condannata a 30 anni di carcere con l’accusa di omicidio dopo un aborto spontaneo

(Ansa)


Un tribunale di El Salvador, piccolo stato dell’America centrale, ha condannato a 30 anni di carcere una donna che ha avuto un aborto spontaneo. L’accusa nei suoi confronti è quella di omicidio aggravato.

Esme, così è stata identificata la donna, aveva avuto un aborto spontaneo nel mezzo di un'emergenza ostetrica. Dopo l'accaduto, era stata tenuta in custodia cautelare per due anni. Rilasciata a ottobre 2021, lunedì è arrivata la sentenza.

“La condanna di Esme è un passo indietro sconvolgente per i progressi compiuti contro l’illegale criminalizzazione delle donne che presentano emergenze ostetriche a El Salvador”, ha dichiarato al Guardian Paula Avila-Guillen, avvocata internazionale per i diritti umani e direttrice esecutiva del Women’s Equality Center.

Nel piccolo stato centroamericano sono in vigore alcune delle leggi sull’aborto più restrittive al mondo, con un divieto totale della procedura approvato nel 1998. A differenza di molti altri Paesi dell’America Latina, a El Salvador l’interruzione di gravidanza è illegale anche nei casi in cui il bambino sia stato concepito a causa di uno stupro o di un incesto, o quando la salute della madre o del bambino sono a rischio.

Il caso di Esme, purtroppo, è tutt’altro che isolato: Morena Herrera, presidente del Gruppo cittadino per la depenalizzazione dell’aborto, ha definito la sentenza “un duro colpo” e ha chiesto che gli aborti spontanei siano trattati come una questione di salute pubblica piuttosto che come un reato.

Il codice penale, infatti, prevede per le donne che abortiscono la detenzione che va da due a otto anni, ma non sono pochi gli esempi in cui i giudici hanno considerato l’interruzione di gravidanza un omicidio aggravato, punendolo con pene che vanno dai 30 ai 50 anni di carcere, anche nei casi di aborto spontaneo. Tutte le donne insomma, anche minorenni, sono costrette a portare a termine la gravidanza a qualsiasi costo, per non rischiare di finire in prigione. “Continueremo a lottare affinché tutte le donne ingiustamente criminalizzate da queste circostanze riacquistino la libertà e abbiano l’opportunità di rifarsi una vita”, afferma Morena Herrera.

Secondo i gruppi di di difesa dei diritti, a El Salvador negli ultimi vent’anni più di 180 donne sono state arrestate per omicidio per aver avuto un aborto spontaneo causato da gravi problemi di salute. Dal 2000 al 2014 almeno 49 hanno ricevuto una condanna, mentre sono decine quelle denunciate. Da dicembre 2021, otto donne che stavano scontando lunghe pene detentive hanno però ottenuto la commutazione della pena.

Lo scorso ottobre il governo del paese ha archiviato una proposta di riforma del codice penale sostenuta da vari gruppi di attiviste femministe che proponeva di depenalizzare l’aborto in caso di stupro, di pericolo per la vita della donna e di gravi malformazioni del feto.

Secondo molti attivisti, il suo caso rappresenta un severo monito per le donne degli Stati Uniti, dove la Corte Suprema sta valutando di ribaltare una sentenza chiave che ha legalizzato l’aborto.


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