Palermo, 31 arresti per mafia (VIDEO) - NOC Press






I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, congiuntamente alla Polizia di Stato, all’epilogo di un’articolata attività di indagine, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 31 indagati, gravemente indiziati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, detenzione e produzione di stupefacenti, detenzione di armi, favoreggiamento personale ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

Condotte estorsive in ambito immobiliare, coltivazione di cannabis per ricavare lo stupefacente destinato alle piazze di spaccio, controllo e gestione delle acque irrigue, ma anche delle scommesse online e disponibilità di armi detenute illegalmente: queste le attività illecite dell’agguerrita compagine criminale, che alimentavano le casse della famiglia mafiosa di Ciaculli, documentate con l’indagine che ha condotto al provvedimento cautelare.

Le indagini, scaturite in seguito ad alcuni arresti eseguiti nel 2019, sono state svolte dai poliziotti della Squadra mobile e del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, ed hanno fatto luce sull’organizzazione delle famiglie mafiose del mandamento di Brancaccio che comprende le famiglie mafiose di Brancaccio, Corso dei Mille e Roccella.

Ne è scaturito un quadro di azioni criminose molto vasto.

Sono state documentati 50 episodi diversi di estorsioni ed una vasta rete di spaccio con un presunto guadagno settimanale di 80 mila euro settimanali.





Il monitoraggio delle attività di spaccio ha portato all’arresto di 16 persone ed al sequestro di 80 chili di droga tra cocaina purissima ancora da tagliare, hashish e marijuana per un valore sul mercato di oltre 8 milioni di euro.

Le intercettazioni telefoniche hanno mostrato come gli arrestati usassero, a mo di insulto, le parole “carabiniere” o “sbirro”; emblematico un episodio del 2019, dove, in occasione delle cerimonie relative alle commemorazioni delle stragi di Capaci e via D’Amelio, veniva prospettata, da un indagato, l’intenzione di far partecipare la figlia di un suo parente alle relative iniziative scolastiche.

La bimba veniva quindi apostrofata dal criminale come “sbirra” e che mai avrebbe permesso ad un suo congiunto di partecipare a tali eventi.

Nemmeno il periodo pandemico hanno rallentato le iniziative illegali dell’organizzazione. Le estorsioni, infatti, continuavano vessando le poche attività ancora in piedi che tentavano di sopravvivere al periodo.

Parallelamente, gli uomini del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo hanno effettuato degli arresti che colpivano la famiglia mafiosa di Ciaculli, specializzata in attività criminali come l’estorsione, la coltivazione di droga e la gestione di piattaforme illegali di gioco online.


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