382 arresti durante azioni congiunte contro i trafficanti sulla rotta balcanica
Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats) è la piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali che contrasta le principali minacce poste dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità internazionale che colpiscono l’Unione europea. Il suo compito è quello di rafforzare l’intelligence e la cooperazione strategica e operativa tra le autorità nazionali, le istituzioni, gli organi dell’Unione europea e i partner internazionali.
Le autorità di contrasto hanno preso di mira congiuntamente il traffico di armi da fuoco, il traffico di droga, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani durante le giornate di azione comune EMPACT coordinate dal 26 al 29 ottobre. Le azioni, che includevano controlli intensificati alle frontiere esterne dell'UE, sono state coordinate da Spagna ed Europol e sostenute finanziariamente da IPA/2019.
Nell’ambito di questo strumento chiave dell’Ue per la lotta al crimine organizzato, dal 26 al 29 ottobre si sono svolte le “Giornate di azione congiunta Europa sudorientale” (South East Europe joint action days), durante le quali le autorità di polizia dei 28 Paesi europei interessati dall’operazione (18 Stati membri Ue e 10 Paesi terzi), hanno focalizzato le attività sul traffico di armi da fuoco, di droga, e di migranti, in particolare sulla tratta di esseri umani.
L’Italia ha coordinato le operazioni sul territorio nazionale attraverso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza e, in particolare, la Sala operativa internazionale (Soi) del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che, come di consueto, ha svolto la funzione di hub informativo.
Sul campo sono intervenuti la Polizia di Stato con la Direzione centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere, l’Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza presso i rispettivi punti di frontiera (Border crossing points). La Guardia di finanza ha eseguito le attività anche con il supporto dell’Agenzia delle dogane e monopoli all’interno degli spazi doganali.
Circa 16mila operatori sono stati coinvolti nelle attività , svolte principalmente nei Balcani (la rotta balcanica è un punto di ingresso chiave all’Ue per i trafficanti di armi e stupefacenti) e nell'Europa sudorientale e che hanno portato a 382 arresti, la maggior parte dei quali relativi a traffico di droga, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, frode documentale e traffico di armi da fuoco. Sequestrate oltre 100 armi da fuoco (tra le quali sistemi di difesa aerea, granate, missili anticarro, mine antiuomo) e ingenti quantitativi di stupefacenti (tra i quali circa 300 chili di eroina e 150 di cannabis).
Le attività sono state coordinate dalla Spagna e da Europol, finanziate dal progetto “Countering serious crime in the western Balkans - IPA 2019” (iniziativa sviluppata nell’ambito di un accordo tra il ministero dell'Interno italiano, Direzione centrale della polizia criminale, il ministero federale tedesco per la Cooperazione e lo sviluppo economico e la Commissione europea per elevare gli standard operativi delle istituzioni giudiziarie e di polizia degli Stati dei Balcani occidentali verso il percorso di accesso all’Ue) e supportate da Eurojust, Frontex e Interpol.
La rotta balcanica è nota per il suo utilizzo in una serie di aree criminali, tra cui il traffico di migranti e il traffico di armi da fuoco e droga nell'UE. I gruppi criminali multinazionali si procurano le armi principalmente dai paesi dei Balcani occidentali, dove le risorse umane con esperienza in armi da fuoco sono ampiamente disponibili. Le armi da fuoco vengono quindi trafficate nell'UE, principalmente in Belgio, Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. D'altra parte, la rotta balcanica è un punto di ingresso chiave per i trafficanti di eroina, mentre anche i trafficanti di cannabis e cocaina utilizzano questo punto di transizione.
Il traffico di droga e il commercio illegale di armi sono strettamente collegati, soprattutto in relazione alle reti di traffico di cocaina. In alcuni casi, le reti criminali scambiano armi con droga. Usano anche le armi per ottenere e mantenere il controllo sui redditizi mercati della droga.
Il mercato illegale delle armi è rimasto stabile negli ultimi anni, sia in termini di prodotti offerti che di intensità degli scambi. Le armi da fuoco presenti sul mercato nero vanno dalle vecchie alle nuove armi di grado militare. Anche le armi a salve, successivamente convertite in vere, sono un problema. Le attività coordinate delle autorità nazionali nei Balcani occidentali contribuiscono a rilevare questo traffico e, durante le Giornate di azione congiunte, hanno portato all'intercettazione sia di droga che di armi da fuoco..
Le armi vengono spesso contrabbandate come parte di spedizioni multi-merce o nascoste nei veicoli. Questo è simile al modo in cui le droghe vengono contrabbandate, ad esempio la cocaina nascosta nei materiali da costruzione o nelle spedizioni di frutta, o l'eroina negli scomparti nascosti dei veicoli. I trafficanti di droga utilizzano ancora l'antica rete di rotte della Via della Seta per portare l'eroina nel mercato dell'UE. In queste aree sono intense anche le attività di traffico di migranti.
In quanto importante snodo logistico, la rotta balcanica vede entrare nell'UE migliaia di camion con merci diverse, tra cui cibo e materiale da costruzione. Le autorità nazionali si sono quindi concentrate sui principali punti di ingresso. Un esempio è il più grande punto di ingresso via terra d'Europa - il checkpoint bulgaro di Kapitan Andreevo al confine con Turkiye - che vede entrare nell'UE circa 1 500 camion con merci diverse ogni giorno. Poiché le reti criminali sono altamente internazionali, la loro catena di approvvigionamento e i loro mercati interessano più paesi e rappresentano una minaccia per l'UE nel suo insieme. L'EU SOCTA 2021 di Europol sottolinea che l'80% delle reti criminali attive nell'UE utilizza strutture legali per facilitare le proprie attività criminali.
Le giornate di azione comune EMPACT sono state rese possibili grazie alla cooperazione delle guardie di frontiera, delle autorità doganali e delle unità nazionali. Lo scambio di informazioni operative e le indagini congiunte durante l'operazione hanno contribuito a un maggior numero di intercettazioni e allo sviluppo di casi in corso.
Europol ha sostenuto il coordinamento delle giornate di azione comune EMPACT e ha facilitato lo scambio di informazioni tra i paesi partecipanti.
Nel corso dell'operazione, il Montenegro, con il supporto del progetto CSC WB IPA 2019, ha ospitato un centro operativo per consentire il rapido scambio di informazioni operative tra i partecipanti. Un analista dell'Europol è stato inviato al centro operativo per fornire supporto analitico in tempo reale agli operatori sul campo.
Durante la settimana d'azione, Europol ha inoltre inviato un esperto in Bosnia-Erzegovina per facilitare lo scambio di comunicazioni in tempo reale tra le autorità partecipanti. Europol ha inoltre inviato ufficiali a sostegno delle autorità moldave. Ulteriore sostegno è stato fornito nel contesto della guerra di aggressione contro l'Ucraina per mitigare le minacce del traffico di armi nell'UE.
Partecipanti
Stati membri dell'UE: Austria, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia.
Paesi extra UE: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo*, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Svizzera, Türkiye, Ucraina e Regno Unito.
Agenzie dell'UE: Europol, Eurojust, Frontex
International e partner istituzionali: EUBAM, IPA/2019 (Strumento per l'assistenza preadesione) contro la criminalità grave e organizzata nei Balcani occidentali, INTERPOL, PCC-SEE (Segretariato della Convenzione di cooperazione di polizia per l'Europa sudorientale) , SEESAC (Centro di coordinamento dell'Europa sudorientale e orientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro) e SELEC (Centro delle forze dell'ordine dell'Europa sudorientale).
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