Apricena (Fg): Una sorta di lavoro a domicilio, abitazioni adibite a spaccio.
I militari della Stazione Carabinieri di Apricena, coadiuvati dal personale del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, tre persone accusate, a vario titolo e in concorso tra loro, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Durante dei controlli effettuati sul territorio, i Carabinieri hanno individuato due distinte attività di spaccio di stupefacenti al dettaglio del tipo cocaina, hashish e marjuana che i tre indagati, appartenenti a due nuclei familiari differenti, avevano avviato presso le loro rispettive abitazioni situate nel centro storico del comune di Apricena, adibite a vere e proprie “salette” da spaccio.
Durante le operazioni di perquisizione domiciliare e personale a cui i tre sono stati sottoposti, i militari hanno rinvenuto all’interno di una delle due abitazioni, nella disponibilità di un uomo e una donna, diverse dosi di cocaina e hashish già confezionate, pronte per essere vendute, occultate all’interno di piccoli ovetti di plastica per eludere i controlli delle Forze di Polizia, oltre a bilancini, materiale da taglio e da confezionamento, e appunti manoscritti relativi ai prezzi dello stupefacente venduto e a nomi di acquirenti.
Nel garage di un’altra abitazione, invece, oltre ad appunti e materiale per la pesatura e il confezionamento, è stato rinvenuto tra grossi barattoli di vetro contenenti hashish e marijuana, accuratamente imballati e nascosti, anche un ordigno artigianale comunemente chiamato “bomba carta”, altamente pericoloso, che è stato fatto brillare.
Complessivamente sono state sequestrate 10 dosi di cocaina, 1.100,00 gr. di hashish, 100,00 gr. di marjuana, 150 semi di marjuana, sostanza da taglio del tipo mannite, la somma contante di 155 euro in banconote di piccolo taglio, bilancini di precisione, materiale per taglio e confezionamento dello stupefacente e 2 microtelefoni.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non possono essere considerati colpevoli fino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.
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