La "truffa del Carabiniere": arrestati un padre e due figli, una "banda in famiglia" - NOC Press

La "truffa del Carabiniere": arrestati un padre e due figli, una "banda in famiglia"

 

Foto: geralt (pixabay)




Un'operazione di concerto tra i Carabinieri di Reggio Calabria, di Genova e di Caserta ha portato all'arresto di tre persone che componevano una banda specializzata nelle truffe a danno di persone anziane.

L'operazione ha preso il nome di "Game Over". Le tre persone, un uomo di 40 anni e i suoi due figli di vent'anni, residenti nel casertano sono stati fermati in località diverse.

La banda era specializzata nella cosiddetta "truffa del carabiniere" e agiva soprattutto nei confronti di anziani di età tra i 75 e gli 81 anni.

Come abbiamo più volte raccontato, anche in questo caso, la truffa consisteva nel telefonare all'anziano spacciandosi per un finto Carabiniere o Avvocato. Si dichiarava che un figlio o comunque un familiare fosse stato coinvolto in una grave emergenza, fosse in stato di fermo, insomma in una situazione tale per cui si chiedeva alla vittima di consegnare somme di denaro per evitare il peggio. 

Tutto ciò sfruttando lo stato di agitazione in cui una persona anziana si veniva a trovare sentendo delle difficoltà di un suo parente prossimo. A stretto giro, si inviava il complice a casa della vittima a ritirare denaro o gioielli.

Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Bovalino (RC), con estrema cura e meticolosità, hanno messo in luce un modus operandi ben strutturato e organizzato.

Per riuscire ad identificare i responsabili delle condotte illecite, è stata necessaria un’attività meticolosa e tempestiva, focalizzata sull'analisi e l'incrocio di diversi dati.

Questo lavoro ha incluso l’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, l'acquisizione e l'analisi dei tracciati GPS delle auto a noleggio utilizzate dai sospettati, e lo studio dei tabulati di traffico telefonico dei loro cellulari. 

Ogni movimento dei sospettati è stato monitorato con precisione, permettendo di tracciare il percorso dei tre soggetti durante i loro spostamenti dalla città di residenza fino ai luoghi di commissioni delle truffe. 

I militari dell’Arma sono riusciti a risalire ai numeri di telefono con cui venivano contattate le vittime, scoprendo che i cellulari utilizzati erano intestati a persone straniere, un dettaglio che la banda sfruttava per complicare le indagini e depistare eventuali controlli. 

I telefoni venivano spesso sostituiti per evitare di lasciare tracce, ma questo stratagemma non è riuscito a eludere le indagini dei Carabinieri. Le truffe messe in atto tra gennaio e giugno 2024 seguivano uno schema simile: dopo la telefonata che gettava nel panico la vittima, i malviventi, coordinati tra loro, agivano con rapidità e precisione. 

Le indagini hanno accertato che la banda nel periodo delle indagini ha sottratto alle vittime circa 70 mila euro, tra contanti e gioielli di valore. Tuttavia, grazie all’immediato intervento dei Carabinieri, una parte significativa della refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. 

Il coordinamento tra diversi reparti territoriali dei Carabinieri ha inoltre permesso di seguire i movimenti della banda da una regione all’altra, fino a catturare i membri tra Genova e Castel Volturno, grazie all'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Locri, su richiesta della Procura della Repubblica.

Fondamentale per il successo dell’operazione è stata la collaborazione delle vittime. Nonostante il forte shock subito, molti anziani hanno trovato il coraggio di denunciare i fatti, fornendo preziosi dettagli che hanno facilitato le indagini. 

La loro testimonianza ha permesso ai Carabinieri di ricostruire i movimenti della banda e di agire tempestivamente per fermare i colpevoli.

Al momento, il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. Come stabilito dalla legge, gli arrestati sono da considerarsi innocenti fino a una eventuale condanna definitiva.

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.