Sangue omicida nelle vie di Napoli. Omicidio Correra. Si costituisce il cugino. Indagini in corso - NOC Press

Sangue omicida nelle vie di Napoli. Omicidio Correra. Si costituisce il cugino. Indagini in corso


Inizialmente intrecciata, poi la svolta della vicenda dell’uccisione del giovane 18ennenapoletano, Arcangelo Correra, colpito alla testa, la notte dell’8 novembre2024, da un proiettile causandogli una emorragia, morendo poco dopo il trasporto all’ospedale Vecchio Pellegrini, nella mattinata del 09.

E nelle stesse ore, alla Questura di Napoli è stato condotto il fratello della vittima per detenzione abusiva di porto d’armi. Ma la vicenda ha preso altre vie, forse quelle che chiariranno dinamica e movente dell’omicidio.

Ieri mattina, 09 novembre, spontaneamente si è presentato alla Questura del capoluogo partenopeo il cugino di Arcangelo, il 19enne Renato Caiafa, fratello di Luigi, il 17enne che il 4 ottobre del 2020 dopo una colluttazione a fuoco tra un poliziotto durante una rapina, rimase ucciso.

Il giovane Renato è stato accompagnato dalla zia, ribadendo sommariamente che la giustizia deve far corso e chi ha sbagliato deve rispondere delle proprie azioni, anche se accidentali. insomma, un’ammissione non tanto velata di colpevolezza che ora sta al vaglio degli inquirenti, dopo aver ascoltato per ore Renato Caiafa. Il giovane, prima ha esposto l’azione della dinamica di come sarebbe partito il proiettile, poi ha rivelato dov’era nascosta l’arma, una Beretta calibro 9x21, prontamente sequestrata dalla Questura.

Dalle investigazioni e prove balistiche della scientifica, il colpo avrebbe avuto una traiettoria non di quelle dirette ad uccidere. E qui che la testimonianza del Caiafa prende credibilità, giacché quel proiettile ha colpito il giovane Correra alla fronte causandogli prima l’emorragia cerebrale e poi la morte. La tesi dello scarrucolamento finito male regge e il proiettile intero, con bossolo e ogiva, ritrovato in terra, avvalla ciò che il Caiafa ha più volte ripetuto: un gioco terminato male.

La Polizia ora sta anche cercando anche chi eventualmente avrebbe fornito l’arma ai giovani, sapendo che è purtroppo consuetudine riusare armi e utilizzarle per vari scopi.

Il 19enne Luigi Caiafa ora è in stato di fermo su volontà del PM, Ciro Capasso, della Procura di Napoli, contestandogli porto illegale e ricettazione dell'arma, mentre per la morte del cugino Arcangelo Correra è stato denunciato per omicidio colposo, disponendone la detenzione in carcere.

La Questura di Napoli fa sapere che le indagini sono ancora in corso per ricostruire il quadro completo della dinamica dell’accaduto, per verificare eventuali complicità, per conoscere meglio la situazione familiare che lega la vittima al cugino e ai fatti accaduti nel 2020. Inoltre, ha disposto l’esame autoptico della vittima, altri interrogatori e sopralluoghi sulla scena del crimine.
 
 
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