DeepSeek R1: l’AI cinese che sfida i giganti americani - NOC Press

DeepSeek R1: l’AI cinese che sfida i giganti americani




Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è diventata una sfida globale, e tra i protagonisti di questa rivoluzione c’è una startup cinese che sta facendo parlare di sé: DeepSeek. Fondata nel maggio 2023 da Liang Wenfeng, un esperto di finanza e intelligenza artificiale, DeepSeek punta a cambiare le regole del gioco con modelli innovativi, potenti e accessibili a un costo sorprendentemente basso.

Come DeepSeek si distingue dalla concorrenza

L’idea alla base di DeepSeek è semplice: creare un’intelligenza artificiale avanzata ma economica, utilizzando tecnologie intelligenti come l’apprendimento per rinforzo e l’architettura MoE (Mixture of Experts). Queste tecniche permettono ai modelli di lavorare in modo più efficiente, attivando solo ciò che serve per ogni attività e riducendo drasticamente i costi.

Nel novembre 2023, DeepSeek ha lanciato il suo primo prodotto importante, un modello per il coding chiamato DeepSeek Coder, seguito poi da altri modelli ancora più ambiziosi. Tra questi, il DeepSeek LLM con 67 miliardi di parametri e il DeepSeek-V2, che ha sorpreso per le sue performance a costi davvero competitivi. Ma il vero salto è arrivato a gennaio 2025 con il lancio del DeepSeek-R1, un modello progettato per ragionare su problemi complessi e sfidare direttamente i colossi come OpenAI.

Prezzi imbattibili e tecnologie accessibili

Uno dei motivi per cui DeepSeek sta attirando tanta attenzione è la sua strategia di prezzi. Ad esempio, l’API di DeepSeek-R1 costa appena 0,55 dollari per milione di token di input, contro i 15 dollari chiesti da OpenAI. Questo rende le sue tecnologie più accessibili non solo alle grandi aziende, ma anche ai piccoli sviluppatori e alle startup. Inoltre, DeepSeek ha deciso di rendere open source molti dei suoi modelli, contribuendo a democratizzare l’intelligenza artificiale e permettendo a chiunque di utilizzarli senza spendere una fortuna.

Le sfide da affrontare

Tuttavia, il percorso di DeepSeek non è tutto in discesa. La startup deve fare i conti con la mancanza di hardware avanzato, causata dalle restrizioni sull’esportazione di chip dagli Stati Uniti. Inoltre, essendo un’azienda cinese, è vincolata a censurare contenuti che potrebbero essere considerati non in linea con le politiche del governo cinese. Questo potrebbe ostacolare la sua diffusione in mercati internazionali, soprattutto nei Paesi che valorizzano la libertà di espressione.

Un futuro tutto da scrivere

Nonostante questi ostacoli, DeepSeek sta mostrando al mondo che l’innovazione non è esclusiva dei giganti della Silicon Valley. Se riuscirà a superare le sue sfide, potrebbe rivoluzionare il modo in cui pensiamo all’intelligenza artificiale, rendendola più accessibile e democratica.

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