L'Amministrazione Biden non molla, è una corsa contro il tempo per scatenare un conflitto contro la Russia
Rimane poco tempo, circa tre settimane per provocare un irrimediabile aggravamento del conflitto
L’approvazione dell’ennesimo pacchetto di aiuti miliardari (2,5 miliardi) fatta da Biden, più che un fatto nuovo segna il proseguire nella medesima tendenza che si è manifestata nel corso degli ultimi mesi da parte di Biden e del “Deep State” che decide le mosse da dietro le quinte: provocare una escalation nel conflitto con la Russia, tra missili a lungo raggio inviati su obiettivi all’interno del territorio russo e attentati contro strutture civili o personalità militari nelle città russe.Quella che si sta attuando è una corsa contro il tempo prima che a Washington avvenga il subentro di Trump con la sua amministrazione che segnerebbe la fine degli aiuti all’Ucraina.
Rimane poco tempo, circa tre settimane per provocare un irrimediabile aggravamento del conflitto. Questo è quello che cercano disperatamente Biden e i suoi consiglieri per mettere il nuovo presidente eletto di fronte al fatto compiuto: un conflitto diretto della Nato contro la Russia.
Quello che non è comprensibile è come in un paese come gli USA un presidente uscente stia prendendo unilateralmente delle decisioni che avranno un impatto fortissimo non soltanto sul corso della guerra ma anche nella politica USA e riflessi in tutto il mondo.
Non è dato sapere se i decisori che guidano le mosse di Biden vogliano soltanto rendere difficile l’entrata in carica di Trump, mettendolo in una posizione problematica nel caso voglia disimpegnarsi dal pantano ucraino.
Si potrebbe anche ipotizzare che sia un gioco delle parti dove lo stesso Trump sia partecipe, visto il silenzio in cui si trova e le sue non reazioni alle mosse dell’amministrazione Biden. Difficile dirlo e questo resta un enigma. Di certo nei prossimi giorni assisteremo ad altre azioni militari clamorose ed a una intensificazione della guerra. Può accadere qualsiasi cosa.
Quello che è un fatto certo è che la guerra per l’Ucraina è irrimediabilmente persa con l’avanzata imparabile della Russia e la continua perdita di territori da parte di Kiev, lo scollamento delle truppe ucraine e l’aumento esponenziale delle diserzioni.
Nonostante tutto l’amministrazione Biden resiste a non abbandonare il potere e persiste nella sua ostinazione nel fornire in continuazione pacchetti di aiuti all’Ucraina che non è chiaro come vengano impiegati.
Il prolungamento della guerra serve a poco e l’Ucraina dovrebbe occuparsi piuttosto di prevedere lo scenario posteriore alla guerra.
Probabile che gli anglo statunitensi abbiano venduto all’Ucraina l’illusione di aver esteso il conflitto, con i fatti di Siria, per arrivare ad un conflitto generalizzato con la Russia che parte dal Baltico ed arriva al Mediterraneo. Questo spiegherebbe il trasferimento di reparti speciali ucraini in Siria e in paesi africani per contribuire a colpire interessi russi ovunque si trovino.
Altra cosa è pensare che l’Ucraina possa continuare per molto a sopportare i costi del conflitto senza il supporto degli Stati Uniti e della Nato. Il collasso dell’esercito ucraino è solo questione di tempo e l’unica possibilità è quella di un arrivo di altre forze della Nato che dovrebbero sostituire gli ucraini ormai non più in grado di reggere l’offensiva russa. Facile a dirsi ma questo produrrebbe un aggravamento del conflitto in cui sarebbero coinvolte le potenze della Nato.
Che lo vogliano o no nelle capitali europee, questo possibile sviluppo nefasto sarebbero costretti a subirlo. Passo dopo passo, i governanti occidentali hanno portato il mondo al prossimo disastro. Difficile tornare indietro.
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