Ucraina, spiragli di dialogo: Mosca apre ai negoziati con Zelensky, ma lo definisce "illegittimo" - NOC Press

Ucraina, spiragli di dialogo: Mosca apre ai negoziati con Zelensky, ma lo definisce "illegittimo"



La guerra in Ucraina ha superato i 1.078 giorni e il conflitto continua a mietere vittime e distruzione. Mentre i combattimenti non accennano a fermarsi, uno spiraglio di dialogo emerge dal Cremlino: Mosca si dice disponibile a negoziare con il governo di Kiev, pur definendolo "illegittimo". Una dichiarazione che lascia intravedere una possibile apertura, sebbene restino molte incognite sul tavolo.

Zelensky pronto a trattare con Putin per fermare il conflitto

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di essere pronto a un confronto diretto con Vladimir Putin, affermando che, se questa fosse l’unica strada per porre fine alla guerra e salvare vite umane, non esiterebbe a percorrerla. "Se possiamo portare la pace ai nostri cittadini e fermare lo spargimento di sangue, prenderemo questa strada", ha spiegato Zelensky, precisando però che un eventuale negoziato dovrà coinvolgere anche altri attori internazionali.

Il costo umano della guerra: oltre 45.000 soldati ucraini caduti

Nel frattempo, il presidente ucraino ha reso noti i numeri delle perdite subite dalle forze armate di Kiev dall’inizio dell’invasione russa: 45.100 soldati ucraini hanno perso la vita nel conflitto. Un dato drammatico che si aggiunge a quello delle vittime civili e degli sfollati, in una guerra che ha stravolto la vita di milioni di persone.

Mosca schiera nuovi missili in Bielorussia

Mentre si parla di una possibile apertura ai negoziati, la Russia continua a rafforzare la sua posizione strategica nell’area. Mosca ha infatti annunciato il dispiegamento dei sistemi missilistici Oreshnik in Bielorussia, una mossa che potrebbe inasprire ulteriormente le tensioni nella regione.

Le risorse ucraine al centro del dibattito internazionale

Sul fronte geopolitico, l'ex presidente americano Donald Trump ha sollevato la possibilità di uno scambio tra le risorse minerarie ucraine e il supporto militare degli Stati Uniti. Le cosiddette "Terre rare", elementi fondamentali per l’industria tecnologica e militare, rappresentano una delle ricchezze strategiche del Paese. A questa ipotesi ha risposto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando che tali risorse dovrebbero essere utilizzate per la ricostruzione dell'Ucraina e il suo sviluppo futuro, piuttosto che come merce di scambio per aiuti internazionali.

Mentre il conflitto continua a infliggere ferite profonde, le diplomazie internazionali restano in bilico tra aperture e tensioni. La possibilità di un negoziato resta un’ipotesi, ma il cammino verso la pace sembra ancora lungo e pieno di ostacoli.

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