Trump lancia il progetto “Golden Dome”: scudo spaziale anti-missile entro la fine del mandato
Il presidente Donald Trump ha annunciato martedì 20 maggio, il lancio del progetto “Golden Dome”, un ambizioso sistema di difesa anti-missile basato su una rete spaziale di satelliti e intercettori. Il programma ha l’obiettivo di proteggere il territorio statunitense da attacchi missilistici avanzati, inclusi missili balistici e ipersonici. Trump ha dichiarato che l’infrastruttura sarà pienamente operativa entro la fine del suo attuale mandato.
Il “Golden Dome”, ispirato in parte al sistema israeliano Iron Dome, si distingue per la portata globale e per l’integrazione di tecnologie aerospaziali all’avanguardia. Il progetto sarà sviluppato con il contributo di aziende americane leader nel settore della difesa e dello spazio, come SpaceX, Lockheed Martin e Raytheon. La gestione operativa sarà affidata alla U.S. Space Force, sotto la guida del generale Michael Guetlein. Il Canada ha già espresso interesse a partecipare al programma, aprendo alla possibilità di una cooperazione internazionale.
Parallelamente, il capo del Pentagono, Pete Hegseth, ha ordinato una nuova indagine sul ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan, avvenuto nell’agosto 2021. La revisione, definita “necessaria per ristabilire fiducia e trasparenza”, sarà coordinata da Sean Parnell e coinvolgerà esperti militari e investigatori civili. L’obiettivo è chiarire le responsabilità e valutare gli effetti a lungo termine di quell’operazione.
Infine, l’amministrazione sta valutando un piano da 250 milioni di dollari per favorire il rimpatrio volontario di migranti provenienti da zone di guerra come Ucraina, Haiti, Siria, Yemen e Afghanistan. Il programma prevederebbe supporto logistico e incentivi economici per le persone che decidano di rientrare nei propri paesi d’origine. L’iniziativa, però, ha già sollevato polemiche, in particolare per l’ipotesi di destinare a tale scopo fondi originariamente previsti per gli aiuti umanitari.
Con queste mosse, Trump intende rafforzare la sicurezza nazionale, riprendere il controllo sui flussi migratori e riaffermare il ruolo globale degli Stati Uniti nel contesto della difesa e della geopolitica.
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