ASL Puglia, il maxi appalto lavanolo bloccato da interdittiva antimafia. Tuona il 5Stelle Conca «la Regione Puglia annulli in autotutela la gara e ne predisponga un’altra»
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Servizi di lavanolo - foto Servizitalia |
Sembrava che andasse tutto liscio, anche dopo formali richieste di controllo. E invece, men che se ne dica, è intervenuta la Prefettura competente, quella di Napoli, a bloccare la maxi gara di 187 milioni di euro per l’aggiudicazione del noleggio e del lavaggio di biancheria e materassi e loro trasporto per le aziende sanitarie locali. Partito dall’azienda napoletana American Laundry, tra l’altro non partecipante al bando, il ricorso ha preso accoglimento dalla Prefettura partenopea, segnalandola all’ANAC.
Tutto da rifare, insomma, e meno male che tutto sia al vaglio degli inquirenti. Per la cronaca alla gara, per un appalto della durata di 5 anni con proroga di altri 2, dovevano partecipare quattro aziende, la Servizi Italia, l’Adapta, l’Hospital Service e la “foggiana” Lavit di Michele D’Alba. Dure le contestazioni delle quattro aziende in gara, ma soprattutto da parte di Innovapuglia, la S.p.A. partecipata dalla Regione Puglia impegnata in attività a supporto della programmazione strategica regionale a sostegno della Innovazione Digitale, che avvisa farà appello al Consiglio di Stato. Ciò perché sostiene che, a suo tempo, alla società partenopea American Laundry erano state accertate irregolarità contributive per 48 milioni di euro in un altro appalto campano, ragioni per non poterla far partecipare alla gara pugliese. Ribatte American Laundry dimostrando la sottoscrizione di una transazione fiscale. La Prefettura di Napoli non si è lasciata “abbindolare” dalle battute e controbattute di entrambe le aziende, affermando che il 13 novembre 2018 proprio all’American Laundry era stata notificata una interdittiva antimafia per presunte infiltrazioni della camorra. Un’azione, quella della Prefettura e della DDA, che inevitabilmente ha indotto l’ American Laundry, presente in diversi ospedali campani, a inviare lettere di licenziamento a circa 100 dipendenti.
La storia per i controlli amministrativi prende corpo da quando il Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mario Conca, inviò l’esposto alle autorità competenti, ANAC in primis. Oggi, dopo quest’ultimo risvolto dell’azione di controllo e interdizione, alla stampa Conca ha detto «Annulli in autotutela la gara e ne predisponga un’altra suddivisa in più prezzi per le diverse aree, per non far sprecare soldi ai cittadini» riferendosi ala Regione Puglia, con preciso invito al Presidente Michele Emiliano, che è soprattutto un magistrato in prestito (molto lungo) alla politica (ndr).
«Errare è umano, ma perseverare è diabolico – ha proseguito Conca-. Non si comprende cosa stia aspettando la Regione ad annullare la gara per l’affidamento del servizio di lavanolo. Dopo la decisione del TAR di Bari di sospendere il bando e la richiesta di chiarimenti da parte dell’Antirust, qualche giorno fa l’ANAC, a cui avevo presentato un esposto, mi ha comunicato l’avvio di una procedura di istruttoria sulla gara recependo i miei rilievi. Nonostante questo la Regione invece di fare mea culpa, sembra intenzionata ad andare avanti con un bando che, così come attualmente strutturato, comporterebbe solo un aumento dei costi senza garantire la libera concorrenza. Nei mesi scorsi ho più volte segnalato al Presidente Emiliano la necessità di predisporre una gara quantomeno divisa in due prezzi: quello chirurgico, il cui importo di riferimento ANAC per la fornitura giornaliera di biancheria piana è di 4,20 euro, e quello non chirurgico, il cui prezzo di riferimento ANAC è di 3,30 euro – ha proseguito, tuonando, il Consigliere 5Stelle-. Nel bando in parola, invece, è stato utilizzato solo il prezzo della tabella ANAC per il lotto chirurgico di 4,20 euro al giorno per la fornitura di biancheria piana stimata in 3.098.000 pezzi, con un aumento dei costi per i pugliesi di circa 15 milioni di euro. Una decisione che non ha giustificazione anche secondo l’ANAC che concede trenta giorni di tempo alla stazione appaltante, InnovaPuglia, per le controdeduzioni. La suddivisione in più prezzi è necessaria perché all’interno di uno stesso presidio, ospedaliero o distrettuale, coesistono più attività, che solo in minima parte afferiscono all’area chirurgica –ha voluto precisare Conca-. In attesa dell’esito del ricorso che la Regione ha presentato al Consiglio di Stato, si continuerà con la proroga della gara del 2017, relativa alla sola Asl Bari, che prevede un prezzo di 2,47 euro per giornata di degenza. Lo ribadisco ancora una volta: la Regione deve annullare in autotutela la gara e predisporre un’altra suddivisa in più prezzi per le diverse aree per non far sprecare soldi ai cittadini, risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare la qualità della sanità pugliese, la cui percezione dal basso è assolutamente insufficiente - ha concluso il regionale Mario Conca –».
Tutto da rifare, insomma, e meno male che tutto sia al vaglio degli inquirenti. Per la cronaca alla gara, per un appalto della durata di 5 anni con proroga di altri 2, dovevano partecipare quattro aziende, la Servizi Italia, l’Adapta, l’Hospital Service e la “foggiana” Lavit di Michele D’Alba. Dure le contestazioni delle quattro aziende in gara, ma soprattutto da parte di Innovapuglia, la S.p.A. partecipata dalla Regione Puglia impegnata in attività a supporto della programmazione strategica regionale a sostegno della Innovazione Digitale, che avvisa farà appello al Consiglio di Stato. Ciò perché sostiene che, a suo tempo, alla società partenopea American Laundry erano state accertate irregolarità contributive per 48 milioni di euro in un altro appalto campano, ragioni per non poterla far partecipare alla gara pugliese. Ribatte American Laundry dimostrando la sottoscrizione di una transazione fiscale. La Prefettura di Napoli non si è lasciata “abbindolare” dalle battute e controbattute di entrambe le aziende, affermando che il 13 novembre 2018 proprio all’American Laundry era stata notificata una interdittiva antimafia per presunte infiltrazioni della camorra. Un’azione, quella della Prefettura e della DDA, che inevitabilmente ha indotto l’ American Laundry, presente in diversi ospedali campani, a inviare lettere di licenziamento a circa 100 dipendenti.
La storia per i controlli amministrativi prende corpo da quando il Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mario Conca, inviò l’esposto alle autorità competenti, ANAC in primis. Oggi, dopo quest’ultimo risvolto dell’azione di controllo e interdizione, alla stampa Conca ha detto «Annulli in autotutela la gara e ne predisponga un’altra suddivisa in più prezzi per le diverse aree, per non far sprecare soldi ai cittadini» riferendosi ala Regione Puglia, con preciso invito al Presidente Michele Emiliano, che è soprattutto un magistrato in prestito (molto lungo) alla politica (ndr).
«Errare è umano, ma perseverare è diabolico – ha proseguito Conca-. Non si comprende cosa stia aspettando la Regione ad annullare la gara per l’affidamento del servizio di lavanolo. Dopo la decisione del TAR di Bari di sospendere il bando e la richiesta di chiarimenti da parte dell’Antirust, qualche giorno fa l’ANAC, a cui avevo presentato un esposto, mi ha comunicato l’avvio di una procedura di istruttoria sulla gara recependo i miei rilievi. Nonostante questo la Regione invece di fare mea culpa, sembra intenzionata ad andare avanti con un bando che, così come attualmente strutturato, comporterebbe solo un aumento dei costi senza garantire la libera concorrenza. Nei mesi scorsi ho più volte segnalato al Presidente Emiliano la necessità di predisporre una gara quantomeno divisa in due prezzi: quello chirurgico, il cui importo di riferimento ANAC per la fornitura giornaliera di biancheria piana è di 4,20 euro, e quello non chirurgico, il cui prezzo di riferimento ANAC è di 3,30 euro – ha proseguito, tuonando, il Consigliere 5Stelle-. Nel bando in parola, invece, è stato utilizzato solo il prezzo della tabella ANAC per il lotto chirurgico di 4,20 euro al giorno per la fornitura di biancheria piana stimata in 3.098.000 pezzi, con un aumento dei costi per i pugliesi di circa 15 milioni di euro. Una decisione che non ha giustificazione anche secondo l’ANAC che concede trenta giorni di tempo alla stazione appaltante, InnovaPuglia, per le controdeduzioni. La suddivisione in più prezzi è necessaria perché all’interno di uno stesso presidio, ospedaliero o distrettuale, coesistono più attività, che solo in minima parte afferiscono all’area chirurgica –ha voluto precisare Conca-. In attesa dell’esito del ricorso che la Regione ha presentato al Consiglio di Stato, si continuerà con la proroga della gara del 2017, relativa alla sola Asl Bari, che prevede un prezzo di 2,47 euro per giornata di degenza. Lo ribadisco ancora una volta: la Regione deve annullare in autotutela la gara e predisporre un’altra suddivisa in più prezzi per le diverse aree per non far sprecare soldi ai cittadini, risorse che potrebbero essere impiegate per migliorare la qualità della sanità pugliese, la cui percezione dal basso è assolutamente insufficiente - ha concluso il regionale Mario Conca –».
La Redazione
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