Foggia, un anno di indagini e tre per il processo ma alla fine la legge ha trionfato. Usurai foggiani condannati in primo grado - NOC Press

Foggia, un anno di indagini e tre per il processo ma alla fine la legge ha trionfato. Usurai foggiani condannati in primo grado


Nel 2014 la Polizia di Stato, in particolare la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, iniziò l’inchiesta contro quattro persone accusate di usura, per prestiti con tassi fino al 100% a imprenditori e famiglie varie che chiedevano aiuto economico. Si trattavano di Michele De Tinno, Matteo, Nardino e Luigi Matteo Piserchia.

Ieri mattina il Tribunale di Foggia ha emesso la sentenza. Condanne dure inflitte ai quattro usurai, condannati per il reato di “usura continuata e aggravata”, con condanne fino a sei anni e sei mesi di reclusione. Condanne inflitte in Primo Grado in base alle indagini, come detto, condotte nell’anno 2015 dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Polizia di Stato di Foggia dopo indagini complesse.

Le investigazioni appuravano che gli usurai a fronte di un prestito di circa 60 mila euro avrebbero chiesto la restituzione di circa ben 113 mila euro. Tra le vittime di usura aggravata è rientrato anche una persona che non potendo pagare il debito contratto a tassi usuranti, di 2 mila auro in tre rate mensili da 200, sarebbe stato costretto a “chiudere” il contratto con i soggetti inquisiti consegnando l’auto di proprietà. Inoltre, tra le varie condanne, con accoglimento delle richieste avanzate dal Sostituto Procuratore Rosa Pensa, che ha sostenuto l'accusa in giudizio, agli usurai è stato imposto il pagamento di una considerevole somma di denaro in favore della Fondazione Buon Samaritano, che nel processo si è costituita parte civile.

Consultate la nostra sezione di Denuncia Passiva: aiuto sicuro, anonimato garantito e soprattutto diverremo noi persone informate dei fatti, in tutela della vittima. Scarica il modulo.

Aggiungi didascalia

Nessun commento:

Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.