[Il Grido sei Tu] Gli Ultimi "Per il reintegro immediato della scorta al Col. Sergio De Caprio"
Da oggi diamo vita a una nuova sezione, "Il Grido sei Tu" (che potete seguire anche su facebook), dando voce ai cittadini che vogliono far conoscere le loro istanze. Chiunque può contattarci e recapitarci via email il loro "Grido". Ovviamente le pubblicazioni saranno gestite dalla Redazione Noc Press e le proposte che violano le leggi vigenti non saranno considerate. L'informazione è libera, per tutti, ma nel rispetto della legge, etica, moralità e soprattutto rispetto delle persone. Inoltre, ricordiamo, che abbiamo la sezione di "Denuncia Passiva" per chi vuole denunciare un abuso, sopruso, atto illegale; il tutto in totale anonimità , scaricando l'apposito modulo presente sulla home page del portale, perché noi diventiamo parte di essa come "persone informate dei fatti". Noi Ci Siamo!
La Redazione NOC PressNota in premessa - Questa "Lettera Aperta" è stata pubblicata integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione.
- Il Grido sei Tu "la voce ai cittadini" -
Firma la petizione: Clicca Qui Per il reintegro immediato della scorta al Col. Sergio De Caprio
«La mafia, prima ti lascia solo, e poi ti uccide. Evidentemente i Superiori del Col. De Caprio, che vogliono dietro ad una scrivania, demansionato, dequalificato e senza giusta tutela, non lo ritengono un bersaglio facile. Ma qui siamo di fronte a colui che ha arrestato un pericoloso latitante esponente di Cosa Nostra. E non solo. Ultimo non è un lacchè, un paggio, o un inserviente. E' un servitore dello Stato. E la diffidenza che lo circonda, la sfiducia nei suoi confronti, i sospetti fatti circolare ad hoc da troppi anni ci devono preoccupare moltissimo. Essi lambiscono la sua reputazione. Mirano a distruggerlo personalmente e professionalmente. Bisogna sgombrare il campo, liberare da equivoci spiacevoli e insopportabili la sua nobile figura. Ed è imperativo categorico il suo diritto ad essere difeso. E' sgradevole, ripugnante e odioso il comportamento di chi ha deciso di lasciarlo solo. Si tratta di una decisione sporca, laida e sucida. Che deturpa, ferisce e umilia un grande uomo dello Stato. La sua emarginazione è un fatto gravissimo che disonora chi la sta attuando con un disegno preciso e studiato a tavolino per compiacere qualche boss che paga bene. La tempesta, un terremoto per togliere di mezzo ed eliminare un uomo scomodo che si è speso e si è donato senza risparmiarsi per assicurare alla giustizia il boss sanguinario più pericoloso d'Italia. Questo è un vero e proprio tradimento, una diserzione e una fellonia da parte dei suoi Superiori. Un voltafaccia e una infedeltà che devono far pensare tutti gli italiani onesti. Ora, capitano, stai attento alle trappole, alle insidie e alle imboscate. Costoro con un pacca sulle spalle sanno camuffare la finta amicizia molto bene. Vogliono vendicarsi, perchè sul campo li hai oscurati essendo degli incapaci o peggio dei complici. Questa è la zavorra dello Stato purtroppo! Che usa legnate e bastonate per chi non è allineato. Il complotto c'è, caro Ultimo, e l'hanno ordito bene: sono bravi, lor signori, a tramare, impartire direttive malvagie, e a congiurare. Gli affronti, gli sfregi e gli insulti che stai ricevendo, feriscono tutti i cittadini onesti. C'è, in generale, una negligenza, un menefreghisismo, una noncuranza, e una trascuratezza che ci inquietano. Lo Stato è ammalato, agonizzante e malconcio nella lotta alla mafia se non è in grado di aiutare un suo fedele servitore. Nessuna decisione è irreparabile, irreversibile e irrevocabile. L' Arma riveda presto e subito questa ignominiosa decisione. Orrenda, nefanda, e scellerata. Impedisca, nella maniera più assoluta, di intrappolare Ultimo nelle spira della mafia. Abbiamo bisogno di rettitudine, equanimità , dirittura da chi ci governa. Ora basta. Date sicurezza, fiducia, e speranza a Ultimo. Difendetelo, proteggetelo, senza condizioni. Con la consapevolezza che l'Italia ha, nei confronti di Ultimo e dei suoi uomini, un debito di riconoscenza che non può avere comparazioni. Noi continueremo a sostenere e ad appoggiare Ultimo, anche a costo di scrivere un pezzo alla settimana per rinfrescare la memoria a chi di dovere per caldeggiare un diritto inalienabile e fondamentale di Ultimo, e non una cortesia, sia ben chiaro a tutti. Ultimo non si esponga con i Superiori: a scuoterli ci pensiamo noi che nelle battaglie ci sguazziamo. Tutto ciò è indegno di un Paese civile, è una cosa abietta, vile, e immorale, che grida vendetta davanti al cospetto di Dio e davanti agli uomini».
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