Un misero punticino che offende i colori rossoneri. Il Foggia pareggia 1 a 1 all’Euganeo del Padova - NOC Press

Un misero punticino che offende i colori rossoneri. Il Foggia pareggia 1 a 1 all’Euganeo del Padova


Circa duemila tifosi rossoneri sugli spalti dell’Euganeo di Padova per seguire, incitare, tifare Foggia, hanno spinto una compagine arrabattata, che nelle sue difficoltà è riuscita a portare a termine una partita sul filo di un rasoio senza lama purtroppo con un solo punto. Oggi a Padova lo stadio era una colonia di tifosi giunti da Foggia e da alcune città del nord che seguono i Satanelli.

Appunto, arrabattata e senza lama perché di partita in partita il Foggia cambia squadra, portando giocatori da destra a sinistra e viceversa, e soprattutto gioca solo per far risultato, senza badar allo spettacolo e maggiormente a tatticismi. Del resto si sa, il Foggia ha l’obbligo di vincere se vuole uscire dal limbo dei play-out e dal pericolo retrocessione, ma non ci riesce.

Uno a uno il risultato finale tra Foggia e Padova, con goal di Chiaretti al 45’ e il pareggio di Capello all’89’.

Primo tempo tutto all’insegna di gioco confusionario, con un Padova che cercava di superare la metà campo foggiana, schierata come un muro. Non si è visto gran bel gioco, solo azioni abortite nella metà del campo. Ma è il Foggia e chiude la prima metà della gara con i tre punti in tasca.

La ripresa è stata la fotocopia della prima metà gara, con un Padova un po’ più incisivo e un Foggia che ha cercato di mantenere il vantaggio. Padalino non corregge le sfumature dei suoi calciatori meno redditizi e il Padova ci crede. All’86’ il Padova grazia il Foggia, divorandosi un goal fatto a un metro dalla porta difesa da Leali. Un minuto dopo è il Foggia a far rabbrividire i padroni di casa, con una triangolazione, la prima in assoluto in tutto il campionato, tra Chiaretti e Iemmello, dove il primo davanti al portiere casalingo inciampica sfumando il raddoppio. È dura la legge del campo, goal mangiato, goal subito, tra l’altro da una new entry. Capello, come anzidetto, all’89’ sigla il pareggio ammutolendo i circa duemila tifosi foggiani. Un’azione viziata da un erroraccio di Agnelli che non lascia far prendere il pallone chiamato da Leali. Il Padova ci crede e al 93’ è Pulzetti a sfiorare il raddoppio.

Termina la gara e il Foggia per l’ennesima volta sfuma una vittoria acciuffata per caso ma importante. Pare che manchi mordente, sempre se chi è in campo sappia cosa è. Manca, a questo punto, la consapevolezza che precipitare senza far ritorno è una realtà. I tempi di gongolarsi sui risultati epici della promozione sono terminati, e con essi chi li ha prodotti, quei calciatori che oggi in campo sembrano andar per farfalle. Quell’atteso tridente d’attacco è pura utopia, che sulla carta sembra funzionare ma in campo è puro fumo. Si faccia un mea culpa il DS Nember e chieda scusa alle migliaia di tifosi che, sugli spalti e da casa, seguono i colori rossoneri.

La classifica è la speculare realtà di una squadra che non c’è, 21 punti e un Foggia in piena zona retrocessione. Non si vuol far gioco? Benissimo! Ma che almeno si difenda il risultato quando si è in vantaggio, con un catenaccio, senza far errori “offendibili” all’intelligenza di chi tifa i colori rossoneri.

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