Fatti & Misfatti. Monocraticamente Montanari? - NOC Press
Don Aniello Manganiello con gli studenti a nella sala consiliare Monte Sant'Angelo
Come sempre, Scriviamo facendo appello all’art. 18, all’art. 21 e all’art. 28 della Costituzione della Repubblica Italiana, cercando di narrare fatti, e questa volta, lo specifichiamo.

- Fatti & Misfatti -

Sì, il titolo è energico. Potrebbe fuorviare il lettore. In realtà riguarda solo una piccola parte dei Montanari, così si chiamano gli abitanti di Monte Sant'Angelo, per chi non ancora lo sapesse, e ne vanno molto fieri. Mettetevi comodi perchè ci sarà molto da leggere. Siamo più N.O.C. che scriviamo, uniti in un unico articolo. Ci scusiamo ma alcune volte è necessario esser un po’ lunghi, non prolissi.

Quello che andrete a leggere è ciò che è accaduto ieri, 10 aprile 2019. Lo diciamo socraticamente «Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare», ciò che disse Socrate, per esser chiari.

Stiamo parlando della locale attuale Amministrazione comunale che, ancora per una volta, si sottrae a un incontro pubblico non da lei organizzato, mancando, pertanto, il confronto con la cittadinanza che amministra. Se poi la cittadinanza che amministra, in questo caso, è composta da studenti, beh… la cosa è ancora più grave, perché persone adulte, con cariche e responsabilità pubbliche, che non incontrano i ragazzi, i propri ragazzi della città che amministra, lasciano quell'amaro in bocca che alla fin fine fa percepire un retrogusto nauseante.

Ieri mattina, mercoledì 10 aprile 2019, a Monte Sant’Angelo si è svolto un incontro. Molti alunni dell’istituto G.T. Giordano della città garganica, precisamente del 2° anno con indirizzo classico, scientifico, economico e scienze umane, coordinati e accompagnati dal Preside, prof. De Palma Francesco e dalla sua Vice, prof.ssa Ausilia Guerra, hanno incontrato, nell'aula consiliare di Palazzo di Città, un uomo, un prete che da anni combatte la criminalità organizzata. L'evento, organizzato da Donato Taronna, imprenditore Montanaro e attivo sul fronte della legalità, e dalla professoressa di religione, Lucia Piemontese, è stato la conclusione di quello tenutosi la sera del giorno prima nella Green Cave, di Monte Sant'Angelo, organizzato da Franco Salcuni di Legambiente FestambienteSud. A partecipare all'incontro, a dialogare con loro e soprattutto ad ascoltare i ragazzi, c'era don Aniello Manganiello, noto e coraggioso prete partenopeo, dove ha presentato anche il libro, "Gesù è più forte della camorra".

Donato Taronna con don Aniello Manganiello a Monte Sant'Angelo davanti la basilica dell'Arcangelo Michele

Il "don" che dalla Campania va nelle varie Scampia d'Italia ha incontrato gli alunni, snocciolando temi importanti vissuti sulla propria pelle di come ha e come sta combattendo la camorra, l'illegalità, la mafia alla fine dei conti, con la Parola di Dio, promuovendo e applicando la legalità nella zona in cui vive, esportandola laddove necessita un aiuto diverso dai soliti proclami e proposte invasive. La testimonianza nella Green Cave ha dato il La per quella propedeutica con i giovani nell’aula consiliare, con quelle leve montanare che attraverso la scuola hanno potuto apprezzare una voce di un uomo, un prete, che parla di legalità fuori dai cori politici.

La scuola, fondamentale nell'educazione e formazione dei ragazzi, questa volta, come tante altre, ha centrato l'obiettivo. Chi non l’ha fatto, invece, è stata l'Amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo che ha concesso l'uso della sala consiliare, ma senza gli onori di casa poiché nessuno di loro era presente. Un’assenza bissata con quella alla Green Cave e che non è passata inosservata.

Monocraticamente Montanari, contravvenendo al nome di quel partito che della democraticità ne fa uso ad personam e abuso?

Ora, che l'evento sia stato considerato politico più che associativo e sociale, può essere perché solitamente chi fa e vive di politica, spesso o a volte, dipende dai casi e dall'intelligenza umana, confonde le due cose. E qui può essere che ci sia stata confusione, perché se nessuno dell'Amministrazione comunale si è presentato, può essere che abbia creduto che l’evento sia stato promosso da una parte o persona politica che a loro non si confà, non piace. Può essere...

Ma vogliamo essere ottimisti, speranzosi delle scuse fornite dagli assenti alla Green Cave, in seguito riportate.

Con questo presupposto, di tutta l’assise, possiamo anche capire chi non ha partecipato, maggiormente chi è della maggioranza.

Ieri mattina in quella sala consiliare non c’era un’ombra di un Consigliere comunale, forse perché schierato politicamente non condividendo quella scelta? Può essere, del resto spetta a ben altra figura far gli onori di casa, anche se molti di loro si sciacquano la bocca con la parola “trasparenza”, “collaborazione”, “integrazione”, “democraticità”, “legalità”. Vabbè…

Possiamo anche capire che neanche un Assessore vi partecipi per lo stesso motivo del Consigliere, sapendo che la sua nomina, da interno, perciò eletto, o esterno, è conferita dal partito attraverso il Sindaco che tra l’altro ha ad interim la delega alla Legalità? Vabbè…

Non possiamo certamente e per niente comprendere, tacere, soprassedere, che siano mancate due figure importanti dell'Amministrazione comunale, almeno per far gli onori di casa. E questi, ed è risaputo, li fa il Presidente del Consiglio comunale, ma anche il Sindaco. Ma loro non c'erano.

Il Presidente del Consiglio comunale, ricordarlo fa sempre bene, è una figura super partes, neutrale per eccellenza, anche se è di espressione politica; lui è il "capo" dell'assise, quello che la amministra, dall'una e l'altra parte. Ed è quello che dovrebbe far gli onori di casa della sala consiliare. Lui la presiede, perciò è il preposto ad aprire la porta della sala, nel caso, per ospitare gli studenti, salutandoli uno per uno e ringraziandoli per la loro disponibilità a contribuire alla vita sociale, politica, associativa della città, per poi aprire il dibattito.

Ma il Presidente del Consiglio comunale non c'era.

Come non c'era neanche il Primo Cittadino, il Sindaco, che pur essendo espressione politica di un partito, o coalizione che sia, nel momento in cui viene eletto è il Sindaco di tutti i cittadini, di chi lo ha eletto e chi no, di chi la pensa politicamente come lui e non, di quei ragazzi che dal suo comportamento traggono esempio come persona che li rappresenta. Un esempio che non va dato solo quando il Sindaco si scomoda facendo visita nelle aule, con eventi organizzati ad hoc, anche dalla sua Amministrazione, e perciò la parte politica che rappresenta. PD docet e…impone.

Lo stesso esempio, sig. Sindaco -ma si… mettiamoci anche il Presidente del Consiglio comunale- va dato sempre, in tutte quelle occasioni come queste, organizzate da semplici cittadini che hanno a cuore le sorti della comunità, partendo dai più giovani, futuri cittadini responsabili per la vita, non solo politica, di Monte Sant'Angelo.

Il Sindaco è di tutti e per tutti. In quest'occasione non lo è stato.

La monocrazia ha prevalso sulla democrazia? Si? Forse? No? Mah…

Come era prevedibile i Montanari sui social si sono scatenati, sono rimasti indignati, non hanno apprezzato questo gesto: basta leggere i commenti pubblicati sotto un post molto significativo di Giuseppe Mazzamurro: «Un giorno mi farete la cortesia di spiegarmi perché NESSUNO di voi ha presenziato alla testimonianza molto interessante di don Aniello Manganiello durante l'incontro tenutosi questa sera a Monte Sant'Angelo. La cultura della legalità si costruisce (non solo ma) anche attraverso l'informazione, la formazione e la partecipazione».

Una indignazione che ha, diciamo..., obbligato sia il Sindaco, sia il Presidente del Consiglio comunale, a scusarsi pubblicamente sui social per la loro assenza alla Green Cave. Era il minimo che potessero fare dopo l'infausta scelta. Ma potevano anche scusarsi con gli studenti. “Pas de chapeau”.

Ciononostante si sono registrate altre assenze di chi e coloro che si siedono intorno a un tavolo o scendono nelle piazze o sghignettano imberbe davanti a una telecamera o uno smartphone per poi sciacquarsi la bocca con la parola “trasparenza”, “collaborazione”, “integrazione”, “democraticità”, e soprattutto “legalità”. Persone che, tra l’altro, son state nominate ambasciatrici di associazioni e fondazioni importanti. Se i loro presidenti sapessero… (glielo faremo sapere).

Inoltre, ed è un punto importante per capire le funzioni pubbliche di chi governa una città, che cosa significa “don Aniello è stato a Monte Sant'Angelo anche ad aprile 2018. In quell'occasione c'erano”. Con tutto il rispetto per chi lo ha scritto, stimato da noi per la sua attività che va sempre evidenziata, se una figura come il “don” ritorna su un luogo per continuare l’opera di istruzione e formazione alla legalità e incontra i giovani del posto, chi amministra ha l’obbligo di fargli gli onori di casa, sia nella Green Cave, e soprattutto nell’Aula Consiliare, e ovunque vada nel territorio amministrato.

Scuse per l’assenza arrivate a distanza di ore e scritte pubblicamente sui social non curano una ferita che i Montanari ritengono profonda.

«Sarebbe piaciuto anche a me presenziare all’evento –le scuse iniziali del Sindaco Pierpaolo d’Arienzo-. Non solo in rappresentanza dell’amministrazione comunale, ma come cittadino. La prossima volta ci saremo sicuramente, salvo ricevere con un congruo anticipo l’invito in modo da poter assicurare la presenza del Sindaco o di qualche altro amministratore. Comunque complimenti a Legambiente a cui chiedo scusa pubblicamente per la nostra mancata partecipazione. Ma, nello stesso tempo, invito gli organizzatori ad alimentare il tavolo permanente della legalità, trasferendo in quella sede queste splendide iniziative. Naturalmente se si è d’accordo».

Avvisare per tempo? Anzi con congruo anticipo? Sindaco, il Comune è il luogo dove dovrebbe stare H24 come promesso in campagna elettorale. Nessuno a Monte Sant’Angelo lo ha dimenticato. E poi, non crede chi tra i suoi concittadini ha partecipato all’evento avrebbe meritato molta più attenzione, anche se Lei ha saputo dell’incontro in ritardo?

Più efficace, perché pare che l’impegno c’era, è la scusa fornita, sempre pubblicamente sui social, da Giovanni Vergura, Presidente del Consiglio comunale «Purtroppo non ho potuto partecipare poiché sono stato in studio fino a tardi. Sicuramente è stata una piacevole serata; ho partecipato l'anno scorso ad un incontro organizzato da Don Domenico presso i locali della Parrocchia del Carmine con la presenza, tra gli altri, di Don Aniello Manganiello e ricordo essere stata una bellissima testimonianza. Buona giornata».

Certo, buona giornata. Non regge perché anche solo cinque minuti, se si è ufficialmente incaricati di una nomina pubblica così importante, si devono trovare.

Ripetiamo, Monocraticamente Montanari, contravvenendo al nome di quel partito che della democraticità ne fa uso ad personam e abuso?

Sarà, ma noi N.O.C. la pensiamo così.

Platone disse: «Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione, e la soluzione giusta». Voi quale applicate? Noi N.O.C. applichiamo l’ultima perché non abbiamo mai assistito a un affronto così grave verso la comunità che vi ha eletto, che ora amministrate, specie se sono studenti, perciò giovani, quei futuri cittadini che un domani diverranno genitori e soprattutto elettori. E voi dell’Amministrazione comunale siete ancora giovani e la popolazione ricorderà.

Chiosando, sembra che a Monte in quel Palazzo governi “la bella cumbagnìje”, che non ha nulla a che fare con la “Pacchianella”, che è ricca di storia, tradizioni, cultura e folklore, che anima e comunica la storia del paese; l'altra la condanna.

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