[Il Grido sei Tu] [VIDEO] La salute mentale? A Monte Sant'Angelo cerca lavoro. Lettera Aperta dei familiari
Come sempre, Scriviamo facendo appello all’art. 18, all’art. 21 e all’art. 28 della Costituzione della Repubblica Italiana, cercando di narrare fatti, e questa volta, lo specifichiamo.
"Il Grido Sei Tu - la voce ai Cittadini" questa volta si occupa di un problema che riguarda persone con problemi di salute, ma che vogliono contribuire alla crescita della propria comunità . Nel centro garganico più conosciuto al mondo, quello di Monte Sant'Angelo, è attiva un'associazione che coccola chi ha problemi di salute mentale. Nel Centro Diurno "Genoveffa De Troia" chi ha di questi problemi non è solo assistito, ma coccolato, reso partecipe di quella vita sociale che serve a renderlo utile e perciò vivo. Nei giorni scorsi i familiari dell’Associazione di Disagiati Psichici “Sergio Piro” di Monte Sant’Angelo, di chi è coccolato appunto, ha scritto una Lettera Aperta, “Gente, cercatemi un lavoro” – Un patto con Lucifero, per rivendicare diritti negati verso chi potrebbe contribuire alla vita lavorativa e sociale di Monte.
Matteo Notarangelo, storico e attivissimo collaboratore dell’associazione dice che:
«Se esistiamo, viviamo da qualche parte.
Per vivere in qualche modo, rivogliamo il diritto all'esistenza.
Il lavoro è uno dei diritti per vivere.
Siamo matti?
Ok, ma non rinunciamo ad esistere».
Un pensiero impreziosito da un video girato e prodotto dall’associazione del Centro Diurno "Genoveffa De Troia". La Redazione NOC Press.
Nota in premessa - Questa "Lettera Aperta" è stata pubblicata integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione.
- Il Grido sei Tu "la voce ai Cittadini" -
"Gente, cercatemi un lavoro."
Un patto con Lucifero?
“Non parliamo, perché temiamo ripercussioni a danno dei nostri familiari.”
È questa la triste affermazione di tanti familiari. Un’affermazione che indigna gli amanti della civiltà e rende incivile la comunità dove le persone fragili temono i propri amministratori.
Un’ indecente condizione che pone degli interrogativi.
Chi alimenta lo stigma psichiatrico?
Chi ostacola gli inserimenti lavorativi?
Chi svuota le borse lavoro?
Il lavoro è civiltà , ma, non avendo voce negli ambiti istituzionali, lo narriamo con il teatro, con il video che presentiamo.
Questo video è stato prodotto e voluto dall'associazione dei Familiari di Disagiati Psichici "Sergio Piro" di Monte Sant'Angelo.
Con il teatro hanno voluto ribadire che il recovery in psichiatria è, anche, inclusione lavorativa, ossia: lavoro.
A tanti anni di distanza dall'attuazione della riforma delle politiche sociali, i Comuni potrebbero (sic!) avviare le borse lavoro per rendere possibile e sincera l'inclusione lavorativa dei cittadini con difficoltà psichiche.
Non lo fanno!
Se gli inserimenti lavorativi sono incerti o, peggio, inesistenti, diventa legittimo chiedersi: "Perché non vengono spesi i soldi della fiscalità pubblica destinati alla salute mentale?".
La risposta arriva confusa da una vecchia politica istituzionale, che nega i diritti sociali a persone fragili, senza voce.
È la risposta di quell'antica idea escludente, che pervade la civiltà e fa gridare l'abominio per gli indifferenti.
È proprio quella flebile voce dell'indifferenza a rendere i tanti "malati" mentali cittadini senza cittadinanza.
Una indifferenza che non permette un dialogo, che vuole costruire ponti inclusivi a chi soffre di turbamenti psichici. Silenzi istituzionali che continuano ad allargare il fossato delle "paure" di coloro che, chiusi tra le mura degli antichi conventi municipali, temono le diversità , le "città periferia", la gioiosa e naturale follia.
Sono uomini del secolo passato, terrorizzati dai loro pensieri.
Ma chi resta chiuso nelle sue paure, si isola, alimenta e lascia cresce un brutto e dannoso pregiudizio, difficile da arginare, da abbattere. Sono quelle paure che spingono tanti uomini e tante donne nelle loro solitudine, nei loro isolamenti esistenziali.
Lì, nei pensieri fantastici istituzionali, si annida
lo stigma psichiatrico istituzionale.
Quel pregiudizio, ha costruito manicomi e prodotto tanta violenza a donne e uomini deboli e indifesi.
Ma è tanto difficile il buon vivere civile?
Sono veramente nocive le buone pratiche socio riabilitative?
E l'inserimento lavorativo è una buona pratica!
Allora: "Chi ci cerca un lavoro?".
"Gente, cercate, cercate un padron per mi" direbbe il nostro gioioso Arlecchino.
Monte Sant’Angelo, 01/06/2019
Familiari dell’Associazione di Disagiati Psichici “Sergio Piro” di Monte Sant’Angelo
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