Maurizio Bolognetti mostra le carte e affonda la lama «Volevano fottermi perché stavo tirando fuori storie imbarazzanti»
«Ancora circolano articoli che raccontano bugie su quel che è avvenuto davvero in relazione a quanto denunciai nel 2010 sul Pertusillo. Tocca ringraziare il mis-Fatto quotidiano e gli amici degli amici. Quello che volevano fottere a tutti i costi ero io. E volevano fottermi perché stavo tirando fuori storie imbarazzanti».
Maurizio Bolognetti, giornalista e segretario dei Radicali Lucani
Con questo post pubblicato sul suo profilo facebook, Maurizio Bolognetti evidenzia in modo inequivocabile la sua bontà nel far luce sull’annosa vicenda dell’inquinamento, o presunto tale, della Diga del Pertusillo, in Basilicata, dove «Nell'area insistono attività di estrazione idrocarburi e di reiniezione di acque di strato» come detto dallo stesso Bolognetti. Una storia che Maurizio Bolognetti ha sempre denunciato e pagato a caro prezzo sulla sua pelle con denunce, indagini, fermi di 4 ore nelle stanze delle Autorità Giudiziarie, interrogatori e perquisizioni. Si ritrovò in un lampo di tempo da denunciante a denunciato.
La ricevuta di pagamento che ha Bolognetti ha pubblicato (rapporto di prova 84/10, del 27/01/2010, commissionata al laboratorio BionSan di Vasto), intestata a lui, dimostra l’autenticità dell’azione intrapresa, ovvero le analisi delle acque della diga. Una richiesta che a Bolognetti è costato un processo. Il Pm all’epoca chiese per Bolognetti 2 anni di reclusione. «Per aver onorato il mio essere cittadino e la Convenzione di Aarhus. Cose da pazzi! Non a caso nel silenzio tombale anche di certi presunti eroi nel gennaio 2010 mi fecero a pezzi arrivando addirittura a scrivere in un editoriale che ero al soldo delle compagnie di acque minerali e che avrebbero dovuto processarmi per aggiotaggio» scrive Maurizio Bolognetti sul sulla sua pagina facebook.
Per la cronaca, grazie alla pubblicazione su Radio Radicale, con un suo articolo, riportiamo in breve cosa è accaduto.
“La diga del Pertusillo, posta nel medio corso del fiume Agri, è stata costruita tra il 1957 ed il 1962 e invasa circa 155 milioni di mc di acqua, destinati ad uso irriguo, idroelettrico e potabile.
Come viene spiegato sul sito dell'Autorità di Bacino della Basilicata, "per le caratteristiche del suo bacino imbrifero, essa rappresenta uno dei punti di forza dello schema idrico Jonico - Sinni".
Il 65% delle acque del Pertusillo viene utilizzato per scopi potabili dalla Puglia.
Nella diga dei "misteri", a più riprese, a partire dal maggio 2010 si è verificata una moria di carpe, un pesce che notoriamente si adatta anche ad habitat soggetti ad inquinamento organico.
Che si tratti di morte da inquinamento o di un rituale suicidio di massa, la cosa non può che preoccupare, soprattutto perché a poche centinaia di metri in linea d'aria dall'invaso è ubicato il Centro Olio Val d'Agri. Nell'area insistono attività di estrazione idrocarburi e di reiniezione di acque di strato”.
Link video: http://www.radioradicale.it/scheda/457833/i-misteri-del-pertusillo-reportage-di-maurizio-bolognetti
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