Covid: Numero dei contagi gonfiati del 50%, il pasticcio è nel calcolo dei test rapidi e molecolari, a dirlo sono i servizi segreti
Il pasticcio statistico
E' notizia fresca, di oggi, in un report dei servizi che evidenziano che i dati in termini numerici del covid-19, negli ultimi due mesi non coincidono con i numeri diramati e resi noti per ufficiali, ovvero, per il report dei servizi, i numeri sono sottostimati del 50%, in termini pratici, i dati ufficiali diramati sono praticamente gonfiati il doppio rispetto al conteggio del report dei servizi, e lo attribuiscono al calo dei tamponi effettuati nel Novembre del 2020. il quadro che i servizi prospettano, non è incoraggiante, in quanto la curva dei contagi sta diminuendo rispetto a quello che ci viene detto. E specie i dati sui contagi diramati tutte le sere attraverso le reti nazionali, risultano essere inattendibili. Pertanto la conclusione, viene da se, le misure adottate finora dal Governo Italiano, sono inadeguate in base ai dati reali.
In parole spicciole, i servizi stanno dicendo che il numero dei pazienti che rischiano la vita nei reparti di terapia intensiva non solo non è calato come ci si attendeva ma è rimasto stabile. Se la popolazione non se ne accorta è perché i bollettini di aggiornamento dicevano il contrario. Difatti Osservando le terapie intensive nella parte finale dell’anno, si può dedurre che vi è stata una fase di ripresa dell’epidemia verso metà Dicembre. Una ripresa che non è stata rilevata né tracciata dai numeri nazionali a causa dei pochi test effettuati in quel periodo.
Ma il dossier dei servizi non fa riferimento alcuno ad eventuali responsabilità di questa mancata comunicazione, ma si limita solo a riportare i dati sui tamponi, riportando come esempio la settimana tra l’11 e il 17 novembre, evidenziando che i test fatti furono un milione e mezzo, un record. Da quel momento in poi, il numero dei test è cominciato a diminuire arrivando agli 868 mila della settimana tra il 23 e il 29 dicembre. A metà gennaio, c’è stata una nuova impennata, ma solo perché sono stati inseriti nel conteggio i test rapidi insieme a quelli molecolari. Ed ecco dov’è il pasticcio statistico. Difatti Alcune Regioni, non fanno distinzione tra il molecolare e il rapido, è ciò ha evidenti ripercussioni sul calcolo di tutti i valori, tra cui il rapporto positivi/tamponi.
Pertanto la proposta dell'Intelligence nazionale, è quella di eliminare dal calcolo i test rapidi e quelli che ne confermano la guarigione, perché a detta loro, non sono i tamponi di prima diagnosi a dare la reale situazione epidemiologica del Paese.
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