ARABIA SAUDITA: Twitter: "Loujain is at home" - NOC Press

ARABIA SAUDITA: Twitter: "Loujain is at home"


Foto: Loujain al-Hathloul (Il Fatto Quotidiano)



Loujain al-Hathloul libera dopo 1000 giorni di carcere, è la donna grazie alla quale le donne saudite possono guidare.

Chi è Loujain al-Hathloul?

Al-Hathloul, 31 anni, era stata arrestata nel 2018 per la sua campagna contro il divieto di guida per le donne in Arabia Saudita, con un’accusa di terrorismo, di aver passato informazioni a entità nemiche e aver parlato con la stampa.

Lo scorso 28 dicembre era stata condannata a 5 anni e 8 mesi di carcere. In seguito, parte della pena era stata sospesa

Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani avevano chiesto la sua scarcerazione e documentato le torture e le violenze sessuali che Al-Hathloul aveva subito fin dall’inizio della detenzione.

Anche se poche settimane dopo il suo arresto, in Arabia Saudita era stato formalmente tolto il divieto che impediva alle donne di guidare

Grazie all'attivismo delle due sorelle e del fratello, che vivono all'estero, in tutto il mondo era diventata il volto da contrapporre a quello del principe. E sono stati proprio loro a dare la notizia della liberazione su Twitter: "Loujain is at home", hanno scritto, postando la sua foto.

La sua detenzione era diventata il simbolo della violazione dei diritti umani, in contrapposizione a quanto prometteva il principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs) che parlava di riforme, senza però farle.

Non è casuale il suo rilascio proprio ora, quando cioè l'Arabia Saudita è sotto forte pressione a causa del cambiamento di amministrazione negli Stati Uniti.

In effetti mentre Donald Trump aveva sostenuto Mbs (come il principe è chiamato) anche nel momento più buio, quello dell'assassinio del giornalista Jamal Kashoggi per mano di un team arrivato da Riad, Joe Biden ha promesso durante la campagna elettorale che lui si sarebbe speso sul fronte dei diritti umani.

Proprio nelle ultime settimane gli Usa hanno ordinato una revisione della vendita di armi ai Paesi del Golfo e annunciato la fine del sostegno americano alle operazioni militari saudite in Yemen, dove da sei anni Riad guida una coalizione militare a sostegno del governo in esilio.

In effetti, a dare la conferma delle pressioni Usa è stato indirettamente lo stesso presidente: "Liberarla era la cosa da fare", ha detto Biden arrivando al Pentagono per la sua prima visita.

Per migliorare la sua posizione, Mohammed Bin Salman nel giro di poche settimane ha incontrato per la prima volta il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha messo fine all'embargo contro il Qatar che durava da tre anni e rilasciato due cittadini americani-sauditi da due anni in carcere.

Ed in questo percorso si inserisce la liberazione di al Hatloul.

Però in effetti, la sua non è una liberazione piena. Ad Alei, come ad altre rilasciate prima di lei, è vietato lasciare il Paese per cinque anni e parlare in pubblico.

Inoltre la sua pena non è stata cancellata, ma solo sospesa, per cui qualsiasi suo nuovo comportamento ostile al governo potrebbe riportarla in cella.

Un carcere, dove, secondo le sue denunce, è stata torturata e sottoposta a abusi sessuali.

Infine non va dimenticato che al Hatloul non era l'unica donna in carcere: se l'attivismo della famiglia ha acceso i riflettori su questo caso facendone un simbolo, nulla si sa delle altre donne arrestate con lei o immediatamente dopo di lei, le cui famiglie hanno scelto la via del silenzio.

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