Una festa di primavera per celebrare il disagio diffuso e il femminile
L’Ecofemminismo è la risposta al Filantrocapitalismo, oppure serve qualcosa in più? Il 21 marzo p.v. la Fondazione Nuova Specie celebra la Festa del Disagio Diffuso e del Femminarcato, per dare valore al negativo del disagio come spinta al cambiamento, e al Femminile che è capace di fare “gravidanza del negativo”.
Il Disagio Diffuso, oggi sempre più evidente e sempre più precoce, è come un lungo inverno personale, di coppia, di gruppo, che, come l’inverno, rende spoglio un albero. Pare dalla terra non nasca più niente, che non ci sia più vegetazione, ma in realtà si sta solo preparando per la primavera.
"Disagio" deriva dal latino "dis adiacens" e significa “non giacere più presso”. Indica cioè un allontanamento dal proprio intero-salute-armonia che si può manifestare in diverse sintomatologie (ansia, attacchi di panico, burn-out, ADHD, dipendenze da alcol, droghe, dismaturità , fobie, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi dell’alimentazione, disabilità complesse, patologie autoimmuni, depressione, sindromi psicotiche, suicidi-omicidi, ecc.). Per il Progetto Nuova Specie accogliere il disagio è come tenerlo dentro la tuba, sottoterra e credere che da lì possa rinascere una primavera. “Arcato” viene dal verbo “archeo” che significa “iniziare”, “originare” e quindi anche essere il primo, indicare una strada, essere più solidale, fare per primo.
Oggi non si esce dal Disagio Diffuso senza il Femminarcato, il femminile che poi abbiamo tutti.
Parlando di Disagio e di Femminarcato mi colpisce molto l'esempio portato da Vandana Shiva - nota pensatrice e scrittrice, fisica, attivista, eco-femminista, con milioni di persone che seguono le sue proposte in tutto il pianeta - in un'intervista rilasciata un paio di settimane fa, nel giorno della festa della donna. Secondo Vandana, il cosiddetto patriarcato capitalista sta colonizzando la natura, trasformando la terra da un bene comune a una proprietà privata, trasformando i semi da bene comune a proprietà intellettuale, trasformando le persone da esseri umani autonomi in utenti di algoritmi e macchine. L’appropriazione dei beni comuni è al centro della nuova colonizzazione e la colonizzazione della natura è molto legata a quella della donna. Nello stesso modo in cui la Madre Terra è diventata sterile, la donna come creatura autonoma, produttiva, creativa, che sosteneva e sostiene attualmente l’economia e la società è diventata un corpo vuoto, un oggetto da sfruttare.
Vandana Shiva, partendo dai suoi recenti studi sulla fisica quantistica, sostiene che la prima cosa da fare è rendersi conto della creatività delle persone, del potere creativo di fare il cambiamento che vorremmo vedere, senza aspettare che qualcuno venga a dirci: svegliati! Il risveglio viene da dentro, è un potere dentro ogni persona, affievolito dai meccanismi di "separazione". La non separazione è la realtà della nostra vita: la nostra non separazione dalla natura, la nostra non separazione come esseri umani e la nostra non separazione con le altre generazioni. A Vandana, Mariano Loiacono - Presidente della Fondazione Nuova Specie- aggiungerebbe che la "non separazione" può essere anche detta "Fusionalità ", alla quale si può attingere solo dopo il raggiungimento di un quantum, solo dopo l'attraversamento del negativo, dell'inverno.
Vandana continua sostenendo che le donne devono essere a capo di questa transizione, rendendosi conto di essere una cosa sola con la natura, come umanità e come pianeta. Questo risveglio apre finestre chiuse dal patriarcato capitalista, che impediscono il cambiamento. Ad esempio, ai tempi della colonizzazione, gli inglesi hanno cercato di rendere illegale la produzione di sale derivante dall'acqua del mare dell'India. Gandhi andò sulla spiaggia e disse: “La natura ce l’ha dato gratis. Ne abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza. Continueremo a fare il sale e non obbediremo alle vostre leggi”. E questo è stata chiamata “la forza della verità ”. La Shiva è ispirata da questi concetti quando sostiene che la Monsanto vuole possedere i semi, vuole brevettarli e dice: “Voi non avete inventato i semi, quella è la vita. Noi salveremo i semi e non accetteremo leggi che rendano illegale la loro condivisione, perché questo è il nostro dovere verso la terra, verso noi stessi e verso le generazioni future”.
L'esempio di “patriarcato capitalista colonialista”, citato da Vandana Shiva, non è poi così diverso dal Filantrocapitalismo. L’economia globale contemporanea poggia sulla reinvenzione del progetto di colonizzazione: sono stati i colonizzatori a definire la narrazione storica, scrivendo le leggi e le regole che servono per legittimare i saccheggi delle terre, delle risorse, delle ricchezze, perpetrati contro i colonizzati. La prima colonizzazione costruì la nozione della Terra Nullius – la terra vuota – per appropriarsi dei territori delle popolazioni colonizzate e farle diventare le proprietà dei colonizzatori. Nel mondo contemporaneo la biotecnologia e l’industria chimica hanno costruito la nozione di Bio Nullius - or vita vuota - per sottrarre i semi e cimentarsi nella biopirateria, con l’uso dei brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale. La Mens Nullius – o mente vuota – è invece imposta dai giganti digitali come Google, Facebook e Microsoft, che controllano le nostre menti e le nostre vite. Bill Gates ha privatizzato il bene comune del software facendosi ricco grazie ai monopoli brevettuali nel campo dell’informatica e alla rendita finanziaria raccolta da ciò che avrebbe dovuto essere open source. E’ riuscito anche a evitare il pagamento delle tasse in virtù di regole ed escamotage del “libero commercio” che gli hanno permesso di depositare il denaro accumulato nei paradisi fiscali.
Il meccanismo è esattamente lo stesso del colonialismo: senza addentrarsi nel giudizio di "ciò che è giusto e ciò che è sbagliato", quando i coniugi Gates cominciano a iniettare talmente tanti soldi verso un loro obiettivo – come ad esempio il miliardo di dollari investito in progetti per la ricerca in favore del debellamento della malaria – sono in grado di silenziare l'intera comunità scientifica. Per l'esempio della malaria, senza nemmeno consultarsi con i suoi esperti, la direttrice dell’OMS Margaret Chan aderì immediatamente alla strategia dei Gates. Esempio lampante di come l'iniziativa privata può spostare equilibri di interesse pubblico.
Un esempio riportato da Vandana Shiva è il movimento femminista di Chipko, che significa "abbraccio" e che nasce in India agli inizi degli anni 70, per contrastare il fenomeno della deforestazione. C'è da dire che il contesto indiano - sicuramente negli anni '70 e oggi meno marcatamente - è completamente diverso dal quello in cui attualmente viviamo. L'organizzazione sociale indiana è profondamente intrisa del meccanismo delle caste - gerarchie a livello di stratificazione sociale di carattere rigorosamente ereditario - anche se abolito già da oltre 70 anni. Tale modello organizzativo limita molto il Disagio Diffuso, in quanto permette alle persone di esprimersi all'interno del cosiddetto "villaggio mondo", a differenza di oggi in cui, in un contesto più ampio di "mondo villaggio" in cui tutto è reso meno distante grazie alle tecnologie, le istituzioni faticano tantissimo ad essere autorevoli come un tempo. Gli esempi di Vandana sono quindi da calare con molta cura nella nostra realtà , in cui il clima si avvicina sempre di più a quello del diluvio universale e i numeri del Disagio Diffuso continuano a salire come l'acqua degli oceani. Il rischio è che le persone, seppur perseguendo un fine nobile e condivisibile, carichino queste buone cause con il proprio Disagio, allontanando ulteriormente altre persone, anziché unirle sotto un unico cappello per aumentare il "quantum".
Personalmente mi sono ritrovato di fronte a donne che per prime hanno colto l'importanza di lottare per le cause ricordate da Vandana Shiva, ma ho sempre avuto difficoltà a riconoscere il valore del loro impegno, a seguirle e ad unire il mio apporto al quantum, per aumentare la fusionalità di gruppo. Se da un lato i meccanismi del capitalismo patriarcale sono talmente forti e radicati, che è difficile (almeno per me) individuarli e superarli, dall'altro è necessaria una strategia più fusionale per includere più energie possibili alla causa e cioè una strategia che contempli sia la spinta al cambiamento, sia le difficoltà , il negativo, il disagio nel riuscire a cambiare.
Perché l'Ecofemminismo non basta per far fronte al Filantrocapitalismo?
Perché purtroppo il primo è intriso dei meccanismi del secondo e questo non significa fusionalità , bensì confusione. Prima di unire le forze opposte in un quantum di fusionalità , occorre infatti che tutte le forze in causa siano distinte fra loro e che siano disposte a perdere, come i gameti pronti a perdere la metà dei propri cromosomi mentre si accingono a fare crossing-over, durante la fecondazione. Seguendo l'esempio della gravidanza, che accomuna tutti gli esseri umani e della quale ognuno di noi ha esperienza, è obiettivo della Fondazione Nuova Specie quello di generare un insieme femminile-maschile, creando fusionalità fra queste due parti altrimenti lontane. Tale fusionalità supera il concetto di patriarcato e matriarcato, in una prospettiva di crossing-over, proprio come sperimentando nelle Convinte di Genere. Questi due progetti - Finestra di Babich (XXI ed.) per le donne e Progetto E.V.V.I.V.A. (XV ed.) per gli uomini - sono esperienze intensive finalizzate alla crescita dei partecipanti, attraverso un percorso di dieci giorni che prevede diverse attività . Già da varie edizioni sta risultando molto positiva e arricchente la sperimentazione di intreccio tra le due Convinte, proprio nell’ottica di andare verso l’Insieme Femminile-Maschile.
Ritengo quindi che sia un'opportunità unica quella di festeggiare il Femminile - quello che genera, che co-crea, che desidera cambiare - attraverso il quale possiamo ritrovare una connessione più vicina alle nostre origini e al nostro "Adiacens". Per di più festeggiare il Femminile - o meglio il Femminarcato - insieme al Disagio Diffuso, il quale mantiene accesa la spia che ci fa rendere conto di quanta strada c'è ancora da fare, che continua a spingere il Femminile verso una dilatazione sempre maggiore, al fine mettere in "Pamoja" - che in lingua swahili significa "insieme" - tante diversità e tanti opposti. Un Pamoja che rappresenti una fusionalità vera e non un castello di carte, sorretto dal "Faraone Finanziario", attraverso l'immissione di denaro. Un "Dio Denaro" che genera Agio solo in maniera superficiale, sorretto da fondamenta fatte di Disagio, le quali rischiano di cedere inesorabilmente al primo scossone.
Dott. Adalberto Casalboni – Referente Gruppo Comunicazione Fondazione Nuova Specie Onlus
cfr.
https://www.pressenza.com/it/2021/03/donne-che-costruiscono-il-futuro-vandana-shiva/
https://www.labottegadelbarbieri.org/la-riparazione-del-mondo-secondo-bill-gates/
https://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2020/11/02/news/filandrocapitalismo_come_ricolonizzazione-272762651/
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