Operazione "Dirty Business", 29 indagati e sequestri per oltre 6,5 milioni di euro nella provincia di Forlì-Cesena (VIDEO) - NOC Press

Operazione "Dirty Business", 29 indagati e sequestri per oltre 6,5 milioni di euro nella provincia di Forlì-Cesena (VIDEO)




Nell'ambito di una complessa attività di polizia giudiziaria, diretta dalla Procura della Repubblica di Forlì, la Compagnia della Guardia di Finanza di Cesena ha scoperto un sodalizio criminale, avente come obiettivo una serie di reati di natura economico-finanziario e fallimentari.

Le società coinvolte nel meccanismo fraudolento sono risultate essere 33, dislocate in maniera prevalente nella provincia di Forlì-Cesena ma presenti anche in altre Regioni italiane e in Slovenia.

Risultano indagate 29 persone, per due sono stati disposti gli arresti domiciliari. Si tratta per la maggior parte di imprenditori e professionisti; a tirare le fila un commercialista.

I settori toccati dalla finanza sono disparati ma i principali sono quelli dell’edilizia, della rottamazione del ferro e delle vendite d’auto con l’estero (soprattutto auto tedesche). 




La frode Carosello prevede una truffa per non pagare l’Iva sfruttando il libero commercio tra paesi appartenenti della Ue. A beneficiarne è l’impresa all’ultimo tratto della filiera che ottiene beni da piazzare sul mercato senza pagare l’Iva. Ciò avviene tramite società intestate a prestanome per far perdere le tracce dei reali beneficiari.

Tenuto conto della gravità dei reati commessi e del pericolo di recidiva delle condotte da parte dei soggetti coinvolti, taluni dei quali già gravati da precedenti penali specifici, il Gip di Forlì ha emesso un’ordinanza contenente misure restrittive della libertà personale, eseguite dai militari delle Fiamme Gialle. 

Complessivamente tre soggetti sono stati associati alla Casa Circondariale della zona, per due sono stati disposti gli arresti domiciliari e sette sono stati colpiti da provvedimenti interdittivi che non consentiranno loro l’esercizio di imprese o uffici direttivi di persone giuridiche per 12 mesi.

Al fine di recuperare gli illeciti profitti accumulati nonché quanto dovuto all’Erario è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni o valori per un importo complessivo di circa 6,5 milioni di euro. 

Nello specifico l'indagine ha appurato che il sodalizio ha portato a diversi illeciti di rilevanza penal-tributaria (emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni fiscali fraudolente, indebite compensazioni di crediti d’imposta inesistenti, distruzione di contabilità e omessi versamenti di imposte) e gravi illeciti legati alle procedure fallimentari che hanno interessato alcune delle società coinvolte nell'indagine: bancarotta semplice e fraudolenta.

Le frodi, sono state realizzate attraverso l’utilizzo di società “cartiere”, interposte tra soggetti esteri e soggetti nazionali, e prestanome dietro cui si nascondevano i veri beneficiari dei proventi delittuosi.

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