Operazione “SOTTO SCACCO” traffico di droga, estorsioni e truffe all'inps, 40 arresti [NOMI+VIDEO] - NOC Press

Operazione “SOTTO SCACCO” traffico di droga, estorsioni e truffe all'inps, 40 arresti [NOMI+VIDEO]





I carabinieri di Catania nelle province etnea, di Siracusa, Cosenza e Bologna, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale catanese etneo nei confronti di 40 persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di falsi e truffe ai danni dell'Inps.

In particolare 30 sono stati destinatari di provvedimento di custodia in carcere e 10 collocati agli arresti domiciliari.

Il provvedimento è stato eseguito da circa 300 carabinieri del Comando Compagnia di Paternò (CT), dei Comandi Provinciali di Catania, Palermo, Messina, Siracusa, Caltanissetta e dei reparti specializzati quali quelli del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Elitrasportato Cacciatori di Sicilia, del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT) e del Nucleo Elicotteri di Catania, nei confronti di appartenenti alla famiglia catanese di cosa nostra, storicamente promossa e diretta al vertice da Santapaola Benedetto, Ercolano Aldo (classe 60) e Santapaola Vincenzo e denominata clan “Santapaola-Ercolano”, articolato in gruppi stanziati sul territorio della provincia di Catania ed in particolare nei confronti del gruppo di Paternò storicamente diretto dalle famiglie ALLERUZZO, ASSINNATA e AMANTEA, e al gruppo di Belpasso.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno consentito di ricostruire gli organigrammi dei gruppi mafiosi della famiglia Santapaola-Ercolano stanziati sul territorio della provincia etnea, in particolare a Paternò e Belpasso e di individuare, inoltre, le varie attività illecite quali un 'fiorente' traffico di stupefacenti, in particolare marijuana e cocaina, ma anche estorsioni, riciclaggio, ricettazione e una "situazione di grave condizionamento del tessuto economico locale".




Tra i vertici dell'associazione è stato identificato Santo Allerruzzo che seppur condannato all'ergastolo per duplice omicidio, mafia e traffico di droga e detenuto presso il carcere di Rossano, nel cosentino, 'approfittava' dei permessi premio per ritornare a Paternò, nel catanese, suo paese originario, dove nel corso di summit mafiosi continuava ad impartire ordini e direttive per la gestione degli affari del clan.

Le indagini prendevano le mosse nell’ottobre 2017 dalle dichiarazioni rese dapprima dai collaboratori di giustizia Presti Mirko e Presti Gianluca, e poi dai collaboratori Farina Orazio e Caliò Giuseppe, i quali tra l’altro riferivano che l’ergastolano Alleruzzo Santo inteso “a vipera” in occasione dei permessi premio si recava a Paternò per impartire direttive al clan, mantenendo quindi un ruolo di comando. 

Successivamente venivano effettuate numerose attività tecniche e di riscontro da parte dei Carabinieri della Compagnia di Paternò, all’esito delle quali emergeva che il clan mafioso operante in Paternò e facente parte del clan “Santapaola-Ercolano”, al suo interno era a sua volta articolato in tre gruppi, facenti rispettivamente capo alle storiche “famiglie” mafiose ALLERUZZO, ASSINNATA, e AMANTEA.

Emergeva inoltre che capo ed organizzatore del gruppo, da gennaio 2018 a giugno 2019, era Pietro Puglisi, soggetto già condannato definitivamente sia per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. per più estorsioni aggravate.

L’operazione dei carabinieri di Catania ha fatto emergere «una situazione di grave inquinamento mafioso del tessuto economico locale, come dimostra l’individuazione di diversi imprenditori che consapevolmente favorivano le illecite attività del clan». 

Come il caso del titolare di una ditta di commercio di prodotti ortofrutticoli che otteneva la protezione della mafia per imporsi sulla concorrenza e gestire eventuali "problemi" con i creditori versando ai vertici della cosca una percentuale degli utili di impresa e consentendo loro di concludere affari. 

O, ancora, il proprietario di importanti gioiellerie che consentiva al capo del clan di operare compravendite in contanti di diamanti, orologi e gioielli, senza rendicontazione fiscale, permettendogli di riciclare denaro "sporco".

Dalle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Catania è emerso anche un ulteriore canale di finanziamento delle casse del clan: l’indebita percezione dell’indennità di disoccupazione agricola.

Secondo l’accusa, attraverso una rete di ditte compiacenti, consulenti del lavoro disponibili e soggetti che si prestavano a fungere da falsi braccianti, l'organizzazione predisponeva tutta la documentazione necessaria ed inoltrava all’Inps le domande per l’indennità, grazie all’esistenza di un sodalizio, capeggiato da Amantea Salvatore Vito e Beato Giuseppe,

L'inchiesta ha portato alla luce anche il piano delle cosche mafiose legate alla "famiglia" Santapaola-Ercolano di Cosa nostra i fare arrivare ingenti carichi di cocaina dall’Ecuador. La droga sarebbe stata occultata in container contenenti banane provenienti dal Paese Sudamericano. Il progetto però forse non è stato realizzato, mentre gli investigatori hanno invece accertato che la cosca utilizzava anche come nascondiglio per la marijuana il cimitero monumentale di Paternò, dove sono stati eseguiti dei sequestri di sostanza stupefacente.

Ricostruito anche il tentativo di estorsione aggravata all’industria dolciaria "Condorelli" di Belpasso, dove fu fatta trovare una bottiglia con liquido infiammabile e un biglietto intimidatorio con la minaccia sgrammatica: «Mettiti a posto ho ti facciamo saltare in aria, cercati un amico». La richiesta di tangente non andò a buon fine per il deciso rifiuto della vittima che non pagò e denunciò l’accaduto ai carabinieri.
     
Il Giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di:

1) ALLERUZZO Francesco, nato a Palermo il 22/12/1982

2) ALLERUZZO Santo, nato a Paternò il 21/03/1954;

3) AMANTEA Salvatore Vito, nato a Paternò il 19/10/1995;

4) ASSINNATA Domenico Filippo, nato a Agira il 29/04/1952;

5) BEATO Giuseppe, nato a Paternò il 30/11/1979;

6) BEFUMO Davide Alessandro nato a Paternò il 08/05/1980;

7) BORZI’ Omar Francesco, nato a Augusta il 18/09/1989;

8) DI LEO Lorenzo, nato a Paternò 10/11/1991;

9) DI LEO Marco, nato a Paternò il 10/11/1991;

10) DI MAURO Sebastiano, nato a Catania il 13/04/1994;

11) FAZIO Alessandro, nato a Paternò il 06/07/1977;

12) FONTANAROSA Michele, nato a Catania il 13.4.1957;

13) FRENI Giorgio, nato a Catania il 27/10/1965;

14) GATTARELLO Vincenzo, nato a Catania il 03/02/1982;

15) LICCIARDELLO Daniele, nato a Catania il 07/08/1973;

16) MENDOLARO Alfio, nato a Catania il 28/06/1981;

17) MOBILIA Francesco, nato a Paternò il 19/05/1980;

18) MOBILIA Giuseppe, nato a Paternò il 19/11/1977;

19) PARISI Carmelo, nato a Paternò (CT) il 08/04/1975;

20) PUGLISI Pietro, nato a Paternò il 11/08/1974;

21) RECCA Giuseppe, nato a Catania il 05/09/1963;

22) SCHILLACI Lorenzo Michele, nato a Troina (EN) il 25/04/1968;

23) SCUDERI Ivan Gianfranco, nato a Catania il 10/10/1992;

24) SINATRA Orazio, nato a Paternò il 22/01/1971;

25) SINATRA Giuseppe, nato a Paternò il 27/12/1993;

26) STIMOLI Barbaro, nato a Paternò il 01/07/1978;

27) STIMOLI Salvatore, nato a Paternò 02/12/1981;

28) STIMOLI Vincenzo junior, nato a Paternò il 30/09/1994;

29) TERRANOVA Cristian, nato a Paternò il 24/09/1992;

30) TORTOMASI Salvatore, nato a Paternò il 16/03/1958.

Il Giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di:

1) CORSARO Enrico Maria nato a Catania il 15.12.1972;

2) COSENTINO Barbaro Luca Maria, nato a Paternò il 06/07/1995;

3) GIANGRECO Giovanni Battista, nato a Paternò il 15/08/1995;

4) LA DELFA Andrea, nato a Paternò il 25/10/1980;

5) MALANDRINO Pasqualino, nato a Siracusa il 27/06/1981;

6) NICOTRA Angelo nato a Catania il 12.12.1974;

7) ORTO Giuseppe, nato a Paternò il 03/06/1962;

8) PIRRO Alfio, nato a Catania il 26/09/1975;

9) SARACENO Sebastiano, nato a Siracusa il 06/12/1965;

10) SINATRA Maurizio, nato a Paternò 08/05/1988.


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