Per 4 Autorità nazionali europee il glifosato non è cancerogeno
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Foto: Ansa |
L'erbicida glifosato non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione. Sono le conclusioni del primo rapporto sulla sicurezza della sostanza nell'ambito del rinnovo dell'autorizzazione Ue.
Considerate le polemiche degli anni scorsi, il rapporto è stato preparato dalle autorità di quattro paesi (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria) invece di uno come da prassi Ue. Il documento indica che il glifosato ha i requisiti per essere ri-autorizzato in Europa, tuttavia il documento raccomanda ulteriori analisi del suo impatto sulla biodiversità.
Il riassunto del parere preliminare, che nel suo complesso è lungo 11mila pagine, è stato pubblicato oggi. La fase finale della valutazione spetta all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all'Agenzia europea dei chimici (Echa), alle quali oggi sono state consegnate le analisi e le raccomandazioni delle quattro autorità nazionali.
Ma è davvero così sicuro come viene descritto da questi Paesi europei? In realtà da tempo tantissimi cittadini e categorie di settore chiedono la messa al bando del controverso erbicida, considerato un pericolo per la salute umana oltre che per l’ambiente.
L’uso del glifosato in agricoltura è ammesso nell’Ue fino al 15 dicembre 2022, ma a quanto pare alcuni Paesi non hanno alcuna intenzione di abbandonare la sostanza. Nel 2017 la Francia aveva promesso di vietare il glifosato nel giro di tre anni, ma poi ha deciso di optare per degli incentivi destinati agli agricoltori che non utilizzano l’erbicida. Nel 2019 il Parlamento austriaco aveva approvato il divieto dell’uso del glifosato, rinunciandovi poi nel giro di qualche mese. In Germania, invece, il Parlamento sta discutendo la proposta del governo di metterlo al bando nel 2024.
Prossimo step a settembre, quando le due agenzie, Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa), avvieranno una consultazione online. A quel punto Echa ed Efsa daranno la loro valutazione sull’uso del glifosato, attesa per maggio/giugno 2022.
La palla passerà poi alla Commissione europea che dovrà preparare una proposta legislativa sulla base dei pareri scientifici, che dovrà poi essere presentata a tutti i Paesi membri.
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