Operazione “Doppio click” - 15 denunciati, sequestrati beni per 72 milioni di euro [VIDEO]
Nell’ambito dell’operazione “DOPPIO CLICK”, diretta dalla Procura della Repubblica di Cremona, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cremona hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Cremona e hanno denunciato 15 membri di un sodalizio criminale sequestrando beni mobili ed immobili per oltre 72 milioni di euro.
In particolare, le condotte criminose – realizzate in più Paesi dell’Unione Europea – sono state portate a termine facendo ricorso ad un ampio numero di società cartiere e con l’aiuto di soggetti prestanome che, coordinati e diretti da un noto imprenditore cremonese, hanno consentito di frodare l’erario mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false.
Il meccanismo si basava sulla pubblicizzazione di siti internet attraverso i quali venivano posti in vendita prodotti di vario genere e natura a prezzi di assoluta convenienza. In realtà, i beni pubblicizzati non esistevano ed i proventi delle truffe venivano ricondotti, attraverso società inesistenti e prestanome compiacenti, nella disponibilità degli organizzatori dell’associazione criminosa.
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Queste società di comodo, utilizzando un gruppo di prestanomi associati, pagavano anche gli stipendi al principale sospettato per servizi mai resi.
Sono stati complessivamente sottratti a tassazione oltre 120 milioni di euro con una evasione dell’I.V.A. superiore a 44 milioni di euro, nonché indebite compensazioni di imposta basate su crediti non spettanti per oltre 3,7 milioni di euro.
Ai fini dell’esecuzione, si è rilevata la presenza di beni aggredibili anche all’estero, e pertanto, con il coordinamento dell’ufficio di Eurojust - l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale – e tramite appositi “certificati di congelamento” redatti ai sensi del Regolamento UE 1805/19, l’operazione è stata condotta in contemporanea in altri 4 Stati dell’Unione europea, ossia Belgio, Bulgaria, Germania e Svezia, paesi ove sono presenti rapporti finanziari, rapporti bancari, beni mobili ed immobili direttamente ed indirettamente riconducibili agli indagati.
Ed in particolare supporto è stato fornito supporto dalle seguenti autorità: Bulgaria: tribunale della città di Sofia; Francia: Procura nazionale delle finanze e unità finanziaria del tribunale di Parigi; Svezia: Autorità per la criminalità economica.
Sul territorio nazionale le attività sono state condotte nelle province di Cremona, Milano, Brescia, Pavia, Bergamo, Lodi, Varese, Mantova, Parma, Piacenza, Venezia, Verona, Vicenza, Roma, Frosinone, Genova, Sassari, Torino, Treviso, Siena e Taranto.
Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro:
127 immobili e terreni,
28 beni mobili tra cui imbarcazioni di pregio ed autovetture di grossa cilindrata,
750 rapporti bancari e finanziari
riconducibili a 43 persone fisiche e giuridiche coinvolte nella frode.
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