Cina-Russia: Al via esercitazione militare congiunta
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Foto: Ministero della Difesa russo |
L'esercitazione ha il dichiarato scopo di "approfondire le operazioni antiterrorismo congiunte tra le forze armate cinesi e russe".
Cina e Russia sono impegnate in esercitazioni militari congiunte in una zona cinese nordoccidentale che confina con lo Xinjiang, la regione autonoma a nord della Cina.
L'agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua ha sottolineato che l'avvio delle manovre - annunciate a fine agosto dalla Russia, ma richieste dalla Cina - è stato presieduto da Li Zuocheng, membro della Commissione militare centrale del Partito comunista. L'esercitazione ha il dichiarato scopo di «approfondire le operazioni antiterrorismo congiunte tra le forze armate cinesi e russe e dimostrare la ferma determinazione e la forza dei due paesi nel salvaguardare congiuntamente la sicurezza e la stabilità internazionali e regionali», ha affermato Xinhua, citando funzionari cinesi e russi. Il problema della minoranza uigura è catalogato dalla Cina come «terrorismo» .
Xinhua aggiunge che l'operazione in corso «riflette il nuovo livello del partenariato strategico globale Cina-Russia di coordinamento per una nuova era, e della fiducia reciproca strategica, della pragmatica interazione e del coordinamento tra i due paesi» che quest'anno celebrano i 20 anni del «Trattato di buon vicinato, amicizia e cooperazione sino-russo».
È iniziata con una parata militare l’esercitazione congiunta russo-cinese “Sibu/Interaction”. Coinvolge 10mila unità per testare la capacità di fronteggiare una minaccia “terroristica”. Segna un salto di qualità nella collaborazione militare tra Mosca e Pechino, con la condivisione di avanzate capacità e un’unica catena di comando
Martedì presso la base di Qingtongxia dell’Esercito popolare di liberazione, nella regione autonoma di Ningxia, al confine con la Mongolia, i vertici militari hanno dato il via alle operazioni, destinate a culminare venerdì con una serie di test di sparo per carri armati e sistemi d’artiglieria. La Difesa russa parla di “migliaia di militari” e di oltre “400 sistemi d’arma” impegnati nelle attività , per un’esercitazione che vuole testare capacità di “anti-terrorismo”, anche se, tanto Pechino quanto Mosca, indicano con il termine “terrorismo” quasi tutti gli obiettivi che affrontano militarmente (vale per la Russia in Siria o Libia, come per la Cina nello Xinjiang o a Hong Kong).
Rispetto al passato, la Sibu/Interaction 2021 sembra segnare un salto di qualità nella collaborazione militare tra Russia e Cina. Per l’occasione è stato creato un comando congiunto, per il quale è stato istituito un apposito “joint leadership body”. Altrettanto congiunta è la gestione di tutta una serie di applicazioni di comando e controllo: “Pianificazione, organizzazione del riconoscimento, allerta, distruzione del nemico simulato e sicurezza delle informazioni”. Ciò richiede la condivisione di sistemi avanzati di guerra elettronica, assetti che poggiano su capacità satellitari e radaristica che di rado le forze armate sono propense a condividere, se non con stretti alleati.
Saranno impegnati anche droni, “con lo scopo di osservare, condurre operazioni di riconoscimento, aggiustare il tiro di sistemi d’artiglieria e infliggere danni dal cielo agli obiettivi”.
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