Ginnastica Usa, abusi sessuali sulle ginnaste, Simone Biles contro l’Fbi: «Un intero sistema ha permesso tutto questo»
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Simone Biles (ANSA/EPA) |
Simone Biles, e le campionesse della ginnastica statunitense hanno lanciato durante un’audizione al Senato un duro atto d’accusa contro l’FBI, colpevole di aver ignorato le denunce sugli abusi sessuali commessi da un medico della Federazione. “Che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi seppelliscono quel rapporto in un cassetto?”.
"La colpa è di Larry Nasser ma anche del sistema che gli ha consentito di continuare a perpetrare i suoi abusi". La campionessa Simone Biles non nasconde le lacrime davanti alla commissione giustizia del Senato americano, chiamata a fare luce sulle negligenze dell'Fbi nell'indagine sull'ex medico della nazionale di ginnastica. Biles si presenta davanti ai senatori insieme alle sue ex compagne Aly Raisman e McKayla Maroney. Le tre atlete raccontano la loro storia puntando il dito contro l'Fbi, che "ha chiuso un occhio" sugli abusi di Nasser. "Non voglio che un'altra giovane ginnasta, un'altra atleta olimpica sperimenti l'orrore che centinaia di noi hanno provato a causa degli abusi di Larry Nassar. Le cicatrici di quanto accaduto continuano a vivere con ognuna di noi", dice la star della ginnastica americana, che di recente alle Olimpiadi di Tokyo ha riportato alla ribalta il tema della salute e delle difficoltà mentali delle atlete saltando alcune gare a causa dei 'twisties', ovvero dei blackout, e parlando dei suoi 'demoni' della testa, Attonito e contrito il direttore dell'Fbi, Christopher Wray ascolta le ragazze. Poi prende la parola: "non ho una risposta" sul perché l'agenzia ha fallito nel caso, dice Wray definendo "completamente inaccettabili" le azioni dei suoi uomini. "Hanno tradito quello che è il loro dovere, non hanno protette queste ragazze dagli abusi", aggiunge il direttore dell'Fbi ricordando che l'agente che seguiva il caso è stato già cacciato. Una rimozione che per Biles e le altre centinaia di ragazze è una magra consolazione ma la loro battaglia è solo all'inizio: ora hanno una voce e soprattutto hanno qualcuno disposto ad ascoltare e aiutarle affinché non si ripeta un altro caso Nasser.
Nel corso dell'audizione le quattro atlete Simone Biles, Mckayla Maroney, Maggie Nichols e Aly Raisman hanno esplicitamente puntato il dito contro il Federal Bureau of Investigation accusandolo di aver colpevolmente sottovalutato le denunce di violenza sessuale sporte nei confronti dell'ex medico della nazionale, Larry Nassar. Tutte e quattro hanno affermato di essere state vittime di Nassar, condannato nel 2018 a una pena che va dai 40 ai 175 anni di carcere per abusi sessuali su più di 150 ginnaste.
Sotto processo quest'oggi però non era Nassar bensì l'Fbi, che avrebbe dovuto impedire le violenze e interromperle punendo i responsabili. Nel corso dell'audizione Biles ha dichiarato: "Sembra davvero che l'Fbi abbia chiuso gli occhi su di noi. Deve essere inviato il messaggio che se permetti a un predatore di danneggiare dei minori, le conseguenze saranno rapide e gravi". Mckayla Maroney è stata anche più dura: "Hanno permesso a un molestatore di minori di rimanere libero per più di un anno e questa inazione ha consentito a Nassar di continuare con i suoi abusi. Che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi seppelliscono quel rapporto in un cassetto?".
La prima denuncia nei confronti di Larry Nassar venne presentata nel 2015 ma per anni il medico ha potuto continuare indisturbato a frequentare le atlete abusando spesso di loro; durante l’audizione di oggi al Senato statunitense è stata analizzata la gestione delle indagini da parte dell’Fbi. Tra i testimoni sono previsti anche il direttore del Bureau, Christopher Wray, e l’ispettore generale del dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz. In un rapporto di luglio, Horowitz ha affermato che svariate violazioni dei protocolli hanno portato a mesi di ritardo e che mentre l’indagine era in stallo l’ex medico ha abusato di decine di altre vittime. I funzionari dell’Fbi "non hanno risposto alle accuse con la serietà e l’urgenza che avrebbero meritato e richiesto — si legge nel dossier —. Hanno commesso numerosi errori e violato molteplici regole del Bureau".
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