Ampliamento base Sigonella: arrestati due militari Aeronautica
La Guardia di Finanza di Catania ha arrestato due ufficiali dell’Aeronautica per istigazione alla corruzione nell'ambito della procedura di esproprio per pubblica utilità di terreni adiacenti alla base militare di Sigonella. E’ stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.M. e G.L: indagati - in qualità di Tenente Colonnello e Luogotenente, appartenenti all'Aeronautica militare/3° Reparto Genio di Bari - per istigazione alla corruzione nell'ambito della procedura di esproprio per pubblica utilità di terreni privati per l'ampliamento a finanziamento Nato della base aerea di Sigonella.
Le indagini hanno consentito di accertare che i due appartenenti all'Aeronautica militare, incaricati di seguire l'iter amministrativo di tutta la procedura di esproprio di una vasta area (circa 100 ettari) confinante con la base aerea di Sigonella, hanno sollecitato il proprietario del terreno a versare una somma di denaro in contanti, garantendo in cambio molteplici vantaggi. Come, ad esempio, un indennizzo maggiore (fino a 35mila euro per ettaro) rispetto ai valori di mercato (18mila euro) per l'esproprio del terreno; un ampliamento, rispetto al progetto originario, dell'area da espropriare, così da garantire un maggiore vantaggio al privato, con conseguente aumento della spesa pubblica e il veloce riconoscimento dell'indennità di esproprio, senza necessità di avviare contenzioso con la Pubblica amministrazione.
L'inchiesta è partita dopo la denuncia di un collaboratore della proprietà del terreno. Il fondo fa parte della “Sater Sr” (società agricola turistica Etna riviera), azienda agricola del gruppo editoriale Ciancio Sanfilippo. "Noi sappiamo che il collaboratore della Sater - ha confermato in conferenza stampa il procuratore capo Carmelo Zuccaro - ha agito con il consenso della proprietà che ha come amministratore unico Mario Ciancio Sanfilippo".
C'è stata ampia collaborazione anche da parte del ministero della Difesa. I terreni in questione ricadono nei territori di Motta Sant'Anastasia e Catania.
Le indagini hanno consentito di accertare che i pubblici ufficiali sottoposti a indagine, in cambio della messa a disposizione della loro funzione, hanno, in più occasioni, richiesto al proprietario del terreno un illecito compenso, stabilito mediante un “tariffario” che prevedeva una percentuale (dall’1 al 3 per cento) a favore dei pubblici ufficiali, in base all’aumento di valore dell’indennità di esproprio.
Sono state eseguite perquisizioni del domicilio e degli uffici in uso ai due militari e inoltre è stato eseguito nei confronti della direzione dei lavori e del demanio del Ministero della difesa, un ordine di esibizione della documentazione inerente alla procedura di esproprio.
Il capitano Antonello Calabrese, portavoce dell'Aeronautica militare Sigonella, ha dichiarato: "L’Aeronautica militare, totalmente estranea ai fatti, esprime massima fiducia e disponibilità nei confronti della magistratura e degli organi inquirenti". La Forza armata, aggiunge, "fornirà la massima collaborazione agli organi inquirenti per individuare tutte le eventuali responsabilità ".
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