Blitz Polizia di Stato e Dia contro l'Alleanza di Secondigliano: camorra sugli appalti ospedalieri - NOC Press

Blitz Polizia di Stato e Dia contro l'Alleanza di Secondigliano: camorra sugli appalti ospedalieri



Maxi operazione della Polizia di Stato e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di oltre 40 persone ritenute coinvolte nell’esecuzione di gare di appalto ospedalieri, estorsioni alle ditte che operano presso le strutture ospedaliere, che si occupano del trasporto di ammalati, nonché ditte di onoranze funebri, imprese di costruzione e imprese di pulizie.

I clan coinvolti sono ben otto. Quelli dell'Alleanza di Secondigliano, ovvero i Licciardi, insieme ad un cartello di decine di cosche. Ci sono i Lo Russo, i Cimmino-Caiazzo, i Polverino, gli Abate, i Saltalamacchia, i Frizziero, i Veneruso. I soldi incassati da estorsioni e appalti finivano nella cassa comune.

Tra gli arrestati ci sarebbero anche imprenditori, sindacalisti e dirigenti amministrativi, i cosiddetti “colletti bianchi”.

Le indagini – coordinate dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano – si sono concentrate soprattutto sulle forniture di tre ospedali partenopei: il Cotugno, il Centro Traumatologico Ortopedico e il Cardarelli. 

Gli imprenditori impegnati negli appalti figurano a volte come persone offese dalle estorsioni subite, ma molto più spesso come soggetti capaci di fare affari avvantaggiandosi del fatto di rispondere ai clan. In particolare all'interno degli ospedali l'Alleanza riusciva a piazzare una serie di addetti che facevano da spie rispetto agli appalti in essere. Non mancano poi dirigenti amministrativi infedeli a cui la procura aveva chiesto anche l'applicazione dell'aggravante mafiosa ma che al momento il Gip ha respinto. La procura ritiene quest'inchiesta fondamentale anche per la ricostruzione che fornisce delle gerarchie criminali interne all'Alleanza di Secondigliano che controlla ormai il 90% della città lasciando un piccolo spazio ai Mazzarella. Per esempio risulta essere chiaro il ruolo subalterno del gruppo del Vomero. 

Così l'Antimafia è riuscita ricostruire, per esempio, il ruolo nella gestione delle ambulanze da parte dell'associazione “Croce San Pio” di Marco Salvati oppure gli appalti per la fornitura di cibo negli ospedali a opera di Giuseppe e Raffaele Sacco, accusando tutti gli attori di concorso esterno in associazione mafiosa. Così come sono stati scoperti tre affiliati al clan Caiazzo-Cimmino impiegati nella Romeo e addetti alle pulizie. Non mancavano altri tipi di appalti di cui il sistema riusciva a truccare le gare d'appalto. Un sistema che agiva da anni alla luce del sole come eredità di un controllo degli ospedali che ormai dura da decenni.

Tra le persone raggiunte dall'ordinanza ci sono il boss Luigi Cimmino, considerato al vertice dell'omonimo clan che opera al Vomero, il figlio Franco e Andrea Basile, ritenuto il reggente del clan. Raggiunto da ordinanza anche il factotum Giovanni Caruson e l'imprenditore Alessandro Esposito. Nel blitz finiti anche il boss della zona di Mergellina Salvatore Frizziero e gli affiliati Lelluccio e Raffaele Sacco.

Questi tutti i nomi degli indagati:

Salvatore Arena, Andrea Basile, Gaetano Cifrone, Ciro Brandi, Giovanni Caruson, Franco Diego Cimmino, Luigi Cimmino, Giovanni Cirella, Sergio D’Andrea, Massimiliano De Cicco, Antonio De Luca, Alessandro Desio, Luigi Di Martino, Anna Di Popolo, Alessandro Esposito, Anna Esposito, Renato Esposito, Luigi Ferraiuolo,Eduardo Fiore, Cosimo Fioretto, Salvatore Frizziero, Guido Galano, Domenico Gargiulo, Benito Grimaldi, Francesco Luongo, Abramo Maione, Gaetano Martino, Luigi Mastantuono, Giovanni Napoli, Daniela Nenna, Pasquale Palma, Simone Paolino, Salvatore Pellecchia, Domenico Pellino, Antonio Pesce, Vincenzo Pone, Cipriano Riccio, Salvatore Riccio, Fabio Rigione, Mariangela Russo, Giuseppe Sacco, Salvatore Sacco, Raffaele Sacco classe1968, Marco Salvati, Mario Simeoli, Rosario Somma, Gennaro Stefanelli, Andrea Teano, Antonio Teghemiè, Luigi Trombetta, Vincenzo Viggiani, Luigi Visone e Salvatore Zampini.


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