Roma: arrestato latitante per narcotraffico da GDF Catanzaro, SCICO e Polizia di Stato (VIDEO)
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria alla sede e personale della Squadra mobile della Polizia di Stato, Questura di Vibo Valentia, con il prezioso supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (S.C.O.), coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno rintracciato e catturato, in Roma, il latitante Giuseppe Campisi, detto “Pino”, classe 1960, di Vibo Valentia.
L'uomo che già aveva scontato una precedente condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso ed estorsione ed è considerato un esponente di spicco del narcotraffico era sfuggito all'arresto il 23 ottobre 2019 nell'ambito dell’Operazione “Ossessione”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, che aveva consentito di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, i cui appartenenti operavano anche per agevolare la cosca Mancuso, operante in tutta la provincia di Vibo Valentia e nei territori di Nicotera e Limbadi.
Giuseppe Campisi viene ritenuto uno dei principali broker della cocaina in Italia ed è fratello di Domenico Campisi, altro broker di primaria grandezza del narcotraffico ucciso nel giugno 2011 sulla provinciale per Nicotera.
Un delitto, quest’ultimo, rimasto ad oggi impunito nonostante le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Lino Furfaro di Gioia Tauro abbiano chiaramente indicato da tempo (dal 2016) mandanti ed esecutori del fatto di sangue e spiegato le ragioni di un omicidio eccellente da ricercarsi in una vendetta del clan Mancuso contro un personaggio divenuto scomodo nello scacchiere del narcotraffico al pari di Vincenzo Barbieri, altro broker internazionale della cocaina ucciso invece qualche mese prima a San Calogero. Delitto, anche questo, rimasto del tutto impunito.
Il latitante, Giuseppe Campisi, è stato individuato in prossimità di via Tuscolana grazie a una ramificata e costante attività di controllo del territorio, svolta con le più moderne tecnologie, insieme alla rivalutazione dell'ampio patrimonio info-investigativo disponibile sull'imputato e sui suoi familiari.
Le indagini hanno consentito di accertare che, durante la latitanza, per evitare di essere riconosciuto, Campisi utilizzava delle parrucche e documenti di riconoscimento contraffatti, tra i quali anche un Green pass che gli consentiva di muoversi con maggiore tranquillità .
Tra il materiale ritrovato nel covo, c'erano anche libri, tra cui "Complici e colpevoli" di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, e "I Killer della 'Ndrangheta" di Klaus Davi.
Lo scorso mese di dicembre era finito in manette anche Antonio Campisi, nipote di Giuseppe, destinatario di un fermo di indiziato di delitto per il tentato omicidio di Dominic Signoretta.
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