Melillo nuovo procuratore nazionale antimafia - NOC Press

Melillo nuovo procuratore nazionale antimafia






Giovanni Melillo è il nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, cioè capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (DNAA), l’organo con sede a Roma che controlla e coordina l’attività dei procuratori e della polizia giudiziaria che si occupano di criminalità organizzata sul territorio nazionale.

Lo ha nominato il plenum del Csm a maggioranza. Melillo, attuale procuratore capo a Napoli, ha avuto la meglio, con 13 voti a favore, sugli altri candidati: il capo della procura di Catanzaro Nicola Gratteri (a cui sono andate 7 preferenze) e il procuratore aggiunto alla Direzione nazionale antimafia Giovanni Russo (5 i voti espressi a suo favore).

Melillo prende il posto di Federico Cafiero De Raho, in pensione da febbraio scorso.

La nomina, dunque, è avvenuta alla prima votazione e non è stato necessario il ballottaggio, come si ipotizzava alla vigilia, tra Melillo e Gratteri.

Anche i vertici della Cassazione, il primo presidente Pietro Curzio e il Pg Giovanni Salvi, hanno sostenuto la nomina di Giovanni Melillo, nomina proposta da Area (5 consiglieri), il gruppo delle toghe progressiste, in cui 'milita' lo stesso capo della procura di Napoli. Per lui hanno votato anche i 3 consiglieri di Unicost e i laici Michele Cerabona (Forza Italia) e Alberto Maria Benedetti e Filippo Donati (M5s). 
A favore di Gratteri hanno votato i togati 'indipendenti' Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo , e i tre componenti di Autonomia e Indipendenza, i laici Stefano Cavanna e Emanuele Basile (Lega) e Fulvio Gigliotti (M5s), relatore della proposta a favore del capo della procura di Catanzaro. 
Per Russo hanno votato invece l'intero gruppo di Magistratura Indipendente e il laico di Forza Italia Alessio Lanzi.

Melillo, 61 anni foggiano di origine è in magistratura dal 1985. Ha iniziato la sua carriera come pretore presso la pretura di Barra e, in seguito, nel 1989, presso la pretura di Napoli. Dal 1991 al '99 ha lavorato come pm a Napoli, mentre tra il '99 e il 2001 è stato fuori ruolo come magistrato addetto al Segretariato generale della Presidenza della Repubblica,

Nel marzo 2001 è passato poi alla Direzione nazionale antimafia come pm, mentre dal 2009 al 2014 ha svolto funzioni di procuratore aggiunto a Napoli. Poi dal 2014 al 2017 è stato fuori ruolo al ministero della Giustizia per svolgere l'incarico di capo di Gabinetto dell'allora Guardasigilli Andrea Orlando. Rientrato in magistratura, Melillo è stato per un periodo sostituto pg a Roma, prima di insediarsi, nell'agosto 2017, a Napoli come procuratore capo, incarico di vertice che ha ricoperto fino ad oggi.

Melillo da procuratore ha messo in campo una struttura simile a quella di altre organizzazioni del resto d’Italia, costruendo una strategia basata su pool e gruppi di lavoro in modo da favorire la formazione di competenze specifiche non solo nei settori tradizionali come antiterrorismo, antimafia, corruzione, ma anche, nota Repubblica, “nei reati collegati a manifestazioni sportive oppure alla violenza giovanile durante la movida”.

Melillo ha sempre sostenuto un rilancio dell’azione antimafia da portare soprattutto contro la trasformazione delle organizzazioni malavitose in fornitori di servizi o “terzisti” capaci di prosperare in tanti campi, dalla logistica alla protezione, per la carenza di sicurezza, la percepita assenza dello Stato, la sfiducia pubblica. 

Ed è alla base di consenso delle mafie che dovrà lavorare per proseguire il lavoro di Cafiero. 



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