Operazione antimafia tra Sicilia e Lombardia
Su delega della Procura della Repubblica di Catania, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania, con l’ausilio di militari del Comando Provinciale di Messina e di Monza-Brianza, hanno dato esecuzione nella Provincia di Catania, Messina e Monza-Brianza a un’ordinanza, concernente complessivamente 37 indagati, con cui il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania ha disposto:
- la custodia cautelare in carcere nei confronti di 24 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico organizzato di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e detenzione di armi;
- il sequestro, finalizzato alla confisca, di tre attività commerciali operanti nei comuni di Calatabiano (CT) e Giardini Naxos (ME).
L’indagine condotta dal GICO del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, ha riguardato i clan mafiosi CINTORINO e BRUNETTO - articolazioni territoriali, rispettivamente, dei clan catanesi CAPPELLO e SANTAPAOLA-ERCOLANO - attivi nei territori, in particolare, di Calatabiano, Giarre, Fiumefreddo, Castiglione di Sicilia, Mascali e in zone limitrofe, anche della provincia di Messina, come l’area di Giardini Naxos e Taormina.
Le investigazioni hanno consentito, nell’attuale stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contradittorio con le parti, di ricostruire l’organigramma e gli interessi criminali dei predetti clan nella fascia ionico-etnea, anche attraverso attività tecniche e servizi di osservazione sul territorio, ulteriormente riscontrate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e da indagini patrimoniali.
Sotto il primo profilo, sono stati individuati i personaggi di spicco delle predette associazioni che avrebbero ricoperto ruoli di rilievo all’interno delle stesse, contribuendo non soltanto al controllo e alla gestione delle attività criminali sui territori di rispettiva competenza, principalmente connesse alle estorsioni e al traffico di droga, ma anche partecipando agli incontri periodici tra i due clan, volti alla spartizione degli affari mafiosi e alla risoluzione di controversie o problematiche nelle zone di comune interesse, come quelle di Giardini Naxos e Taormina.
L’attività investigativa ha inoltre permesso di ricostruire gli interessi criminali dei clan, acquisendo un quadro gravemente indiziario in merito ai “reati fine”, strumentali al sostentamento delle associazioni mafiose e dei sodali detenuti, tra cui le estorsioni ai danni di imprenditori catanesi e delle aree contigue in provincia di Messina, il traffico di sostanze stupefacenti e l’acquisizione della gestione e del controllo di attività economiche.
Nel dettaglio, con riferimento all’attività estorsiva, le indagini avrebbero documentato 6 estorsioni che sarebbero state consumate con modalità tipicamente mafiose ai danni di attività commerciali attive nei settori della vendita di alimenti e bevande, della balneazione ed edile, corroborate dalle evidenze emerse dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e dall’escussione di persone informate sui fatti. la custodia cautelare in carcere nei confronti di 24 soggetti nonché il sequestro delle predette società .
L’attività investigativa in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte da questa Procura e dalla Guardia di Finanza volte al contrasto, sotto il profilo economico-finanziario, delle associazioni a delinquere di tipo mafioso, anche al fine di evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale, e di partecipazione al capitale di imprese sane, anche profittando delle difficoltà legate al periodo di contrazione economica.
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